Una preside per rompere lo schema Morini vs Iannarilli

Comincia a muoversi qualcosa tra le mura ciclopiche. In queste ore il Centrodestra torna a riunirsi. I nodi da sciogliere sono sempre gli stessi ma la notizia vera è che Antonello Iannarilli ha ripreso in mano le redini, per ora organizzative, di tutta la coalizione. La questione, resta la medesima: Abruzzese vorrà o no di interferire tra “le cose di Alatri”? Oppure resterà ancorato all’ordine di scuderia che prevede di pacificare Forza Italia? Difficile da sapere. Per informazione si dovrebbe chiedere a Roberto Addesse, a Mario Ricciotti o Mario D’Onorio: il terzetto che comporrebbe la fronda degli abbruzzesiani agli incontri serali di Forza Italia.

Intanto pare che Gianni Nata voglia scendere in campo. Questa è solo una voce di piazza ma dopo aver riempito, più di molti altri eventi estivi, Piazza S.Maria Maggiore col suo concerto a chiusura della fiera delle cipolle, Gianni ci starebbe pensando. Sono i suoi stretti confidenti a raccontarlo. Di questi tempi di anti politica ci sarebbe anche ad Alatri lo spazio per una candidatura fuori dagli schemi. Fuori manco troppo: Gianni è già stato candidato consigliere con l’UDC all’epoca e gli andò discretamente anche se non riuscì a sedersi tra gli scranni del Comune. Gianni vuole provare a fare il sindaco stavolta, può essere il Donald Trump delle comunali alatrensi. Trump all’inizio sembrava una barzelletta, ora un pochino meno.

Le indiscrezioni assicurano che è stato individuato il candidato che Vincenzo Galione, ormai ex assessore alla Pubblica Istruzione, avrebbe individuato come sindaco per il suo listone civico. Sarebbe la preside Martina. La stessa, guarda caso, che avrebbe poi rifiutato l’incarico offertole da Morini per succedere al già citato avvocato. Sarebbe una mossa a sorpresa di non poco conto, considerando che la Martina venne, cinque anni fa ormai, politicamente sedotta e abbandonata dall’avvocato Patrizio Cittadini, il quale poi alla fine scelse di ricandidarsi personalmente.

Il centrosinistra al governo, quindi, si sparpaglierebbe un pochino. Attenzione: pare che qualcuno in maggioranza possa non essere contentissima di come stanno andando le cose. Tra i giornalisti più addentro si fa il nome della consigliera Santoro che risulterebbe tra i “delusi”. Tutto da verificare ma se fosse vero, dopo l’affaire Galione, sarebbe il secondo segnale che la convivenza tra civismo e partitocrazia PD funziona principalmente a livello di facciata.

Ma resta tutto da verificare.

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