La proiezione è stata elaborata da VoteWatch Europe il think tank che studia la politica Ue, ne analizza il dibattito. Elabora previsioni sulla base degli atti adottati dai singli parlamentari e dalle loro dichiarazioni attraverso i rispettivi siti web.
VoteWatch Europe ha esaminato la corsa a due, tutta italiana, per la presidenza del parlamento europeo nella quale è in pole position il vice presidente originario di Ferentino Antonio Tajani (leggi qui il precedente). Ed ha confermato che Tajani potrebbe spuntarla, ma non di molto, sull’altro favorito, il socialdemocratico Gianni Pittella.
Ad analizzare i dati è stato Doru Frantescu. Per il quale però non è detto che le cose siano scontate. «Gli altri Partiti hanno proposto dei candidati, non per niente: ci sono modi per influenzare le elezioni. Anche i Liberali hanno la possibilità di giocare un ruolo. E’ è una possibilità molto remota che il candidato dei liberali, Guy Verhofstadt, vinca le elezioni, ma in teoria hanno lo stesso una possibilità perché possono contare sugli indecisi, quindi sono praticamente loro a gestire lo scacchiere in quest’elezione”.
L’elezione si tiene martedì a Strasburgo. A presentarsi sono 7 candidati, ma solo Pittella e Tajani avrebbero i numeri per succedere a Martin Schulz. Sulla base di un accordo siglato fra i tre maggiori gruppi parlamentari e svelato nei giorni scorsi, i socialdemocratici avrebbero dovuto cedere il posto a Tajani per garantire l’alternanza.
L’accordo tra Popolari e Socialisti che ha retto le istituzioni Ue in questi due anni è franato. Le ragioni sono state spiegate nei giorni scorsi da Alessioporcu.it (Leggi qui). Ora, tra i due schieramenti, si va giù di sciabola e non di fioretto. «Tajani deve chiarire sui voti delle forze xenofobe. Sarebbe quanto meno inopportuno – ha detto in queeste ore Pittella, intevistato da Huffingtonpost Italia – che il prossimo presidente del Parlamento Europeo fosse eletto con i voti di chi vuole distruggere l’Europa».
Secondo le previsioni, il nome verrà fuori solo in quarta votazione, la prima utile per un ballottaggio tra i primi due più votati.
§
