Un bilancio, una coincidenza e due situazioni troppo diverse

In Aula martedì arriva il Bilancio consolidato. È lo stesso adempimento che fece cadere la precedente amministrazione di centrosinistra. Anche oggi ci sono frizioni. Ma le due situazioni sono del tutto diverse

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

È inutile girarci intorno. La coincidenza c’è. Il problema è se si tratta solo di una coincidenza. Martedì prossimo ad Anagni si terrà un consiglio comunale che si annuncia molto caldo. Un solo punto all’ordine del giorno; quello relativo all’approvazione del Bilancio consolidato. Da giorni il tema crea polemiche in città; da quando, nell’ultima riunione consiliare, la minoranza ha fatto notare che quel bilancio doveva essere approvato entro il termine del 30 settembre. Cosa che non è stata fatta.

La maggioranza, con in testa l’assessor al bilancio Giuseppe De Luca, ha ribattuto chiarendo che quello del 30 settembre non era un termine perentorio. E che in ogni caso, il consolidato sarebbe arrivato in consiglio a distanza di pochi giorni. Cosa che avverrà appunto martedì. (Leggi qui Finisce l’era Bassetta: dimissioni in massa al Comune di Anagni).

La coincidenza con il passato

Aurelio Tagliaboschi

La coincidenza che fa discutere, ovviamente, è il fatto che ad Anagni l’ultima discussione sul Bilancio consolidato provocò il sisma politico culminato con la fine dell’amministrazione Bassetta. Con le polemiche che portarono all’uscita dell’assessore Aurelio Tagliaboschi, ed alla conseguente uscita del Pd dalla maggioranza. Di lì a poco, le dimissioni della maggioranza dei consiglieri e la fine dell’esperienza di centro sinistra in città.

Ora la domanda è; quanto è diversa questa situazione da quella precedente?
Sul piano politico, molto
. Anzi, non è azzardato dire che non c’è proprio paragone.

Il punto è che, quattro anni fa, le polemiche sul Bilancio consolidato portarono alla crisi non per il consolidato in sé, ma perché i nodi politici di quella coalizione erano arrivati oramai al pettine. L’errore capitale dell’esperienza Bassetta era stato quello di aver messo insieme una coalizione buona per vincere le elezioni. Molto meno per governare la città. Con un sindaco, tra le altre cose, di incommensurabile spessore ma troppo lontano dalla politica per poter mediare efficacemente tra le varie anime della sua maggioranza.

La differenza cruciale

Fausto Bassetta

Nel centrodestra, almeno per adesso, la situazione sembra essere molto diversa. Con un sindaco, Daniele Natalia, che sembra aver recuperato la barra della sua maggioranza. Paradossalmente, quello che poteva sembrare il suo errore più grande, ovvero il consenso al progetto del biodigestore, si è trasformato in un punto di forza. Con un documento sottoscritto ed approvato da tutta la maggioranza, il sindaco ha deciso di dire no al progetto. Ottenendo due risultati in uno; da una parte, quello di stoppare il fuoco di fila delle critiche della popolazione; critiche che iniziavano a diventare pesanti. Dall’altra, quella di ricompattare la maggioranza. Che, sul tema ambientale, almeno in modo ufficioso, aveva cominciato, e da tempo, a mostrare più di una divergenza con il parere favorevole (almeno all’inizio) del primo cittadino. 

Smottamenti che, per ora, sembrano essere stati messi da parte.  Anche se le frizioni tra la componente della Lega e quella di Fratelli d’Italia restano, sia pure sotto la coperta del primo cittadino, intatte. Ed alla lunga potrebbero pesare.

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