Turriziani mette le industrie allo specchio: “Chi siamo, dove andiamo”

Un questionario per mettere le aziende davanti allo specchio. Unindustria vuole analizzare cosa è stato fatto in tema di sostenibilità. Per scoprire cosa occorre ai vari settori

Giovanni Giuliani

Giornalista malato di calcio e di storie

Chi siamo, cosa abbiamo fatto, dove andiamo: Giovanni Turriziani presidente della sezione Green Economy di Unindustria mette le aziende davanti allo specchio. E le fa interrogare. Per fargli prendere la consapevolezza che possono essere sostenibili. Cioè produrre di più e meglio, rispettando l’ambiente.

L’associazione degli industriali del Lazio sta “monitorando” le associate. Vuole capire quali investimenti siano stati fatti in tema di sostenibilità ambientale, quali progetti debbano essere ancora realizzati, quali siano le prospettive e le necessità. In pratica, Unindustria chiama le aziende del Lazio ad un cambiamento profondo. Non si può più attendere: l’economia deve essere sostenibile, il profitto deve viaggiare di pari passo con il rispetto delle politiche ambientali.

Un esempio per capire? A pochi passi da noi ci sono fabbriche che per avere certezza dei livelli d’inquinamento ha regalato arnie ed attrezzature agli appassionati di apicoltura e produce miele a due passi dallo stabilimento; altre hanno incanalato i loro vapori ed invece di immetterli nellatmosfera li usano riscaldare delle serre fatte accanto all’azienda per coltivare verdura. Accade a due passi dal Lazio, sono fenomeni isolati: ma sono segnali di un industria sempre più sostenibile.

Si metta allo specchio e dica 33

Foto © Recondoil

Per questo da gennaio è partito uno studio che coinvolge, potenzialmente, tutte le aziende associate Unindustria. Ognuna  di loro ha ricevuto un questionario con alcune domande sul tema degli investimenti, dei progetti: tutto in ottica verde. Sono 33 i quesiti cui devono rispondere.

L’obiettivo del lavoro avviato in questi giorni  è quello di acquisire una fotografia del sistema produttivo del Lazio proprio sul tema della sostenibilità ambientale, evidenziandone esigenze ed opportunità.  

Il questionario è rivolto tanto alle multinazionali presenti sul territorio regionale quanto alle piccole  e medie imprese. Si vuole scattare un’istantanea che sia ampia e dettagliata, nella quale siano comprese tutte le tipologie di realtà produttiva. Perché? La maggior parte dei volumi di fatturato nel lazio vengono realizzati dalle multinazionali; il maggior numero di imprese sono di dimensione medio – piccola. La foto di famiglia vuole capire attività ed esigenze di tutte. 

Il referto a febbraio

Giovanni Turriziani

Entro il mese di febbraio i questionari verranno ritirati e si analizzerà cosa è emerso dalle risposte delle aziende associate.

Il presidente Giovanni Turriziani evidenzia come si tratti «del primo rapporto sul tema della produzione sostenibile. Poi potrà essere replicato nel tempo. In questo modo sarà possibile avere un quadro dettagliato per misurare lo stato di avanzamento delle imprese in questo ambito».

  Ma non è tutto. C’è uno step successivo, imprescindibile. Proprio perché il lavoro predisposto punta a misurare come il sistema produttivo del Lazio si stia approcciando su questo argomento è necessario il confronto con tutti i soggetti interessati.

Lo studio finale verrà presentato agli interlocutori e alle istituzioni. E qui ritorna il concetto del fare squadra. Per Turriziani il rapporto finale sarà «uno strumento per calibrare al meglio le politiche industriali e gli incentivi. Per stimolare ulteriormente la produzione sostenibile». Dalle risposte fornite si capirà dove e come si può lavorare in sinergia, quali eventuali aiuti(incentivi) possano servire.

Turriziani: studio approfondito

Foto Stefano Carofei © Imagoeconomica

  «Del resto anche l’Europa partendo dagli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 – argomenta Turriziani –  ha reso la sostenibilità un pilastro delle sue politiche ed anche il programma straordinario Next Generation EU, per rispondere alla crisi Covid, ne fa un caposaldo per l’impostazione dei Piani Nazionali».

Il presidente del gruppo tecnico Green Economy è convinto che la transizione ecologica in atto è una sfida di sistema. Che richiede a tutti di lavorare insieme ed ancora di più lo è in questo particolare periodo. da qui la necessità di coinvolgere le aziende associate che già hanno “scommesso” sul green e  sul concetto di economia verde.

Anche per questo il rapporto che uscirà a fine febbraio verrà riproposto ogni anno da parte di Unindustria. Servirà per «misurare noi stessi sul tema della produzione sostenibile. Da qui ai prossimi anni – continua Turriziani –  le imprese dovranno rispondere ai nuovi bisogni della società. Ma questo cambiamento deve essere affrontato ed accompagnato con la necessaria gradualità, per mantenere intatta la base industriale».