Il Frosinone trova un punto sotto l’albero a Udine: e non è un regalo

Non è un regalo di Natale il punto raccolto dal Frosinone sotto l'albero alla Dacia Arena di Udine. Un pari per l'esordio di baroni. Che va anche stretto. la scossa c'è stata.

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

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UDINESE (3-5-2): Musso; Stryger Larsen, Ekong, Nuytinck; Ter Avest Larsen, Fofana, Behrami, Mandragora, D’Alessandro; De Paul, Lasagna.

A disposizione: Scuffet, Nicolas, Wague, Opuku, Pezzella, Vizeu, Micin, Machis, Pontissso, Pussetto, Narak, Balic.

Allenatore: Nicola.

FROSINONE (3-5-2): Sportiello; Goldaniga, Ariaudo, Krajnc; Zampano, Chibsah, Maiello, Cassata, Beghetto; Ciano, Ciofani.

A disposizione: Bardi, Ghiglione, Molinaro, Gori, Soddimo, perica, Sammarco, Brighenti, Salamon, Campbell, Crisetig, Pinamonti.

Allenatore: Baroni.

Arbitro: sig. Paolo Valeri della sezione di Roma 2; assistenti sigg. Giorgio Schenone della sezione di Genova e Dario Cecconi della sezione di Empoli; IV Uomo sig. Antonio Rapuano di Rimini; VAR sig Davide Ghersini di Genova; Assistente VAR sig. Sergio Ranghetti di Chiari.

Marcatore: 31’ Mandragora, 16’ st Ciano (rig).

Note: spettatori: 15.000 circa (di cui 160 tifosi del Frosinone); angoli: 5-2 per il Frosinone; ammoniti: 5’ pt Cassata, 7’ pt Krajnc, 29’ st Behrami, 30’ st Chibsah, 37’ st D’Alessandro; recuperi: 2’ pt; 6’ st.

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Un punto. Questo il bottino che il Frosinone riporta in Ciociaria dal gelo della Dacia Arena di Udine, in una partita in cui Sportiello non ha fatto neanche una parata, mentre il Frosinone può recriminare per un palo ed almeno due occasioni nitide.

Un pareggio per 1-1 contro la squadra di Nicola, in cui l’impronta di Marco Baroni si è vista sul piano emotivo, caratteriale, come una scossa che ha dato un sussulto ad un elettroencefalogramma sostanzialmente piatto.

Qualcosa è mutato anche a livello tecnico e tattico, perché il Frosinone è stato più attento, ha giocato una decina di metri più alto ed ha approcciato all’avvio dei due tempi in maniera completamente diversa rispetto a quello cui eravamo abituati.

Calcio d’inizio

Baroni cambia nulla rispetto a Longo e si schiera con un 3-5-2 che non si scosta molto dalle scelte del suo predecessore, Campbell in panchina e Cassata in campo. Stesso modulo per Nicola che si affida a Lasagna e De Paul in attacco e D’Alessandro sulla fascia sinistra.

Il Frosinone prova ad essere aggressivo nei primi minuti, ma l’Udinese prende il comando delle operazioni con un giro palla molto rapido che mira a tenere il possesso. All’11’ azione rapida del Frosinone che arriva al cross da sinistra con Beghetto, da dietro si inserisce Chibsah che da una decina di metri prova il colpo di testa in tuffo, ma Musso blocca facile. La risposta dell’Udinese arriva dopo 14 minuti con il pallone che arriva sul destro di Fofana che dai 25 metri esplode un missile che però finisce alto di poco.

La partita continua ad essere molto tattica, uomo su uomo, piena di duelli individuali, con le uniche emozioni che vengono affidate agli strappi dei singoli, che però nei primi venti minuti latitano. Alla mezzora punizione per l’Udinese, la difesa del Frosinone dimentica completamente Nuytink che per fortuna è difensore: stoppa, ci pensa troppo e viene anticipato da Sportiello.

Il veleno del Mandragora

Dopo due minuti l’Udinese la sblocca: cross dalla destra per Lasagna, Goldaniga riesce a contenere l’attaccante ma la palla scivola verso Mandragora che conta i rimbalzi e scaglia un sinistro terrificante sotto l’incrocio. Nulla da fare per Sportiello, un gol incredibile del centrocampista ex Crotone.

Il Frosinone reagisce subito, schiuma rabbia, ma è anche molto sfortunato: al 34′ ci prova Ciano che dai trenta metri guarda la porta e tira col suo sinistro magico, la palla però sbatte sul palo ed esce. Se ci si mette anche la sfortuna non puoi far davvero nulla.

Gli ultimi dieci minuti continuano ad essere un muro contro muro, con il pallone che gira ma arriva poche volte nell’area avversaria. Il tutto fino alla fine del primo tempo che vede l’Udinese andare negli spogliatoi in vantaggio, forse non meritato, ma di certo legittimato dalla supremazia nel possesso palla. Per quel che riguarda il Frosinone tanto cuore ed altrettanta cattiva sorte.

Seconda parte

Nella ripresa non ci sono cambi, il Frosinone entra in campo in anticipo rispetto all’avversario, la grinta negli occhi sembrerebbe essere quella giusta. Il Frosinone c’è, i primi cinque minuti della ripresa sono una pressione continua sulla metà campo bianconera, al 5′ Chibsah prova l’eurogol di tacco dopo una mischia su corner, ma la palla è bloccata a pochi centimetri dalla linea da Ekong. Ciano dopo un minuto ci prova col sinistro, ma il suo tiro dai venti metri è debole e centrale.

Al 10′ Cassata fa una sciocchezza regalando in uscita un pallone a De Paul che salta due uomini arriva al limite dell’area, ma grazia Sportiello per eccesso di egoismo tirando fuori.

Il pari è di rigore

Al minuto 12 arriva il momento di Andrea Pinamonti che prende il posto di Ciofani. Il bomber scuola Inter crea subito l’occasione giusta mettendo un pallone al centro per Camillo Ciano che cade a terra. Valeri indica il dischetto, ma si attende il responso del VAR, che alla fine conferma la scelta. Sul dischetto va il fantasista di Marcianise, parte il tiro e la palla si insacca all’angolino in maniera imprendibile.

Ora inizia un’altra partita. Nicola inserisce Pussetto, ma il Frosinone non si ferma nella sua pressione, al 20′ Beghetto spara al volo in area il pallone sbatte sul braccio di un difensore dell’Udinese, che però era attaccato al corpo come sottolineato anche dal VAR.

La squadra di Nicola riesce ad allentare la pressione del Frosinone e al 27′ prova con Pussetto su lancio di Nuytink, ma il colpo di testa è alto. Dopo due minuti è la volta di Pinamonti, ma il suo sinistro è deviato e finisce fuori di pochissimo. Il Frosinone continua a salire, sente che la gara si può vincere e si affida a Ciano e Pinamonti, cercando le palle inattive e portando sempre in area almeno sette giocatori di movimento su corner e punizioni. La squadra di Baroni ne colleziona almeno cinque negli ultimi dieci minuti.

Al 41′ ripartenza del Frosinone con Chibsah che porta palla da solo per almeno 25 metri e poi tira, ma il suo destro è facile preda di Musso. Negli ultimi minuti Baroni inserisce Campbell e Crisetig per tentare l’assalto finale a tre punti che sarebbero di proporzioni enormi per la squadra giallazzurra. Il recupero è maxi: sei minuti, può succedere di tutto. Eppure non accade nulla e la partita finisce 1-1.

Una gara che fa cambiare poco la classifica, ma che ha dato segnali importanti sulla strada da percorrere con il nuovo tecnico alla guida.

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