Top e Flop, i protagonisti del giorno: 13 aprile 2021

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

MARCO VINCENZI

Eletto presidente del consiglio regionale alla seconda votazione, con 34 voti. Un successo, ma anche un traguardo raggiunto. Dopo aver fatto bene come capogruppo del Partito Democratico. Vincenzi eletto alla 2^ votazione: “Buschini è stato trasparente”

Però Marco Vincenzi ieri ha dimostrato di essere un Uomo oltre che un bravo politico. Ha ringraziato Mauro Buschini per il lavoro svolto prima, ma soprattutto per il modo con cui ha deciso il passo di lato. Per favorire la trasparenza e per togliere dall’imbarazzo le istituzioni regionali. Tutte.

Marco Vincenzi

Non solo: Marco Vincenzi ha pure toccato l’aspetto personale ed umano, dando atto a Buschini di aver preso una decisione non facile, che lo sta facendo soffrire. Pur nella serenità della scelta.

Spesso si dà per scontato che in politica non c’è spazio per i sentimenti, per le strette di mano, per gli abbracci, anche se virtuali. Marco Vincenzi ha dimostrato invece che sono proprio questi valori a fare la differenza.

Ufficiale e gentiluomo. 

FRANCESCO ZICCHIERI

Ha avuto lo stesso coraggio e la medesima incoscienza del bambino che svela che il re è… nudo. Il deputato della Lega (eletto nel collegio nord della Camera in provincia di Frosinone) ha scritto un post su Facebook per dire che tutti i membri dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale devono dimettersi. Immediatamente. Tutti, anche i due della Lega. (Leggi qui Brutta storia: dimissioni! Anzi, meglio no).

Lo ha fatto dopo la puntata di Non è l’Arena di Massimo Giletti. Apriti cielo. Nel Carroccio è scoppiato un pandemonio, con il coordinatore regionale Claudio Durigon che praticamente ha chiesto una rettifica a Zicchieri. Quest’ultimo ha “obbedito a metà”, nel senso che alla fine il concetto è rimasto lo stesso.

In questo modo Francesco Zicchieri ha interpretato il sentimento più profondo della Lega, quella bossiana. Non si fanno sconti a nessuno, men che meno all’interno. Alla Regione Lazio la Lega è all’opposizione e sa che se l’Ufficio di Presidenza venisse rinnovato perderebbe uno dei due attuali membri. Alla fine il problema è proprio questo: evitare di poter perdere qualcuno.

Va dato atto a Zicchieri di una coerenza sempre più merce rara.

Schiena dritta.

FLOP

CHIARA COLOSIMO

Il gioco è bello quando dura poco. Chiara Colosimo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, è stata brava e rapida a cogliere al volo l’occasione quando è scoppiato il caso del concorso di Allumiere. Ma se dopo oltre due settimane è ancora lì a chiedere le dimissioni dell’intero ufficio di presidenza, vuol dire solo una cosa: non sono stati effettuati passi avanti.

Chiara Colosimo

Nessuno si è dimesso infatti. E questo evidenzia un problema di “peso” di Fratelli d’Italia all’interno del centrodestra regionale. Il Partito di Giorgia Meloni ha perfettamente ragione nella sua richiesta, ma se non riesce a convincere gli alleati (ma lo sono ancora?) della Lega a far dimettere i propri esponenti, allora c’è un problema.

In politica si raggiunge un risultato quando si dà la sensazione di essere forte e di raggiungere gli obiettivi. Continuare a urlare senza che succeda nulla indebolisce la posizione. Chiara Colosimo è lanciatissima per la candidatura a sindaca di Roma. Se la situazione alla Regione non si sblocca, la partita del Campidoglio si complicherà sul nascere.

Monotematica.

VINCENZO DE LUCA

Se l’Italia non riuscirà a far decollare il piano vaccinale rischia di precipitare nel baratro. Bisogna cominciare a dire che anche per il premier Mario Draghi e per il commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo il tempo della luna di miele è scaduto.

Ma c’è un punto. O si arriva alle 500.000 dosi giornaliere oppure sarà complicatissimo risalire. Senza la fine della campagna vaccinale per settembre, non ci saranno possibilità di un recupero economico. Le tanto richieste aperture non possono avvenire se la popolazione non è in sicurezza.

Dopo mesi di caos un criterio è stato stabilito: per  fasce di età. Come era logico fin dall’inizio, ma solo in pochi (tra cui il Lazio) lo hanno fatto. Nel momento in cui il Governo stabilisce una linea, il Governatore della Campania si mette di traverso. Dicendo che lui non obbedirà e che bisogna mettere in sicurezza alcune categorie per evitare il tracollo economico.

L’Italia non è una federazione di Stati sovrani. E’ uno Stato unitario, suddiviso in Regioni. L’impressione è che Vincenzo De Luca voglia sempre e comunque stupire con effetti speciali. Ma non è questo né il momento né il tema. (Leggi qui Non ci resta che ridere ma solo fino a Frosinone).

Sindrome da primadonna.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright