L’Ultimatum di Cristofari: «Stanco dei balletti dei partiti»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

 

«Mi sono stancato dei balletti dei partiti». Firmato Fabrizio Cristofari, candidato sindaco del Pd. Dopo la riunione del direttivo cittadino dei Democrat (nel corso della quale ha ribadito che comunque andrà fino in fondo), il presidente dell’ordine dei medici ha voglia di chiarire definitivamente la sua posizione.

Le settimane e i mesi passano e, al di là degli annunci, passi avanti non ci sono: non sul versante dei rapporti con Michele Marini, non sul piano delle alleanze. Visto che il Psi di Gianfranco Schietroma va avanti con il proprio candidato sindaco, Vincenzo Iacovissi, mentre Area Popolare di Alfredo Pallone sta valutando la situazione. E non esclude un’intesa con Nicola Ottaviani.

Nei Democrat, poi, i leader provinciali appaiono distanti anni luce dalla situazione politica di Frosinone. Fabrizio Cristofari finora ha fatto finta di non capire, ma adesso ha deciso di rompere il silenzio. E dice: «Sono stanco delle molteplici “inadempienze” dei partiti, di quelle interne al Pd e di quelle della coalizione».

Traduzione: dove sta l’unità del partito? Dove sta l’intesa con il Psi e Area Popolare?

Aggiunge il presidente dei medici: «Per me è importante che Frosinone cambi governo, perché con l’Amministrazione Ottaviani la città è peggiorata. E siccome ritengo di avere credibilità, rispettabilità e autorevolezza, a sindaco mi candido comunque. Anche con due liste civiche, anche senza i partiti e senza coalizioni. Vorrà dire che il risultato, qualunque esso sia, sarà soltanto mio. A livello comunale e non solo».

Chiediamo a Cristofari: ma si sta sfilando dal Pd? Risponde: «Non mi sto sfilando da nulla. Semplicemente non posso attendere all’infinito risposte che non arrivano e impegni che restano soltanto nel mondo delle idee. Aspetterò ancora pochissimo, quindi inizierò la campagna elettorale per conto mio. Andrò avanti e verificherò chi sta con me e chi no. A costo di sembrare presuntuoso, sono convinto di poter arrivare comunque al ballottaggio. E poi si vedrà. Non ho intenzione di subire ancora la melina di chi a parole dice che le elezioni comunali di Frosinone sono importantissime, ma poi continua a parlare e basta. Andrò avanti in ogni caso. E ribadisco: sono stanco dell’immobilismo dei partiti».

Una presa di posizione, quella di Fabrizio Cristofari, che suona come un ultimatum, soprattutto al Partito Democratico. Al vertice del direttivo cittadino erano stati invitati il segretario provinciale Simone Costanzo e il vicesegretario Sara Battisti. Nessuno dei due però era presente. C’era invece il presidente provinciale Domenico Alfieri. Il quale ha annotato tutti gli interventi, che si sono sviluppati in un contesto di delusione e rabbia per una campagna elettorale che nel Pd non decolla.

Al termine della riunione Fabrizio Cristofari è andato a cena. Con Antonio Pompeo.

Ribaltone destinato a chiarire la situazione

L’invito del segretario cittadino del Pd Norberto Venturi ai big («tutti in lista alle elezioni comunali di Frosinone ») fa parte di una strategia politica chiara. Venturi ha voluto ribaltare il ragionamento. Attraverso un messaggio di questo tipo: “Nessuno pensi di dare la responsabilità di una eventuale sconfitta alle elezioni comunali alle posizioni di Michele Marini e Norberto Venturi, il punto vero è che i leader del Pd non stanno intervenendo. Se non è così, allora rispondano “presente” all’invito di essere tutti candidati al consiglio comunale nella lista del Partito Democratico”. Un ragionamento che ha fatto breccia all’interno del direttivo, ragionamento peraltro subito ripreso anche da Francesco Brighindi. Ma soprattutto da Fabrizio Cristofari, il quale ha colto al volo l’occasione di dire quello che probabilmente pensava da settimane. In ogni caso a questo punto si apre una fase politica nuova all’interno del Pd e del centrosinistra in vista delle comunali di Frosinone.

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