Ultimatum su WhatsApp: “Prima firmate il patto e poi facciamo i conti”

Il sindaco invia un messaggio su WhatsApp. Vuole le firme sotto al documento di fine mandato. E poi avvierà il 'chiarimento': farà i conti con chi non ha votato per il passaggio in house della farmacia. Determinando la chiusura per alcuni giorni

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Un messaggio su WhatsApp con un caldo invito a firmare il documento di fine consiliatura. Lo ha rivolto a tutti gli esponenti della maggioranza il sindaco di Sora Roberto De Donatis. E lo ha posto come indispensabile premessa alla verifica di maggioranza, che pure dovrà esserci, alla luce di quanto accaduto per il voto sul passaggio alla gestione in house della farmacia comunale. Una parte della maggioranza non ha votato seguendo le indicazioni date dal sindaco, soprattutto è stata fatta mancare la quantità di voti necessaria per rendere subito esecutiva la delibera. E questo ha determinato la momentanea chiusura della Farmacia, nonché uno ‘scalino’ tra il licenziamento e la riassunzione dei lavoratori. (leggi qui La Farmacia passa alla Ambiente ma da febbraio e leggi anche La Farmacia comunale riapre i battenti. L’Amministratore Manetta sostituito da Tatangelo).

Il Consiglio Comunale del 18 novembre 2019 © Ag IchnusaPapers

Fratelli d’Italia continua a porre la pregiudiziale della carenza di personale: chiede le assunzioni indispensabili a realizzare quanto contenuto nel documento di fine consiliatura. Floriana De Donatis è pronta a firmare, come anche Lino Caschera. Lo avrebbero sottoscritto seduta stante. E Alessandro Mosticone? Non si sbilancia. Come al solito. Come per la farmacia. Lui è uno dei due che hanno fatto mancare il voto (l’altra è De Donatis). Anzi, come per la farmacia, avrebbe detto “prima devo leggerlo poi decido”. (leggi qui I calci di Bruni negli stinchi di De Donatis: salta la firma del patto di fine mandato).

È chiaro che il sindaco si gioca la faccia. E pure la tenuta della sua già claudicante maggioranza. La firma sotto quel documento l’aveva chiesta pubblicamente. Nel corso di una conferenza stampa da lui convocata al termine del Consiglio comunale  in cui si era ufficialmente costituito il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. (leggi qui De profundis per De Donatis: la piattaforma civica non c’è più).

Una scelta, quella di costituire il gruppo politico, che il primo cittadino non aveva affatto gradito, basandosi la sua Amministrazione sulla “piattaforma civica”, l’esperimento del 2016 che lo aveva portato a vincere le elezioni senza i simboli dei Partiti. Poco più di una foglia di fico: in realtà, quasi tutte le liste civiche richiamavano comunque i Partiti di riferimento. Si vedano per esempio “Forza civica” o “Alleanza per Sora” e “Patto democratico”.

In sostanza la piattaforma civica fu l’espediente utilizzato dal candidato sindaco Roberto De Donatis per tenere insieme Partiti di destra e Partiti di sinistra. Sia in campagna elettorale sia dopo, durante la fase amministrativa cominciata con la vittoria delle elezioni al ballottaggio, grazie anche all’accordo con Augusto Vinciguerra, il candidato arrivato quarto.

Massimiliano Bruni

E proprio per questo De Donatis aveva avversato fino all’ultimo la scelta di Massimiliano Bruni di costituire ufficialmente il gruppo con l’ingresso di Antonio Lecce e Simona Castagna in Fratelli d’Italia. “Sarebbe bastato non ufficializzarlo” aveva esclamato.

 Infine, quando ciò era accaduto, in apertura di seduta del Consiglio comunale del 18 novembre 2019, aveva convocato una conferenza stampa, tenutasi poi in piena notte, al termine dei lavori. E aveva fra l’altro detto: “Non posso non prendere atto che in qualche modo oggi la piattaforma civica, con la formazione di un gruppo politico che ha formalizzato la propria componente consiliare, di fatto è un progetto che viene messo fortemente in discussione”.

Quindi aveva annunciato una verifica della maggioranza e la redazione di un documento di fine consiliatura da sottoporre alla firma di tutti.

È gennaio ormai inoltrato e quella verifica di maggioranza non c’è ancora stata. Anzi. Nel frattempo l’Amministrazione è “inciampata” sulla farmacia comunale e sul passaggio alla gestione in house. Il 23 dicembre in aula sono mancati i numeri per rendere le delibere immediatamente esecutive.   

IL MESSAGGIO

Buon pomeriggio, voglio ricordare a tutti che sulla mia scrivania c’è il documento di fine consiliatura emendato a seguito delle diverse riunioni succedutesi negli ultimi tre mesi.

Prima di qualunque incontro e analisi di maggioranza mi sembra indispensabile sottoscriverlo quale punto di ripartenza per non vanificare la straordinaria azione amministrativa finalizzata al conseguimento degli importanti obiettivi ormai  a portata di mano”.

Questo il testo integrale del messaggio che lo stesso primo cittadino ha inviato a tutti gli interessati, sembra caricandolo sul gruppo Whatsapp, presumibilmente fra le 5 e le 6 del pomeriggio.

COSA CHIEDE DE DONATIS

Roberto De Donatis e Massimiliano Bruni

Innanzitutto emerge che il documento di fine mandato è stato emendato negli ultimi tre mesi. E visto che il sindaco lo aveva annunciato il 18 novembre in conferenza stampa ciò significa che era pronto, o era in cantiere, già da oltre un mese prima della nascita del gruppo consiliare di Fratelli D’Italia.

Probabilmente, già subito dopo il diffondersi di notizie sempre più concrete circa pranzi e cene più o meno carbonare per riunire il centrodestra, il sindaco aveva sentito l’esigenza di tutelarsi con un accordo scritto che traghettasse l’Amministrazione fino al 2021 per far partire i cantieri grazie ai finanziamenti ottenuti.

In secondo luogo è evidente che il primo cittadino, dopo la firma del documento, esigerà un incontro per chiarire quanto accaduto con la farmacia comunale dove (assenti Floriana De Donatis e Alessandro Mosticone) gli sono mancati i numeri per la maggioranza qualificata.

In terzo luogo definisce il documento un punto di ripartenza. Come a voler dire: quel che è stato è stato. Ora rimbocchiamoci le maniche, avviamoci per il rush finale e realizziamo i nostri progetti.  

Ma perche, a oltre due mesi dall’annuncio, questo documento non viene ancora firmato? Sembra quasi che tutti scappino perché hanno paura di impegnarsi. Eppure esso rappresenterebbe per tutti la garanzia di arrivare a fine mandato e, in caso di intoppi, il primo a rimetterci la faccia in realtà sarebbe proprio il sindaco che lo ha proposto.

CHI FIRMA E CHI NO

Alessandro Mosticone

Il messaggio del sindaco De Donatis è stato inviato proprio a tutti, o per lo meno a tutti quelli che era necessario lo ricevessero. A una prima e superficiale analisi verrebbe da pensare a Floriana De Donatis e Alessandro Mosticone. In realtà le cose non starebbero esattamente in questo modo. Almeno per Floriana De Donatis, la cui battaglia, per sua stessa ammissione, è sempre stata circoscritta alla sua contrarietà nel passaggio alla gestione in house della farmacia comunale. Il documento invece è pronta a firmarlo.

Un discorso a parte merita la posizione del consigliere Alessandro Mosticone: che i suoi rapporti con il sindaco siano freddi da un po’ di tempo è ormai cosa nota. La sua assenza per il voto sulla farmacia è stato un messaggio chiaro e inequivocabile. Ma da qui ad arrivare alla rottura il passo non è certamente né breve né scontato.

Eppure alla domanda precisa sul documento di fine mandato, sibillino come sempre ha detto: “Non l’ho ancora visto. Prima lo leggo e poi decido”. Una risposta apparentemente innocua, la sua. Che tuttavia somiglia molto, anzi è proprio uguale, a quella che diede qualche settimana fa circa il suo voto per la gestione in house della farmacia.

L’INCOGNITA DEI FRATELLI

La vera incognita potrebbe essere invece rappresentata proprio dal gruppo di Fratelli d’Italia. Da sempre e pubblicamente Bruni ha posto una pregiudiziale: il malfunzionamento degli uffici e la carenza di personale non permetterebbero di attuare il programma.

Una fase del Consiglio Comunale di Sora

Un problema che sembrava essere stato superato con la ormai nota delibera che, oltre a un nuovo comandate della Polizia locale e a un amministrativo D1 da destinare al settore Lavori pubblici, prevede anche la stabilizzazione di oltre 20 Lsu (è stata già pubblicata sull’albo del Comune la determinazione del funzionario comunale). (leggi qui Lsu stabilizzati e nuovo comandante dei Vigili: ecco la delibera di giunta)

Nonostante ciò Fratelli d’Italia continuerebbe a porre il veto proprio sulla questione del personale. Che altri vedono in modo più ottimistico.

E Bruni? Non si sbilancia. Anche se in realtà probabilmente il suo gruppo avrebbe già deciso cosa fare. C’è chi è pronto a scommettere che, alla fine, lo firmeranno tutti. Per lo stesso motivo per cui l’opposizione, non presentandosi compatta in aula il 23 dicembre, non ha mandato a casa il sindaco per la questione della Farmacia. Non sono ancora pronti.  

COSA PREVEDE

Pare il terzo segreto di Fatima. Nessuno sembra averlo letto o addirittura visto. Circostanza poco credibile se è vero ciò che sostiene il sindaco nel suo messaggio, ossia che è stato emendato a seguito di tutte le richieste.

In realtà contiene solo una serie di impegni da mantenere. Amministrativi. Non politici. Opere pubbliche che si devono portare a termine. Del tipo: pubblica illuminazione, opere da definire (La scuola di Renzo Piano, la riqualificazione di via Napoli e del quartiere Pontrinio), lavori al cimitero (esternalizzazione dei servizi perché mancano i dipendenti: interventi di miglioramento sismico su 7 scuole; viabilità: strade e marciapiedi.

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