Tutti i nodi della Direzione Pd

Convocata la Direzione provinciale del Partito Democratico. Farà l'analisi del voto Comunale a Frosinone. Cosa dirà il Segretario. I segnali positivi nella sconfitta. I nodi rimasti aperti

Un tratto di penna per tracciare la linea dei totali. E ripartire. Le elezioni comunali di Frosinone lasciano il segno nel Partito Democratico. Che mette in fila i limiti ed i risultati. Lo farà nella riunione della Direzione Provinciale, convocata dal Segretario Luca Fantini per fare l’analisi del voto: mercoledì alle ore 18.

Frosinone e le altre

Il centrodestra ha vinto. Per la terza volta consecutiva nel capoluogo ciociaro. Luca Fantini non nasconderà la polvere sotto al tappeto: nella sua relazione parlerà apertamente di sconfitta. Mettendo però in luce alcuni dati.

Il primo. Il Pd è tornato ad essere il primo Partito nella città di Frosinone. Ed il risultato ottenuto a Frosinone è il migliore tra quelli dei tre capoluoghi del Lazio chiamati al voto. Infatti al ballottaggio di Viterbo è finita 70 a 30, mentre a Rieti nemmeno si è arrivati al secondo turno. Inoltre il Partito ha migliorato il suo dato rispetto alla scorsa tornata: crescendo di 4 punti.

In pratica, sarà l’analisi, se è stata sconfitta amministrativa ci sono comunque dati politici positivi.

Cosa lascia il voto

La relazione prenderà in esame proprio quei dati politici. Il primo: per la prima volta dopo anni c’è stato un lavoro di squadra. Ognuno ha remato a favore del candidato sindaco e del progetto politico: senza distinzioni di componenti. Nel suo intervento il Segretario parlerà di un lavoro di squadra grande ma soprattutto vero, ringraziando Francesco De Angelis per avere costruito la coalizione, Sara Battisti con Mauro Buschini ed Antonio Pompeo per avere svolto fino in fondo il loro ruolo; Michele Marini, Fabrizio Cristofari, Angelo Pizzutelli, Norberto Venturi per avere dato l’esempio a tutti gli altri, non risparmiandosi nonostante il loro nome e la loro posizione.

C’è poi il dato fondamentale per il futuro. Il Segretario Fantini ritiene che queste elezioni comunali a Frosinone lascino un’importante eredità. Insieme alla ritrovata unità d’intenti sono state rinsaldate alleanze e costruiti dialoghi che prima non esistevano e che ora saranno determinanti nell’azione in Aula consiliare ma anche in vista delle prossime scadenze elettorali. Il riferimento è al nuovo rapporto costruito con Stefano Pizzutelli e con il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli.

Il terzo elemento. È stata avviata la rigenerazione del Circolo di Frosinone, con un cambio generazionale, la valorizzazione di nuovi nomi che potranno costruire molto per il futuro.

I nodi irrisolti

Vincenzo Iacovissi (Foto Raffaele Verderese © Imagoeconomica)

Ci sono alcuni nodi irrisolti. Come il rapporto con il Partito Socialista. Il dialogo è mancato per anni, la Direzione dovrà valutare qual è il percorso migliore per riallacciarlo; se affidare il ruolo di pontieri ai big come Francesco De Angelis e Gian Franco Schietroma oppure se il nocciolo del problema stia proprio tra le troppe ruggini politiche che si sono accumulate negli anni. In questo caso potrebbe essere più efficace un dialogo tra le nuove generazioni: quelle di Luca Fantini e del vice segretario nazionale Vincenzo Iacovissi.

C’è poi la questione del rapporto con Azione. Che anche al tavolo Regionale sta giocando una partita tutta sua. A Frosinone c’è stata l’imbarazzante decisione della candidata di punta Alessandra Sardellitti che ha appoggiato al ballottaggio il candidato sindaco di centrodestra Riccardo Mastrangeli; più imbarazzante ancora il fatto che abbia fatto lo stesso anche Mauro Vicano, candidato sindaco da Azione ma fino a due mesi prima designato a guidare il fronte Progressista. (leggi qui: Calenda: «Riformisti, netti, coerenti». Non dite a Carletto di Frosinone).

Un dato è certo. La Direzione risponderà con i fatti alle sollecitazioni fatte a caldo dal candidato sindaco Domenico Marzi subito dopo il risultato del ballottaggio. «Il Partito Democratico deve pensare ad una nuova classe dirigente. Perché la novità per i prossimi anni non può essere Domenico Marzi» aveva detto.

La Direzione dovrà dare il segnale che la rigenerazione è cominciata.

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