Prove tecniche di grande coalizione a Sora. Per rimettere insieme i pezzi di quel vecchio progetto politico di centrodestra, interrotto dall’invasione nel campo della Lega da parte di Lino Caschera. E risolvere così la questione candidato sindaco. Che sarebbe Luca Di Stefano.
Era il capogruppo consiliare della Lega a Sora, Luca di Stefano. Ed era il naturale candidato sindaco del centro-destra uklkuuuuo unito: a Fondi il senatore Claudio Fazzone e l’onorevole Francesco Zicchieri gli avevano proposto l’investitura già la scorsa estate. Poteva guidare una grande alleanza contro l’amministrazione civica uscente. Poi è arrivato Lino Caschera, il consigliere delegato alle Manutenzioni: è salito sul Carroccio e l’ha portato così in Maggioranza dopo quattro anni di opposizione. Distruggendo il progetto di Di Stefano (leggi qui l’arrivo di Caschera e leggi qui l’uscita di Di Stefano).
Dopo mesi di strategie e tatticismi, la figura di Luca Di Stefano sta tornando centrale. Per togliere le castagne dal fuoco al centrodestra. E puntare a vincere al primo turno le Comunali. Una soluzione sulla quale ora soltanto Caschera non apre al dialogo.
La grande coalizione
Le diplomazie politiche sono al lavoro in cerca di una soluzione che metta tutti d’accordo. L’obietto è arrivare ad una grande coalizione che metta insieme i partiti di centrodestra e la compagine già pronta a sostenere l’elezione di Luca Di Stefano. Insomma, si tratterebbe di rimettere insieme ciò che era nato per stare insieme. Si punta a comporre almeno sei o sette liste che possano portare una vittoria al primo turno.
Impresa ritenuta non impossibile. Nel 2016 i voti ai candidati sindaco sono stati 16mila e 600. Basandosi su quei dati: al primo turno andarono al ballottaggio l’uscente Ernesto Tersigni con 5.909 voti e lo sfidante arrivato al secondo posto Roberto De Donatis con 4.720 voti. Il terzo arrivato fu il pentastellato Fabrizio Pintori con 2.713 voti. In quella competizione i candidati sindaco furono 6, gli ultimi due presero insieme meno di mille voti.
Alle Comunali della prossima Primavera si profila uno scenario analogo con 5 o 6 candidati: l’uscente Roberto De Donatis, il candidato del centrodestra, il candidato dei Cinque Stelle, l’ex sindaco Ernesto Tersigni (o un suo candidato), il candidato del centrosinistra.
I numeri dicono che la volta scorsa per vincere al primo turno occorrevano 8.627 voti (la metà più uno dei votanti) e per andare al ballottaggio bastarono i 4.702 voti di De Donatis.
La proposta a tavola ed in chat
È proprio su questo aspetto che si sta ragionando su più fronti. Con aperture esplicite che non sono state respinte al mittente. Come quella fatta ieri sera in una video chat dai civici Luca Di Stefano e Alessandro Mosticone a Massimiliano Bruni di Fratelli d’Italia. Che era stata preceduta da un pranzo fra Di Stefano e Bruni. In pratica: riprendere il dialogo intrecciato un anno fa e proseguito fino all’ingresso di Caschera sulla scena. Candidare sindaco Luca Di Stefano in maniera unitaria.
Una soluzione che non dispiacerebbe nemmeno al commissario di Forza Italia Vittorio Di Carlo.
Unica condizione che arriva da più fronti: Massimiliano Bruni dovrebbe rinunciare a candidarsi in lista. La stessa condizione che nelle scorse settimane avevano posto Ernesto Tersigni ed il fratello Valter. E che è alla base della rottura di FdI con il sindaco Roberto De Donatis.
L’opzione Ruggeri
C’è una variabile: andare alle urne con un centrodestra diviso. Ma con una formula diversa da quella vista nel Governo Draghi: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc uniti. Senza la Lega. Perché?
A spaccare il fronte è la volontà manifestata da Lino Caschera di candidarsi a tutti costi: con o senza il sostegno degli altri Partiti di centrodestra. Forza Italia e FdI gli hanno già detto no: “Il tuo nome non passa. È troppo legato a quello del sindaco uscente: sei stato il suo braccio destro. E se non passa lui non passi neanche tu. Al ballottaggio ti pisterebbero come l’uva. Ammesso che ci arrivi al ballottaggio”.
Ma Caschera non vuole sentirne di appoggiare Luca Di Stefano. C’è una via d’uscita È un nome alternativo, quello del dottor Giuseppe Ruggeri. Nome nuovo, potenzialmente capace di aggregare. Ma sul quale si teme la frammentazione eccessiva. Una fuga in avanti potrebbe costringere Lino Caschera a rientrare nei ranghi del centrodestra rinunciando a candidarsi. Oppure indurlo a correre con più convinzione approfittando del quorum basso.
Si punta anche alla Provincia
La larga coalizione intorno a Luca di Stefano invece fornisce più garanzie se si ragiona su una visione più ampia. Mettendo nell’alleanza anche un patto elettorale in vista delle Provinciali e delle Regionali.
Le elezioni Provinciali sarebbero in grado di esprimere un Consigliere provinciale se Sora facesse quadrato su un nome.
C’è un limite. È lo stesso ragionamento fatto 5 anni fa sul nome del dottor Augusto Vinciguerra: 4° arrivato alle Comunali, il suo appoggio fu determinante per la vittoria di Roberto De Donatis al Ballottaggio. Doveva essere votato in blocco dalla maggioranza di governo alle successive Provinciali: invece ottenne meno di nulla.
L’obiettivo però in questo caso sarebbe anche più ambizioso. E complesso. Passa per un patto di desistenza tra i Partiti del centrodestra al tavolo delle candidature a Montecitorio. Lega, FdI e Forza Italia, nella spartizione dei collegi uninominali, dovrebbero concordare una candidatura sorana per il Proporzionale. Che a quel punto verrebbe votata in blocco dall’intero cartello.
È già accaduto in passato e non si ritiene un’impresa impossibile. Ma ci sono molte incognite: innanzitutto il riordino dei collegi elettorali non è definitivo, non si sa se Sora verrà accorpata a Frosinone (come si prevede) o Cassino (come oggi). Da qui alle prossime elezioni Politiche verrà messa a punto una nuova legge elettorale: nessuno sa se sarà Proporzionale o Maggioritaria, se avrà le preferenze o meno, se ci saranno capolista bloccati o non.
Gianluca l’equilibrista
In tutto ciò si inserisce il capogruppo di Forza Italia in Consiglio provinciale Gianluca Quadrini che, nonostante le diverse indicazione del coordinatore regionale, il senatore Claudio Fazzone, continua ad essere molto operativo su Sora, in contrapposizione alla linea dettata dal coordinatore Di Carlo e dalla capogruppo Serena Petricca. (Leggi qui Alatri e Sora saranno un test indicativo ma “tiepido”).
Nelle scorse settimane, stando a quanto riferisce un fonte interna attendibile, ha fatto da intermediario fra la consigliera Floriana De Donatis e Lino Caschera. Quest’ultimo ha chiesto a Quadrini di intercedere presso la sua fedelissima per convincerla a sostenere la sua candidatura a sindaco. Invito respinto al mittente.
Floriana De Donatis si è schierata con Luca Di Stefano candidato sindaco. Al punto tale che lo stesso Quadrini, durante una cena l’atra sera, avrebbe detto di condividere le scelte che faranno Floriana De Donatis e Francesco De Gasperis, altro consigliere di maggioranza che, insieme al vicesindaco uscente Fausto Baratta, ha sposato il progetto Di Stefano.
Roberto non molla
Sul fronte uscente il sindaco Roberto De Donatis è sempre più arroccato e pronto a non arretrare di un millimetro. Non ha affatto digerito il tradimento di Lino Caschera.
Pensava probabilmente che il suo delegato alle Manutenzioni lo avrebbe difeso fino all’estremo sacrificio rimanendo al suo fianco. Invece Caschera ha scelto di continuare a giocare sul campo del centrodestra. Per ora. E ad andare avanti da solo se il tavolo salta. Sta lavorando a quattro liste.
È per questo che il primo cittadino ha ribadito la volontà di candidarsi comunque, nonostante l’accerchiamento. Andrà avanti anche con due sole liste. Pur di togliere terreno sotto i piedi a Lino Caschera.