Tutti divisi appassionatamente

Lo scorso Consiglio certifica la tripartizione delle opposizioni. Il che lascia ampi margini di tranquillità a questa amministrazione. Che viaggia senza intoppi di rilievo

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Adesso è davvero ufficiale. Ad Anagni la minoranza è divisa in tre. Una parte che potremmo definire filogovernativa; una che mantiene un atteggiamento più controllato, anche se non certo oltranzista; una che invece ha scelto, e non da ora, la strada dell’opposizione più netta  staccata dalle altre.

Un atteggiamento da “Mario Capanna de noantri” come non hanno mancato di far notare in Consiglio. E che fatalmente finisce per far bene alla maggioranza di governo, visto che tale frammentazione blocca qualsiasi possibilità di un reale controllo.

Divisi in Consiglio

Luca Santovincenzo

È, da un punto di vista politico, l’unica analisi possibile dopo il Consiglio comunale di venerdì sera dedicato all’approvazione di due robuste variazioni di bilancio. La prima di circa 750.000 euro; soldi che dovrebbero arrivare dal Governo nazionale e che permetteranno di ampliare il palazzetto dello sport di San Magno, creando una piscina scoperta da 25 metri, un paio di campi da gioco e strutture per i diversamente abili. Un progetto che, di fatto, non incide sulle casse comunali. E che infatti non ha visto praticamente opposizione, a parte l’astensione di Luca Santovincenzo di LiberAnagni.

Diverso lo scenario della seconda variazione. Molto più corposa, da oltre due milioni di euro. Soldi investiti in tanti lavori medio piccoli ( cosa che ha scatenato le ironie di chi ha parlato della necessità per i consiglieri di piantare la propria “bandiera elettorale”).

C’è però anche un progetto molto più grande, da quasi un milione di euro. Soldi destinati a realizzare un nuovo parcheggio nei pressi del convitto Principe di Piemonte. Ed è su questa variazione che si è incentrata la discussione. Inizialmente infatti per quei soldi la maggioranza aveva pensato ad accendere un mutuo. Poi i soldi sono arrivati per avanzo dI amministrazione. Meglio così per le casse cittadine. Ma, come non ha mancato di far notare Santovincenzo, sarebbe stato meglio rendere ufficiale la variazione.

La linea della rottura

Alessandro Cardinali, Daniele Natalia, Danilo Tuffi e Riccardo Ambrosetti (Foto: Ettore Cesaritti)

È soprattutto qui che si è spaccata la minoranza. Cardinali e Versi hanno infatti votato a favore, parlando di “apertura” nei confronti del governo cittadino. Apertura che, almeno per ora, è legata solo al provvedimento; ma che per molti è sintomatica di una generale linea più morbida di Cardinali nei confronti di Natalia. De Luca e Tuffi si sono astenuti; mentre a tenere alta la bandiera della minoranza contro ci ha pensato Santovincenzo. Per il quale la variazione è una “scelta politica “ e come tale non sottoscrivibile dalla sua parte.

Meglio dedicare parte di quei fondi al sostegno delle fasce più deboli” ha detto, criticando anche lo stato di fermo di opere come la Calzatora e la rotatoria alla ex Winchester. Tanto che Pietrucci di Cuori Anagnini lo ha aspramente criticato lo ha ribattezzato polemicamente “Mario Capannaaccusandolo di voler assumere questo atteggiamento oltranzista per ricavarci un suo spazio politico. (Leggi qui: Santovincenzo e l’opposizione all’opposizione).

Tutti a favore di Natalia

Daniele Natalia e Carlo Marino

Schermaglie a parte però, la questione resta quella di partenza: c’è una minoranza che possa seriamente pensare di opporsi al Natalia II? A naso parrebbe di no. Chiaramente le coalizioni di minoranza presenti in opposizione non sono mai riuscite a compattarsi davvero dopo l’ingresso in consiglio comunale. Anzi, in almeno un paio di occasioni sono state scintille tra Cardinali e Santovincenzo. Con il secondo che ha ribadito (come aveva fatto in altre circostanze) di voler fare una vera opposizione, non come le precedenti.

E con Cardinali che ha detto, riferendosi molto probabilmente a lui, di avere le spalle abbastanza larghe da reggere l’accusa di intelligenza col nemico dopo aver appoggiato un provvedimento della maggioranza.

Resta il fatto che anche Cardinali potrebbe avere il suo da fare a spiegare le sue mosse ad una coalizione, SiAmo Anagni, in cui non tutti sembrano d’accordo (anche se ufficialmente non lo dice nessuno) con le sue scelte aperturiste. Il resto del consiglio è andato via tra le iniziali richieste di Santovincenzo, che ha sollecitato novità sui posti al convitto Principe di Piemonte e sulle promesse di Rocca per la sanità locale; e la schermaglia finale sulla vicenda Ztl tra Vecchi e De Luca.

Il tutto senza copertura streaming; per la maggioranza, la conseguenza di un improvviso impegno del tecnico delegato; per alcuni esponenti dell’opposizione, una coincidenza quantomeno singolare.