Ultimo avviso di Zingaretti a Conte, il Governo rischia

Sul Mes cresce l’insofferenza del Pd nei confronti dei Cinque Stelle e del presidente del consiglio. Zingaretti prova a mediare, ma perfino Dario Franceschini è sulle barricate

Il Partito Democratico muove l’artiglieria pesante. E’ stato Dario Franceschini (la più colomba delle colombe) a litigare a muso duro con Luigi Di Maio e con il premier Giuseppe Conte. Per far capire che se sta arrabbiato lui, figuriamoci i falchi.

La questione del Mes divide la maggioranza. Ma Nicola Zingaretti, leader del Pd, in una lettera all’Huffington Post, non ha lasciato spazi all’interpretazione.

Provette con analisi del sangue © Photo by Karolina Grabowska from Pexels

Ha scritto: «L’emergenza sanitaria e le sue conseguenze economiche e sociali richiedono concretezza, unità d’intenti. Non c’è spazio per le polemiche: l’Italia è nel pieno di una battaglia difficilissima. Nel nostro Paese ci sono 104.291 persone positive al Covid-19 e già 21.067 morti. Dobbiamo lavorare all’insegna dell’unità e concordia su tre enormi priorità ineludibili, sulle quali il Governo, la maggioranza, ma anche tutte le altre forze politiche, devono dimostrare maturità e serietà.

Sconfiggere il virus, lotta contro la povertà e sostegno alle imprese, sviluppo e lavoro. La prima delle priorità è sconfiggere il virus. Può sembrare ovvio, ma è importante ribadire che non ci sarà nessuna vera ripartenza se prima non c’è l’assoluta sicurezza di non mettere a rischio vite umane, lavoratori, famiglie. Le misure di contenimento stanno producendo risultati. Non molliamo ora.

Con l’aiuto della scienza, stiamo costruendo le condizioni per rimettere in moto l’Italia riducendo al minimo i rischi, ma è un lavoro che ogni ora e ogni giorno deve essere seguito e portato avanti. Quindi la seconda priorità: uno strumento universale per salvare dalla disperazione chi non ce la fa, per fermare lo tsunami di povertà che potrà investirci a breve.

Infine la terza priorità: lo sviluppo, le imprese, il lavoro. Per essere all’altezza di questa immensa prova dobbiamo pensare a strumenti straordinari, a una visione e continuare a scommettere e spingere l’Europa ad essere più ambiziosa. Le priorità sono queste e il Pd valorizzerà sempre il “noi”. Il “noi” di un Paese che vuole uscire dall’incubo, e non l’io dell’egoismo del particolare che ci porterebbe inevitabilmente a fallire».

Giuseppe Conte

Sul Mes Zingaretti ha detto che senza condizionali va preso. Perché l’Italia dovrebbe rinunciare a 36 miliardi di euro da impiegare per la sanità? Sulla stessa posizioni ci sono Romano Prodi, Enrico Letta e gran parte dei Democrat.

Ma soprattutto Nicola Zingaretti ha detto ai Cinque Stelle che non possono dire no ad un meccanismo del genere come faranno Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

In realtà però il punto è proprio questo: Luigi Di Maio (vero capo dei Cinque Stelle) torna ciclicamente a trovarsi sulle stesse posizioni di Salvini. Dall’immigrazione alla posizione con l’Europa. Nicola Zingaretti sa che dopo il Governo Conte c’è solo Mario Draghi. E vuole evitare questa possibilità. Ma sa pure che nel Pd la stragrande maggioranza non sopporta più né i Cinque Stelle né Giuseppe Conte. E’ l’ultimo avviso al premier.