Tutti al Centro. Ma per fare cosa?

Si torna a parlare di un grande progetto a lungo termine che tenga dalla stessa parte Forza Italia, Azione, Italia Viva, Coraggio Italia e una parte di Pd e Cinque Stelle. Ma in provincia di Frosinone, per esempio, ce li vedete dalla stessa parte Claudio Fazzone, Valentina Calcagni, Luciano Gatti, Mario Abbruzzese, Antonio Pompeo e Luca Frusone? L’incognita delle civiche trasversali, che però sono una cosa diversa.

Un grande soggetto di Centro, alla cui costruzione potrebbero partecipare Forza Italia di Silvio Berlusconi, Italia Viva di Matteo Renzi, Azione di Carlo Calenda, Coraggio Italia di Giovanni Toti e una serie sterminata di cespugli centristi. L’ambizione (o la speranza) è sempre la stessa: resuscitare la Dc, rimettere in acqua la Balena Bianca. Però bisogna fare i conti con la realtà.

Da trent’anni la Dc non c’è più e nessuno è riuscito a rianimarla. Stavolta si parla anche di una partecipazione al progetto di una parte del Pd (probabilmente Base Riformista) e di una parte dei Cinque Stelle. Ma il progetto resta onirico. Una specie di missione impossibile.

Il centro nel Centro

Claudio Fazzone

Un ragionamento semplice. In provincia di Frosinone si tratterebbe di far andare d’accordo, dalla stessa parte, Claudio Fazzone, Adriano Piacentini, Daniele Natalia (Forza Italia), Valentina Calcagni e Germano Caperna (Italia Viva), Luciano Gatti, Antonello Antonellis (Azione), Mario Abbruzzese (Coraggio Italia). E poi magari anche Antonio Pompeo (Pd – Base Riformistra) e Luca Frusone (Cinque Stelle, vicinissimo all’espulsione). Progetto affascinante, ma di difficile soluzione.

Anche perché il sistema elettorale non accenna a cambiare e se anche dovesse cambiare, dove trovare gli spazi per tutti? Ma ancora di più vale una domanda: quale forza elettorale e politica potrebbe avere un simile soggetto?

Sia la Lega che Fratelli d’Italia viaggiano oltre il 22%, il Pd è intorno al 20. Il Movimento Cinque Stelle è intorno al 15%. Significa che l’80% degli italiani si sente già rappresentato nei Partiti che ci sono già. Una “rivoluzione” alla Macron nel nostro Paese è semplicemente inimmaginabile. La stessa Forza Italia intorno al 7% contribuisce a chiudere spazi diversi.

La variabile Civiche

Le comunali del 3 e 4 ottobre prossimo saranno un test formidabile anche dal punto di vista politico, oltre che amministrativo. A Roma, Milano, Torino,Napoli e Bologna si capirà dove stanno andando le coalizioni. Anche Latina sarà un ottimo banco di prova per tutti. Le liste civiche possono rappresentare l’unica variabile degna di nota. Ma nelle civiche un progetto centrista come quello descritto prima semplicemente non esiste. E allora di cosa si sta parlando?

Si sta parlando della difficoltà di molti partito più o meno piccoli di contare nelle rispettive coalizioni. A meno che non si voglia prendere Mario Draghi come punto di riferimento di un progetto del genere. Perché oggi sono proprio quei partiti centristi descritti prima i più vicini al progetto di Draghi.

Il quale però è in direzione Quirinale.