Tutte le strade portano a Roma. E i big si giocano il futuro

Posta in palio altissima soprattutto per Enrico Letta (Pd) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia). Ma si giocano moltissimo anche Giuseppe Conte e Virginia Raggi (Cinque Stelle). Attenzione però anche agli effetti sulle posizioni di Claudio Durigon (Lega) e Antonio Tajani (Forza Italia).

Non c’è dubbio alcuno che il risultato di Roma è destinato a pesare tantissimo sugli scenari politici nazionali. Perfino sull’elezione del presidente della Repubblica e sulla possibilità di elezioni anticipate.

Quelli che si giocano più di tutti sono Enrico Letta e Giorgia Meloni. Il segretario nazionale del Pd sa che si può vincere ovunque, ma se si perde a Roma è impossibile poter dire di aver celebrato un trionfo.

Da Roma Campidoglio al Quirinale

Romano Prodi a Piazza Pulita

In queste ore i retroscenisti (informati) della politica nazionale scrivono perfino di un patto che potrebbe scattare tra  Enrico e Gianni Letta per portare Giuliano Amato al Quirinale. Il leader del Pd vuole cercare di scongiurare una salita al Colle di Mario Draghi, che per sette anni non farebbe toccare palla ai Partiti. Come sta facendo da premier.

E il perché lo ha spiegato bene Romano Prodi a Piazza Pulita: “Draghi deve scegliere tra un anno di potere diretto a Palazzo Chigi e sette anni di Autorità al Colle”. I sette anni di Autorità farebbero la differenza. Ma se il Pd perde ancora nella Capitale, allora l’intera strategia lettiana andrà riconsiderata.

A Giorgia Meloni è rimasta solo Roma. Nessuno discute più della sua leadership nel centrodestra, ma se non vince nella Capitale non potrà dettare l’agenda politica nazionale. Uscirebbe ridimensionata, anche perché è stata lei ad indicare e a sostenere Enrico Michetti. Insomma, per la numero uno di Fratelli d’Italia uno scenario da “lascia o raddoppia”.

Dai Cinque Stelle a Durigon

I Cinque Stelle hanno già straperso, soprattutto a Roma. Se però dovesse vincere Roberto Gualtieri, allora Giuseppe Conte potrebbe giocarsi la carta dell’accordo con il Pd come prospettiva unica. Mentre è chiaro che Virginia Raggi appoggerà Michetti. E se quest’ultimo dovesse farcela, allora l’ex sindaca cercherà la scalata alla leadership dei Cinque Stelle.

Claudio Durigon e Matteo Salvini

Nella Lega e in Forza Italia il risultato di Roma influirà non soltanto sui destini del Capitano Matteo Salvini e del presidente Silvio Berlusconi. Quanto sulle prospettive del coordinatore regionale del Lazio del Carroccio Claudio Durigon e del vicepresidente nazionale degli “azzurri” Antonio Tajani.

Durigon, dopo le dimissioni da sottosegretario del Mef, cerca un riscatto. E non può bastare una eventuale vittoria a Latina. Se il centrodestra perde a Roma, il ruolo di coordinatore regionale torna in discussione. Quanto ad Antonio Tajani, l’ombra enorme di Silvio Berlusconi fa da scudo. Ma impedisce una crescita politica autonoma. Se nelle grandi città finisce 5-0 per il Pd, all’interno di Forza Italia big come Renato Brunetta, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini certo non staranno a sentire Tajani.

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