Ufficiali e numeri del Pd, Zingaretti ha oltre 13 punti di vantaggio su Martina

I primi dati ufficiali sulle votazioni nei Circoli Pd. Nicola Zingaretti ha il 48,5%,oltre tredici punti di vantaggio su Martina.

Tredici punti di vantaggio. Nicola Zingaretti è primo con il 48,5% dei consensi, Maurizio Martina è distanziato al 35,1%, Roberto Giachetti sta al 12,8%. Ora sono ufficiali i numeri delle Convenzioni: le votazioni con le quali i tesserati Pd stanno scegliendo i tre candidati alle Primarie di marzo in cui si contenderanno la carica di Segretario nazionale Pd.

Dopo giorni di indiscrezioni e numeri contestati, in mattinata la Commissione Nazionale per il Congresso ha reso noti i numeri delle votazioni avvenute fino a domenica 20 gennaio.

Il primo dato è che il popolo Dem è tornato a partecipare: l’affluenza sulla platea degli aventi diritto è stata del 51.05% pari a 93.000 votanti. Ai quali vanno aggiunti quelli che sono stati comunicati nella giornata di ieri e oggi.

Alle Primarie andranno il Governatore del Lazio Zingaretti, l’ex segretario Martina, l’onorevole Giachetti. Agli altri sono andate le briciole: Boccia è al 2,3%, Saladino allo 0,67% e Corallo allo 0,63%.

Senza polemiche questa volta. I dati sono stati riconosciuti all’unanimità dalla Commissione. L’approvazione definitiva avverrà al termine delle convenzioni. Via libera poi alla proroga delle votazione nei circoli che fino ad oggi hanno avuto difficoltà organizzative: si tratta spesso di Comuni che si trovano in montagna e stanno facendo i conti con la neve.

Successo da Nord a Sud

Rompe il silenzio Mario Ciarla dal comitato nazionale di Nicola Zingaretti. Parla di un successo «che si realizza in un quadro uniforme da nord a sud che porta la candidatura di Zingaretti ad affermarsi in quasi tutte le regioni italiane a partire da Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto e Puglia e in tutti principali centri urbani tra i quali Milano, Torino, Genova, Bologna, Roma, Reggio Calabria».

Il Pd non va sciolto

Nicola Zingaretti in mattinata ha partecipato a Tg2 Italia. Dagli studi del telegiornale ha riconosciuto che per il Pd «ci sono stati molti problemi ma non sono d’accordo nel dire che un corpo politico malato vada sciolto. È un errore».

Ha invocato un cambiamento. «Dobbiamo cambiare e costruire, come l’ho chiamato, un nuovo Pd. Partiamo dalle persone. Dalle idee, dai contenuti . Per capire cosa è accaduto. Siamo qui per ricominciare».

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