Un congresso per chiedere la testa di Ottaviani

Il pranzo riservato al Maxilà di Roma. Al tavolo due deputati e due senatori. Critiche alle decisioni prese a Frosinone per le elezioni. Ipotizzata la convocazione del Direttivo per indire un Congresso. Accuse a Ottaviani

Il regolamento dei conti è iniziato. La Lega si prepara a diventare un campo di battaglia. Nel mirino c’è il bersaglio grosso: Nicola Ottaviani, unico sindaco di capoluogo con la bandiera del Carroccio e Coordinatore provinciale del Partito. Ne vogliono chiedere la testa: forse con un congresso. A parlarne sono stati quattro parlamentari, riuniti a pranzo al Maxelà il ristorante vip che sta tra il Pantheon e Montecitorio.

Il pranzo da Maxilà

Francesco Zicchieri

Attovagliati in una delle salette interne più riservate oggi c’erano il senatore William De Vecchis di Fiumicino, il senatore Gianfranco Rufa di Veroli, il deputato Francesca Gerardi di Pontecorvo, il vice capogruppo della Lega a Montecitorio Francesco Zicchieri eletto nel collegio di Frosinone.

Hanno parlato delle elezioni di domenica e lunedì scorsi: a Roma ma soprattutto nel Lazio. I numeri non convincono: le percentuali non sono quelle che ci si aspettava, la corsa su Fratelli d’Italia non c’è stata se non in pochi rari casi. Eppure Matteo Salvini aveva riunito tutti gli eletti nel territorio già un anno e mezzo fa, aveva chiesto il massimo impegno per contenere le distanze con gli alleati.

Su Roma i conti si faranno dopo il ballottaggio. Nel Partito – è emerso dal tavolo – molti hanno puntato il dito su Claudio Durigon. Uno dei commensali ha confermato l’accesa discussione che ci sarebbe stata lunedì tra il Coordinatore regionale del Lega ed alcuni dei suoi avversari interni. Che gli avrebbero gridato “Te ne devi assumere la responsabilità”.

La testa di Ottaviani

Gianfranco Rufa e Pasquale Ciacciarelli

Poi, tra l’antipasto ed il primo piatto c’è stato l’esame sulla situazione a Frosinone. È stato il senatore Gianfranco Rufa ad aprire la discussione. La delusione per il risultato ottenuto a Sora è evidente: la Lega e la coalizione di centrodestra sono fuori dal ballottaggio.

Il senatore Gianfranco Rufa su Sora aveva lavorato per mesi tentando di arrivare con largo anticipo ad una soluzione unitaria. L’onorevole Francesca Gerardi è furibonda. Il dito viene puntato sul coordinatore provinciale Nicola Ottaviani e sul responsabile Organizzazione Pasquale Ciacciarelli. C’è chi dice con chiarezza che devono dimettersi. Viene messo in mezzo l’onorevole Francesco Zicchieri: “Devi dirglielo a Salvini quello che sta succedendo”. È Francesca Gerardi a dire: “Nè dimissioni né telefonate a nessuno. Esiste uno Statuto e noi dobbiamo seguire le regole. Chiediamo la riunione del Direttivo per fare l’esame del voto. E lì chiediamo la convocazione di un Congresso Provinciale nel quale mettere in discussione l’attuale gruppo dirigente”.

Le scintille prima dell’incendio

Le prime scintille c’erano state già nella giornata di lunedì, negli studi di Teleuniverso. Durante la diretta elettorale con lo spoglio minuto per minuto, la deputata aveva detto subito in modo chiaro quello che pensava.

Francesca Gerardi ha puntato il dito su Claudio Durigon, su Nicola Ottaviani, su Pasquale Ciacciarelli. Dicendo “Chi ha sbagliato deve avere il buon gusto di fare un passo indietro altrimenti poi sarà il territorio a chiederglielo”. Ce l’ha con il gruppo dirigente, nominato dal regionale: “Dovrebbero essere i territori a decidere i loro dirigenti. L’ho sempre detto apertamente: sono stati fatti tanti errori da parte di chi voleva scavalcare i deputati eletti sul territorio. E noi siamo stati scavalcati”.

Francesca Gerardi

Fosse stato per lei, a Sora il candidato sarebbe stato un altro: le hanno azzerato il lavoro portato avanti per mesi. “Quando ero coordinatore provinciale avevo avviato un percorso con Luca Di Stefano: è stato il nostro primo consigliere comunale a Sora ed è stato il nostro coordinatore cittadino. Poi sono arrivate altre persone. Ho tentato di arginare quella scalata ma alla fine non è stato più così”. Si riferisce al fatto che nella Lega sia entrato il gruppo del consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, trasferendo in blocco buona parte di Forza Italia con i suoi iscritti ed i suoi quadri. A Sora Luca Di Stefano si è trovato in minoranza nel suo stesso Partito con l’arrivo di Lino Caschera e dei suoi consiglieri. (Leggi qui I mattatori e gli sconfitti, tutti i numeri del voto a Sora).

Si era creata una situazione imbarazzante. Caschera ed i suoi hanno votato a favore del Bilancio del sindaco Roberto De Donatis: Di Stefano era all’opposizione da anni e cioè contro quel Bilancio. Ha salutato ed è andato via. Costruendo il suo schieramento civico.

Zicchieri: scelte fatte solo da una parte

Una linea confermata in ogni passaggio del vice capogruppo a Montecitorio Francesco Zicchieri. “Putroppo abbiamo vissuto una pagina da non ripetere. Le scelte su queste elezioni sono state fatte da una parte della classe dirigente non tenendo conto di chi sta sul territorio quotidianamente ed ha per questo esperienze che potevano dare un contributo in più”.

L’onorevole Zicchieri ci va giù duro. Mira alla testa del problema. Fa accuse chiare. “La Lega deve tornare ad essere un Partito e smettere di essere una ristretta cerchia di amici. Non è concepibile ciò che è stato fatto ad un leghista della prima ora come Luca Di Stefano, mandato via per scelte che ancora non riesco a spiegarmi”.

Chiede un cambio di passo. “Spero che la Lega ed il centrodestra agiscano in modo diverso: chi è sul territorio deve essere ascoltato. I militanti devono essere parte del progetto. Basta con le nicchie di amici, basta con gli amici degli ultimi arrivati che con una stelletta pretendono di dettare le condizioni ad un Partito”.

È stato un errore fare entrare nella Lega Pasquale Ciacciarelli?Fare entrare persone non è mai errore, arricchiscono con la loro esperienza: con questo spirito sono stati fatti entrare Pasquale Ciacciarelli ed anche ed anche altri. Naturalmente andare appresso a scelte scellerate che siano di Ciacciarelli o di Zicchieri è un errore che non possiamo permetterci. Dobbiamo scegliere sulla classe dirigente e non su gruppetti di amici che pensano alle prossime elezioni”.

Ottaviani e quelli dei like

Nel giro di qualche ora c’è stata la risposta a distanza di Nicola Ottaviani. Che ha contrattaccato con altrettanta convinzione.

“Il dato più importante che esce dalle urne di Sora ed Alatri è che il centrodestra quando è unito ottiene i risultati, quando si arriva all’ultimo minuto a definire le candidature è diverso. Federico Altobelli a Sora ha ottenuto un riconoscimento personale enorme se consideriamo che è stato messo in campo 24 ore prima del deposito delle liste”.

Nicola Ottaviani

Poi assesta la zampata. “certo, può avere inciso il fatto che alcuni abbiano remato contro. Inutile dire che c’è chi preferisce rimanere dietro le quinte mettendo i like ai candidati degli altri schieramenti”.

Nei giorni della campagna elettorale avevano suscitato scalpore i like messi dagli onorevoli Zicchieri e Gerardi sotto ai posti dei candidati di Luca Di Stefano. Nicola Ottaviani aggiunge “Non ci riferiamo a nessun caso specifico ma bisogna dire che taluni che non hanno i voti pensano di riequilibrare mettendo un Like. I Like non hanno dignità sulle schede dell’urna. Lì si contano solo i voti”.