Tutti gli uomini della sfiducia (di C. Trento)

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Nei vari gruppi si fanno già i conti su chi sarebbe davvero disposto a mandare a casa il sindaco Ottaviani In maggioranza gli scogli maggiori sono rappresentati dalla Lega e dal Polo Civico. L’incognita delle opposizioni

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Chi sarebbe davvero disposto a mandare a casa Nicola Ottaviani per consentirgli la terza candidatura a sindaco di Frosinone? (leggi qui “Sfiducia pilotata”: Ottaviani pensa all’autoribaltone). È questa la domanda politica dell’estate al Comune capoluogo. Anzi, è già un “tormentone”. (leggi qui Sfiducia pilotata, pandemonio). Le coordinate sono fissate: la sfiducia pilotata deve avvenire prima dei due anni, sei mesi e un giorno del secondo mandato. Il mese decisivo, quindi, è dicembre. Per ricandidarsi al terzo mandato non sono ammesse le dimissioni volontarie. Il che vuol dire che occorre una mozione di sfiducia firmata e poi votata da 17 consiglieri comunali, la metà più uno di quelli assegnati all’ente. 

Ma ci sono altri scenari che si stanno delineando lontano dai riflettori. Il primo: la possibilità che alcuni settori della maggioranza possano iniziare a lavorare sin da subito per le dimissioni di massa o la mozione di sfiducia dopo che saranno passati i due anni, sei mesi e un giorno. Quando cioè Ottaviani non sarebbe più ricandidabile a sindaco. Il secondo: l’opzione che più di qualcuno stia già guardando oltre, anche dall’opposizione. Perché magari una coalizione di stampo civico potrebbe rappresentare una novità vera. Anche con Ottaviani candidato sindaco. Alla guida di tre liste al massimo. Il terzo: nel Pd è già partita di fatto la corsa al toto candidato. Tre i possibili nomi: il capogruppo Angelo Pizzutelli, il consigliere provinciale e comunale Vincenzo Savo e Mauro Vicano, già manager della Asl ed ex presidente della Saf. Le primarie sono una possibilità, ma niente affatto scontata.

Però il tormentone resta: chi sarebbe davvero disposto a firmare e votare la sfiducia pilotata? All’interno della maggioranza, Ottaviani potrebbe trovare difficoltà nei quattro consiglieri della Lega che non fanno riferimento diretto a lui: Enrico Cedrone, Sara Bruni, Carlo Gagliardi, Mariarosaria Rotondi. Poi c’è il nodo del Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli e della Lista per Frosinone di Antonio Scaccia. Otto consiglieri e tre assessori (tra i quali il vicesindaco) in virtù del patto federativo.

Lo scoglio però esiste: non è semplice convincere Gianfranco Pizzutelli. Non scontata neppure la firma del capogruppo di Forza Italia Danilo Magliocchetti.

Partita a scacchi nelle opposizioni.

Complicato non firmare la mozione di sfiducia e di fatto “reggere” Ottaviani. A meno di non posticipare il tutto a quando saranno trascorsi i due anni, sei mesi e un giorno. I consiglieri di minoranza in totale sono 12. Decisione “tormentata”, soprattutto nel Pd. Cosa farebbero Fabrizio Cristofari, Angelo Pizzutelli, Norberto Venturi e Alessandra Sardellitti?

Intanto però nel centrosinistra è chiara l’impostazione della eventuale campagna elettorale. Il mantra è già virale: “Ottaviani ha “piegato” le istituzioni cittadine ai suoi obiettivi, lasciando il Comune nelle mani di un commissario”. 

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