Un ministero (ed un Recovery) per Panetta

Ventiquattro anni dopo Dante Schietroma un ciociaro potrebbe tornare al Governo come ministro. È Fabio Panetta di Pescosolido, fidatissimo del presidente incaricato Mario Draghi. Oggi in Bce, potrebbe andare al Mef per occuparsi del Recovery. Fonti finanziarie: "Scenario che rasenta l'impossibile”

Un ministero per un ciociaro. Non accadeva dai tempi di Dante Schietroma, sindaco di Frosinone e leader socialdemocratico di caratura nazionale: fu ministro della Funzione Pubblica nei due governi Spadolini e nel successivo governo Fanfani. Dopo di lui solo sottosegretari: due volte il cassinate Angelo Picano alle Partecipazioni Statali, altrettante volte il frusinate Gianfranco Schietroma agli Interni, stesso dicastero ricoperto da Lucio Testa. Ventiquattro anni dopo Dante Schietroma un esponente della provincia di Frosinone potrebbe entrare a far parte di un Esecutivo: è Fabio Panetta, già direttore di Bankitalia, componente italiano dell’esecutivo della Banca Centrale Europea.

Sergio Mattarella con Mario Draghi (Foto: Paolo Giandotti / Imagoeconomica)

I rumors dicono che Mario Draghi lo abbia in grande considerazione. Al punto da pensare a lui per la guida del Ministero dell’Economia e Finanze.

Con una mission centrale: il tema strategico per il Paese, Fabio Panetta verrebbe incaricato di affrontare il delicato dossier del Recovery.

Difficile che lasci la Bce

Da Bankitalia e da Francoforte hanno un’idea precisa: è più facile che Draghi faccia il premier che Panetta lasci l’attuale incarico. Troppo prezioso: “È difficile sostituirlo in Bce – dice una fonte – è troppo bravo e troppo utile al Paese in quel ruolo”.

Ancora meno possibiliste altre fonti. Secondo le quali si tratta di uno scenario che rasenta l’impossibile. Panetta – spiegano gli addetti ai lavori – a Francoforte ha un ruolo di primo piano che renderebbe molto difficile un ritorno a Roma.

Di cosa si occupa? Segue da vicino i rapporti istituzionali europei e internazionali, su temi che vanno dagli scenari macroeconomici all’importante dossier dell’euro digitale. C’è poi un altro aspetto con il quale fare i conti.: la procedura di nomina di un suo sostituto alla Bce sarebbe complicata, e non sarebbe affatto scontato che al suo posto venga nominato un italiano.

Leggi qui Chi è e chi crede di essere Fabio Panetta.

Panetta da Pescosolido

Uomo di garanzia. Originario di Pescosolido, Fabio Panetta è figlio dello storico sindaco Paolino. Il padre fu sindaco una prima volta per diciotto anni (dal 1964 fino al marzo del 1982) ed una seconda volta per otto anni (dal giugno 1985 fino al 1993). Nei tre anni senza fascia tricolore, papà Paolino è stato Capo Gabinetto del Ministro per le Politiche Comunitarie prima e dei Rapporti con il Parlamento.

Mario Draghi con Fabio Panetta

È fratello di Giovanni Giuseppe Paolo Panetta, funzionario dell’Ispesl eletto Deputato alla Camera e morto all’età di 43 anni in un incidente stradale mentre rientrava a Roma.

Laurea alla Luiss con il massimo dei voti, specializzazione alla London School of Economics dove prese un Phd, Fabio Panetta a Londra ha avuto come compagno di studi Mervyn King: il futuro governatore della Bank of England. Altro compagno di studi è stato il futuro premio Nobel Robert Mundell.

Una carriera tutta in Bankitalia, Panetta è un negoziatore tenace ed energico: uno di quelli che Wathever it takes” lo avrebbe detto ma con un tono di voce ben più minaccioso di quello usato da Mario Draghi.

L’ex governatore della Bce è un estimatore del talento di Panetta: fu lui a portarselo a Francoforte come “vice” a tutte le riunioni di politica monetaria. A lui si affidò Mario Draghi una volta diventato presidente della Banca Centrale Europea: lo piazzò con binocolo ed elmetto a presidiare dall’interno il SSM, il Single supervisory mechanism che era il nuovo organismo di vigilanza bancaria europea.

Se ne fida in maniera completa. Sia dell’uomo che del tecnico. È per questo che, assicurano, se farà il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi vorrà Fabio Panetta al Governo come Ministro dell’Economia e Finanze.

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