Tutto ma proprio tutto: quello che non avete letto sul Consiglio

Tutto quello che c'è da sapere sul Consiglio Comunale dell'altro giorno. Come vanno letti gli interventi. E cosa c'è dietro.

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Tutto, più o meno, secondo programma. Il Consiglio comunale di Ceccano ha approvato un Riconoscimento, un Piano, due Regolamenti e un Protocollo d’intesa. Ha conferito all’unanimità, con qualche appunto, la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. Ha avallato, non senza astensioni, il “Piano strategico per la transizione sostenibile della città”. Ed ha reso bipartisan il Regolamento del Consiglio comunale dei giovani, ma non quello delle aree di sgambamento per i cani. E, infine, ha abbracciato al gran completo il Protocollo d’intesa per l’istituzione del corso di alta formazione in Food Design nell’ex Mediateca comunale.

Un défilé amministrativo, però, anticipato da altro e contraddistinto anche da qualche scivolone. (Leggi qui Il prossimo Consiglio comunale? Un défilé amministrativo).

La mozione maliziosa

Il consigliere di opposizione Mariangela De Santis (Nuova Vita)

All’inizio della seduta la consigliera di opposizione Mariangela De Santis (Nuova Vita) ha illustrato una sua mozione: a favore dell’istituzione di un Albo degli operatori economici e dell’adozione di un Regolamento per i contratti sotto soglia.

Era stata presentata lo scorso 20 gennaio ed era all’ordine del giorno della seduta consiliare del seguente sabato 30. Ma il Derby fra due stragi e la Questione Acea fecero così tanta acqua da tutte le parti da farla slittare. A distanza di quasi quattro mesi.

Ormai, come ha fatto presente anche la proponente, c’è il Decreto Semplificazioni: via agli appalti veloci, con affidamenti diretti delle opere per importi fino a 150 mila anziché 40 mila euro, e con tanto di quota di subappalto lievitata dal 30 al 50%.   

La mozione dell’avvocato De Santis, seguendo le linee guida dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), era però tesa a «fornire ulteriori strumenti a garanzia della massima efficienza e trasparenza nell’espletamento delle procedure amministrative di contrattazione sotto soglia. Nonché a incentivare la possibilità di partecipazione delle micro, piccole e medie imprese operanti sul territorio, sempre nel rispetto dell’inderogabile principio di rotazione».

C’è, ovviamente, un retroscena: a Ceccano si lamenta da decenni il fatto che lavori e servizi pubblici vengano affidati direttamente o subappaltati sempre alle stesse ditte. Bisogna leggerlo tra le righe del testo sottoposto a votazione dall’oppositrice. Che è finita immediatamente nel tritacarne di quasi tutta la maggioranza.

Concretezza al posto delle mozioni

L’intervento dell’assessore Riccardo Del Brocco

A dare il via all’assalto, non prima di chiedere un passo indietro, è stato l’assessore in primis all’Ambiente ma tuttofare Riccardo Del Brocco: «Velocizzare e semplificare, in una nazione come la nostra che ha decine e decine di cantieri bloccati e impantanati nel ginepraio della burocrazia, è fondamentale. La consigliera De Santis valuti di ritirare la mozione e lavorare nelle Commissioni opportune per affinare eventualmente le già buone pratiche amministrative che la macchina comunale mette in campo».

Da qui, a fronte del manco ritiro, l’affondo: «Il consigliere De Santis, pur mossa da buone intenzioni, denota una scarsa conoscenza del risvolto pratico – le ha detto Del Brocco -. Il Comune è dotato del portale TuttoGare, che mette i filtri che lei vorrebbe applicare e ci riporterebbe a tantissimi anni fa. Quindi questa sbandierata mano tesa alle ditte è una cavolata. È tutt’altro, ovvero fare invece una short list degli “amici degli amici”. Io sono contrario e penso di interpretare il pensiero di tutta la maggioranza, che della trasparenza, applicata e non sbandierata, ne ha fatto una bandiera, e del pluralismo delle ditte ne fa una pratica reale». Per la serie: questione di punti di vista. E, alla fine, la Mozione De Santis è stata appoggiata dall’intera opposizione ma bocciata dalla maggioranza.

La citazione di Laocoonte

In precedenza, però, c’era stata la lancia spezzata a favore di De Santis dall’assessore Stefano Gizzi, delegato anche ai Rapporti con il Consiglio. Attaccando al contempo il “tifosoMarco Corsi, nella passata consiliatura presidente dell’Aula ed alle scorse elezioni candidato sindaco battuto da questa maggioranza. L’esponente di Nuova Vita è stata eletta a sostegno della sua (vana) candidatura a sindaco.

L’intervento dell’assessore Stefano Gizzi

«Ringrazio il consigliere De Santis perché ci ha fatto discutere di un argomento molto importante – ha detto Stefano GizziLa discussione si era orientata talmente bene, perché si parlava nel merito, ma poi c’è stato l’intervento del consigliere Corsi col solito “Libro Cuore”. Alla consigliera dico “Timeo Danaos et dona ferentes”».

Piccola parentesi: “Temo i Danai (i Greci, ndr), anche quando recano i doni” lo disse Laocoonte prima dell’arrivo del Cavallo di Troia.

«Stai attenta agli elogi di Corsi perché non andrai lontano – ha parafrasato l’assessore -. Non aveva nemmeno letto di cosa stavamo parlando. Sei una ragazza brava, capace e tenace, e godi della stima di tutti. Intervieni ogni volta con cognizioni di causa e non serve ogni volta questa sviolinata che Marco Corsi non sa nemmeno suonare, facendo crollare il livello di questo Consiglio comunale». Al netto della stilettata all’uno, l’altra è stata invitata così a discuterne in Commissione.

Lo sciamano è passato

Al contrario della mozione, la successiva interpellanza è stata ritirata. È quella protocollata lo scorso 22 gennaio dai consiglieri di opposizione Emanuela Piroli e Andrea Querqui (Il Coraggio di cambiare) e Marco Corsi (Ceccano riparte) a fronte delle «esternazioni pubbliche a mezzo social dell’assessore Stefano Gizzi». Quali? Quelle con cui sembrò giustificare, condividendo la tesi del complotto contro Trump, il noto assalto al Congresso USA da parte di QAnon. Per questo era stata invocata la revoca dell’incarico assessorile. (Leggi qui Gizzi ‘sciamano’ difende QAnon e scatena l’inferno e poi qui Il sequel di Gizzi-sciamano. Con riporto alla Trump).

L’assessore alla Cultura Stefano Gizzi in versione pugile

L’assessore alla Cultura Gizzi si era preparato a salire sul ring già dalla mattinata. Con tanto di fotomontaggio sul suo profilo social: stavolta non era lo Sciamano USA o Trump bensì un vero e proprio pugile.

«Oggi in Consiglio comunale – ha postato l’esponente della Lega – per l’interpellanza della sinistra intollerante e del falso buonismo». In quanto fatto personale, malgrado il ritiro dell’interpellanza per via della mancata revoca, ha tenuto a precisare: «È stato leso in modo scandaloso il principio dell’articolo 21 della Costituzione, sulla libertà di opinione. La mia era completamente estranea alle questioni politico-amministrative di Ceccano ed esposta in un organo privato. Strano però che la sinistra, che è stata serva per settant’anni dell’Unione Sovietica, adesso debba avere un nuovo padrone nell’America. E poi – ha concluso – l’ha capito anche un bambino che quella di Capitol Hill è stata una scena hollywoodiana». Durante la quale però, come ha sbottato la Piroli a microfono spento, «sono state uccise cinque persone, assessore».   

Il Milite Ignoto in Consiglio

Anche Ceccano, in adesione all’apposita iniziativa ideata dal gruppo delle Movm (Medaglie d’oro al valor militare d’Italia) e sostenuta dall’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), ha conferito la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.

Il prossimo 4 novembre, infatti, verrà celebrato il centenario della traslazione della salma del Soldato senza nome all’Altare della Patria. Fu il primo a ricevere la Movm in quanto, «degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà – recita il Regio Decreto del 1° novembre 1921 – resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della Patria».

I banchi della maggioranza

In Consiglio, però, non è mancato il distinguo. «Nel tempo in cui si predica la finta accoglienza, perché abbiamo visto tutti cosa c’è dietro l’immigrazione o meglio l’invasione di massa che la nostra nazione è costretta a subire, noi oggi conferiamo la cittadinanza onoraria a chi invece, per cacciare l’invasore, ha dato la vita». Lo ha dichiarato il consigliere FdI Daniele Massa, delegato alle Politiche Giovanili e presidente provinciale di Gioventù Nazionale.

E la replica da sinistra non si è lasciata attendere. Se n’è incaricato Andrea Querqui: «Paragonare gli invasori della Prima Guerra Mondiale ai poveracci che arrivano con i barconi, tra l’altro a causa della destabilizzazione nei loro Paesi da parte dell’Occidente, mi sembra alquanto esagerato». Sempre perché anche a Ceccano, come nel resto della provincia di Frosinone, il dibattito politico si scatena spesso e volentieri su temi storici o culturali. Ben venga. Ma senza trascurare la discussione sull’amministrazione della città: quella che interessa davvero alla comunità. (Leggi qui I crimini dei Goumiers e l’indignazione strumentalizzata).

La transizione sostenibile

Il sindaco Roberto Caligiore, a tal proposito, ha presentato il “Piano strategico per la transizione sostenibile della città” senza entrare troppo nel dettaglio. Per disegnare la Ceccano del futuro, dopo il recepimento della Legge regionale sulla rigenerazione urbana, ha lanciato «un contenitore da riempire con progetti tematici».

Chi dovrà riempire questo contenitore per ora vuoto? «L’amministrazione – ha messo in chiaro – e con amministrazione intendo l’intero Consiglio comunale». A seguire la citazione la citazione di vari obiettivi dell’Agenda 2030: la strategia dettata dell’Onu «per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti».

Il territorio è stato suddiviso in tre macroaree da rigenerare: centro storico, aree industriali dismesse e siti ricadenti nel Sin della Valle del Sacco. E, con tutta probabilità, gli effetti del Piano Strategico della Contea «si vedranno quando io non sarò più sindaco – ha detto Caligiore, al settimo mese del suo secondo mandato – ma è un percorso con cui ci prendiamo finalmente la responsabilità di fare qualcosa di importante per il futuro».

Il futuro, quello delineato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), è però dietro l’angolo. E la macchina amministrativa, appena messa in moto, deve accelerare per stare al passo coi tempi. Altrimenti Ceccano non diventerà straordinaria. Anzi, nemmeno (quasi) normale. (Leggi qui Il “Recovery” di Ceccano: il piano per diventare (quasi) normale).