Tutti snobbano le elezioni nei Comuni

Il quadro politico è completamente cambiato, il ruolo della Provincia è tornato centrale. Ma tutti sono concentrati sul dibattito per formare il nuovo governo. E dimenticano, sbagliando, le prossime Comunali

Se fallisce anche questo tentativo, ha detto Luigi Di Maio riferendosi al confronto aperto con il Pd, si torna alle urne. Ma siamo sicuri che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, qualora anche l’esplorazione di Roberto Fico dovesse concludersi con una fumata nera, scioglierà le Camere?

Difficile, forse proverà la carta del governo tecnico, perfino di quello balneare. Almeno per cambiare la legge elettorale (sic), visto che così come è non garantisce alcuna governabilità.

 

Nel frattempo in provincia di Frosinone stanno tutti cercando di organizzarsi. Come se però il 10 giugno non ci fossero le elezioni amministrative in 15 Comuni, come se importasse poco a tutti.

A Ferentino Antonio Pompeo è il grande favorito e, sulla base di quel risultato, inizierà dopo la campagna elettorale per la conferma a presidente della Provincia.

Qui veniamo al punto: la Provincia è tornata ad avere una posizione centrale nelle dinamiche politiche locali. Per l’ente, per sindaci e consiglieri comunali, per le coalizioni, per il ruolo, per le ipotesi da “laboratorio” politico.

Difficile dire, con il voto ponderato, quali siano oggi i rapporti tra centrodestra e centrosinistra. Ma sicuramente gli accordi trasversali sono già in atto.

 

Attenzione anche alle presidenze degli enti intermedi. Francesco De Angelis ha prenotato il bis al vertice del Consorzio Asi. Per il Cosilam i tempi sono diversi, ma chissà Mario Abbruzzese potrebbe iniziare a pensarci seriamente. Proprio guardando all’esperienza di De Angelis.

 

E le comunali? Ad Anagni centrodestra e centrosinistra si giocano tutto, ad Arpino Gianluca Quadrini sogna un “colpo” destinato ad avere conseguenze sulle provinciali. A proposito: non è stata ancora assegnata la delega di vicepresidente, da quando Andrea Amata (passato alla Lega) l’ha rimessa nelle mani di Antonio Pompeo.

Due le opzioni: Massimiliano Mignanelli o Gianluca Quadrini. In entrambi i casi le strategie e le dinamiche provinciali verranno tenute in considerazione. Siccome alle provinciali votano sindaci e consiglieri comunali, bisognerà tener presente che da un lato il Pd ha subito la scissione di Liberi e Uguali, mentre dall’altro ci sono diversi esponenti della Lega. Non proprio in sintonia con Forza Italia. Il duello tra Francesco Zicchieri e Mario Abbruzzese è totale.

 

Insomma, quadro politico provinciale completamente cambiato. Con le prossime elezioni comunali completamente snobbate.

§