Scontro sui fondi Ue tra Regione e M5S: «No lezioni da chi non sa fare albero»

Il M5S accusa Zingaretti di avere usato la Regione come una banca. Immediata la smentita: "Normali controlli Ue". Le verifiche sullo 0,1% dei progetti. Programmazione di Polverini e Marrazzo. "No lezioni da chi non sa fare albero"

Nuovo scontro frontale tra l’amministrazione regionale guidata da Nicola Zingaretti ed il MoVimento 5 Stelle.

I grillini accusano il governatore di avere usato la Regione come una banca. Immediata la replica, su carta intestata e con una nota ufficiale: la Regione bolla come fake news le parole del M5S ed annuncia il ricorso in tribunale.

 

DOPO ETRURIA ANCHE REGIONE USATA COME BANCA

A lanciare le accuse è il parlamentare M5S Alessandro Di Battista. «Dopo Banca Etruria ed Mps anche la  Regione Lazio, almeno stando a quanto riportato nel report degli  ispettori Ue sull’uso dei fondi comunitari sotto la guida Zingaretti,  sembra essere stata usata come una banca. Come un’altra banca del Pd».

Dopo avere letto quel report, il parlamentare grillino dice «Qui si evince un sistema collaudato che conosciamo da tempo,  attraverso il quale il Partito Democratico ha messo in ginocchio il  Paese e, nel Lazio, ha affossato la sanità pubblica».

 

NO A LEZIONI DA CHI NON SA FARE NEANCHE ALBERO NATALE

La risposta è immediata. «Non accettiamo lezioni sull’utilizzo di  fondi comunitari da chi non sa realizzare neanche un albero di Natale» ribatte il deputato del Pd  Marco Miccoli.

Il parlamentare sostiene che le dichiarazioni di Di Battista siano solo una manovra della Casaleggio per rovinare l’immagine del governatore Zingaretti.

«La pattuglia degli esponenti grillini, tutti ventriloqui della  Casaleggio associati, non ha meglio da fare che buttare fango  sull’utilizzo dei fondi comunitari da parte della Regione Lazio. I progetti presentati sono stati giudicati tutti conformi dagli  organismi di controllo UE».

 

REGIONE: NORMALI CONTROLLI UE, APPROFONDIMENTI SU 0,1%

La Regione Lazio da giorni denuncia l’esistenza di una macchina del fango. Nelle scorse settimane ha smentito più di un intervento avanzato da fonti del M5S. Ora passa al contrattacco e decide di chiedere l’intervento della magistratura.

In una nota ufficiale la Regione prende posizione. Dice che solo chi conosce poco e male la materia  dei Fondi Europei può alimentare sospetti e falsità sui rilievi della  Direzione Lavoro della Commissione sull’Autorità di Audit della  Regione Lazio.

Per il governo regionale del Lazio si tratta infatti di una procedura del tutto ordinaria, che per altro riguarda soltanto una parte minima dei progetti promossi dalla Regione: soli 8 progetti su 8.000 (lo 0,1%).

«Ricordiamo non  sono stati bocciati, ma sono soltanto sottoposti a una fase di  verifica. Ora la Regione Lazio presenterà le controdeduzioni e, come  spesso accade, contiamo che i progetti vengano approvati».

 

QUERELA CONTRO FAKE NEWS

Per la Regione Lazio «è frutto  della malafede o di grande ignoranza in materia agitare il sospetto che vi siano illeciti nella segnalazione degli  ispettori. Si tratta eventualmente solo di spesa ritenuta non conforme sotto l’aspetto meramente procedurale. Nessun illecito, nessuno spreco. Per questo motivo, la Regione Lazio per tutelare la propria onorabilità querelerà chiunque  continui a diffondere notizie false e diffamanti».

 

CONTROLLI? SU VECCHIA GESTIONE

Non esita a parlare di macchina del fango Massimiliano Smeriglio,  vicepresidente della Regione Lazio. «In questi giorni i 5 stelle stanno  mettendo in campo una sconcertante macchina del fango. È basata su fake  news. Oggi è stato il turno della fiera delle falsità su una normale  interlocuzione con l’Ue. Una procedura che è solo allo  stato iniziale e che riguarda solamente lo  0,1% dei fondi».

Il vice di Nicola Zingaretti rivela anche un altro dettaglio. I controlli sono riferiti alla vecchia programmazione. È quella sviluppata ai tempi di Piero Marrazzo e Renata Polverini.

Rivela Massimiliano Smeriglio sono «riferiti alla vecchia  programmazione 2007-2013 e non a quella 2014-2020, avviata da questa  Amministrazione. Credo – aggiunge – che sia giusto, oltre a tutelare l’Istituzione che rappresentiamo in tutte le sedi, fare una appello ai cittadini. Un appello a  vigilare e mobilitarsi per difendere il Lazio, la nostra comunità,  dalla violenza parolaia di chi non sapendo fare nulla organizza la sua campagna su polveroni, aggressioni e bugie».

 

LOMBARDI: NON È FAKE

Caro @nzingaretti non è fango, è verità.  Ci sono le carte. E i cittadini meritano la verità, meritano rispetto. Sulla sua indagine in Mafia Capitale, su #Etruria, sulle liste di  attesa lei resta in silenzio. La Regione è anche nostra, non sua, ne’  del @pdnetwork di cui fa parte“. È la replica fatta in serata su Twitter dalla deputata M5S  Roberta Lombardi, candidata alla presidenza della Regione Lazio.

 

M5S: ESPOSTO IN PROCURA

A stretto giro, la deputata a Cinque Stelle rincara la dose con una dichiarazione più articolata di quella che consente il limite dei caratteri previsto da Twitter.

Alle agenzie Roberta Lombardi detta: “Dopo il San Giacomo, che la Regione vuole vendere per farci un ristorante o un centro fitness, ora scopriamo  anche che c’e stata una gestione non trasparente e molto sospetta dei  fondi Ue da parte della giunta Pd del presidente uscente Zingaretti».

Quello che per la Regione è un normale controllo su 8 pratiche di 8mila, per l’onorevole Lombardi “È gravissimo. Da un rapporto dell’Ue emerge che sono stati erogati soldi a pioggia per servizi mai attivati. Dal 14 al 22 settembre 2017 la  commissione Europea Direzione generale lavoro (DG EMPL) ha inviato 4  ispettori alla Giunta regionale del Lazio e il loro rapporto non  lascia dubbi“.

Cosa avrebbero scoperto gli ispettori? Un video pubblicate su Facebook lo spiega nei dettagli: “Hanno usato la Regione come una banca di partito. E questo è  gravissimo. Per questo – annuncia – ho dato indicazioni ai miei  avvocati di preparare un esposto che io stessa nei prossimi giorni  presenterò alla Procura della Repubblica, con ipotesi di reato di  malversazione, truffa ai danni dello Stato e omissione e abuso di atti di ufficio“.

 

DISTRUTTA ROMA VOGLIONO DISTRUGGERE REGIONE

Ma il centrosinistra ribadisce la sua ricostruzione. E parla di una toppa clamorosa presa dai Cinque Stelle.

Scende in campo il vice segretario del Partito Democratico del Lazio, Enzo Foschi. Dice che “In questi giorni aumentano sempre di più i professionisti del fango in aiuto della fallimentare campagna  elettorale avviata nel Lazio da Roberta Lombardi. Oggi diversi  esponenti del M5S si sono cimentati, toppando clamorosamente  obiettivo, sulla vicenda dei progetti della Regione Lazio finanziati  dall’UE, giudicati tutti conformi dagli organismi di controllo”.

I progetti sono stati giudicati tutti conformi? «Dagli  esponenti grillini sono arrivate accuse senza senso e del tutto  diffamatorie nei confronti dell’amministrazione regionale che ha fatto bene ad annunciare querele contro coloro che proseguiranno su questo  terreno.  Con la Raggi hanno distrutto Roma e ora vogliono distruggere anche la  Regione”.

 

LA RUBRICA FAKE A 5 STELLE

Marta Bonafoni, consigliera  regionale di Insieme per il Lazio rincara la dose.

La rubrica fake a 5 stelle va aggiornata con un nuovo capitolo, quello sui fondi europei. I pentastellati oggi  si giocano una palla sbilenca, che riguarda normali accertamenti della Commissione Europea relativi, a quanto si apprenderebbe da un  documento riservato, a otto progetti su ottomila, oltretutto della  vecchia programmazione 2007-2013. Evidentemente, non contenti dello  sfascio di Roma, i 5 stelle vorrebbero, con la loro conclamata  incapacità che dimostrano quotidianamente, ridurre allo stesso modo la Regione Lazio, una delle poche amministrazioni che funziona. Noi non  lo permetteremo”.

 

CINQUE ANNI DI COSE FATTE E SOLUZIONI

Il consigliere regionale Riccardo Valentini (Pd) entra nello specifico di quelle che sarebbero le fake news.

Dai 5 stelle, ogni giorno una falsità.  Ieri si parlava dell’ex Ospedale san Giacomo. Una struttura che non si vende e non si può vendere, oggi la polemica sui Fondi Europei che,  quantomeno, denota una scarsa conoscenze delle procedure. Ho  l’impressione che la Lombardi non abbia alcuna voglia di parlare di  problemi e soluzioni ma come si dice a Roma ‘de buttarla in caciara‘”.

 

BIANCHI: NON CADREMO IN TRAPPOLA 5 STELLE

Daniela Bianchi, Consigliera Regionale del Lazio componente del  gruppo “Insieme per il Lazio” invita a “non cadere nella trappola dei 5stelle.  In questi ultimi giorni è palese il loro goffo quanto squallido  tentativo di gettare fango sull’operato della Regione Lazio con fake  news. L’ultima riguarda i fondi UE dove, come ha spiegato bene una  nota della stessa Regione, non esiste alcun illecito ma solo normali  verifiche sullo 0,1% dei progetti, per di più relativi alla vecchia  programmazione 2007-2013, avviata da altre amministrazioni regionali“.

Un atteggiamento – aggiunge – da irresponsabili quello del M5S, che  denota tutta la bramosia di potere dei grillini, che al grido  ”onestà” sono disposti anche a calpestare la verità pur di provare a conquistare una poltrona. Non ci fanno paura questi mezzucci, anzi,  denotano tutta la debolezza di una candidata come la Lombardi che, non avendo né argomenti né proposte per i cittadini del Lazio, l’unico  modo che ha per far parlare di sé è quello di ricorrere a fake news“.