Una riunione e una votazione: ecco la strategia che nessuno ha visto

Ecco cosa è accaduto in realtà mentre si svolgeva il Consiglio comunale di Anagni. La riunione nella Federazione Pd di Frosinone. La strategia per salvare Fioramonti. E con lui il campo largo. Necessario per battere il sindaco Natalia

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Ci sono due cose che sono accadute poche ore fa, a qualche chilometro di distanza l’una dall’altra, che riguardano tutte e due il centrosinistra di Anagni. Una riservata, l’altra pubblica. Metterle assieme consente di realizzare un quadro preciso. Che ci dice molto delle strategie dei progressisti nella città dei papi.

SCENARIO 1 – FROSINONE

La prima scena si svolge a Frosinone. Un vertice, ovviamente riservato, che si svolge nella sede della Federazione provinciale del Partito Democratico. Presenti i vertici dei democrat della zona nord della provincia: il vice Segretario regionale Sara Battisti, il componente della Segreteria provinciale Luigi Vecchi, l’ex Segretario cittadino Francesco Sordo. Assieme a loro il segretario del Partito ad Anagni, Egidio Proietti.

Sara Battisti

Il tema è la gestione del Partito in città. Una gestione che, negli ultimi tempi, è stata segnata da più di qualche tensione tra le varie anime. La riunione stabilisce che l’esperienza di Proietti è positiva e deve continuare. Ma, attenzione, immettendo nella gestione del Partito energie nuove che possano aiutare il Segretario. Che, da mesi, sta portando avanti un’attività sfibrante per creare una coalizione alternativa al centrodestra del sindaco Daniele Natalia per le comunali del 2023.

Le parole hanno sempre un peso; non si parla affatto di commissariamento. Ma di immettere esperienze che possano dare vita ad una sua segreteria politica forte. Cosa vuol dire in politichese? Che le tensioni esistono, e che qualche difficoltà c’è stata ( e c’è ancora); ma non è certo questo il momento di dividersi. Un commissariamento avrebbe esiti imprevedibili, mentre bisogna pervicacemente cercare di stare assieme.

SCENARIO 2 – ANAGNI

La seconda scena si svolge ieri sera nella Sala della Ragione del comune di Anagni. Pubblica, stavolta. È il consiglio comunale in cui si deve decidere dell’incompatibilità dei due consiglieri (Fernando Fioramonti di Cittatrepuntozero e Valeriano Tasca di Casapound) che hanno deciso (Cardinali, Di Giulio e Tagliaboschi invece hanno fatto marcia indietro) di mantenere la firma su uno dei ricorsi che si oppongono al biodigestore.

Fernando Fioramonti

Una seduta, a tratti, drammatica. Con almeno una spaccatura evidente in maggioranza; quella di Pierino Naretti di Fi che (e noi lo avevamo detto) dice senza mezzi termini che lui è contrario e che votare l’incompatibilità è una scelta assurda. Scelta peraltro condivisa da più di qualcuno in maggioranza, anche se nessuno ha il coraggio di alzare la mano in tal senso. (Leggi qui L’arma a doppio taglio del Consiglio sulla decadenza).

Il Consiglio va come deve  andare; una lunga (quattro ore) contrapposizione, in cui il sindaco Natalia ribadisce le proprie idee (“è una questione di rispetto di regole, non c’è alcuna volontà di vendetta politica”), mentre l’opposizione parla di scena “surreale, nemmeno in Cina accadono queste cose”. Applausi polemici dal pubblico, Tasca ad un pelo dall’essere portato a forza fuori dalla polizia locale, Fioramonti che cita Sant’Agostino.

Spunta un parere legale letto dal Segretario, ma di cui nessuno in opposizione sapeva niente. Tensione alle stelle. Alla fine la contestazione viene approvata. Ed ora i due consiglieri hanno dieci giorni di tempo per decidere cosa fare; se fare un passo indietro o insistere, andando fuori dal Consiglio.

DECADENTI E RIENTRANTI

Daniele Natalia

L’altro punto, quello della delibera di iniziativa popolare contro il biodigestore, viene rimandato. Perché la maggioranza (per voce di Luigi Pietrucci, di Cuori Anagnini) vorrebbe far approvare un emendamento che, in pratica, riduce la delibera ad un testo generico contro l’inquinamento , senza nessun nome di aziende. Perché, spiega, si rischia di licenziare un testo con affermazioni che gli interessati potrebbero tranquillamente portare in tribunale esponendo il Comune a richieste di risarcimento per danni d’immagine e diffamazione.

Si decide dunque che, data l’importanza della cosa, il punto va riaggiornato.

Ma il punto vero, sul tema, è quello che accade fuori. Ovvero, il fatto che, come emerge, da giorni, sul tema dell’incompatibilità, stanno crescendo le pressioni per far rientrare i due consiglieri. Soprattutto Fioramonti. Sanare lo strappo, evitare un’uscita che sarebbe comunque clamorosa.

Questo ci riporta al punto di partenza. Alla riunione provinciale dei democrat ed all’affiancamento di Proietti. Una scelta che può essere spiegata solo in un modo; la necessità di mantenere l’unità per creare un campo largo dei progressisti. Allargato anche alle forze civiche della città. E quindi al movimento ambientalista. E quindi anche a Fioramonti (più volte contattato in tal senso). Uno strappo minerebbe questo progetto.

E siccome l’uscita dal consiglio dell’esponente di Cittatrepuntozero renderebbe difficile questa strada, sale la pressione per far rientrare tutto. Perché da Frosinone si rendono conto che Anagni è una piazza troppo importante per lasciarla senza combattere al centrodestra. Come è accaduto nel 2018. E come accadrebbe ancora, se si arrivasse alle comunali con un centro sinistra ancora frantumato. 

Resta da vedere se prevarrà la ricerca dell’unità, oppure la tendenza al particolarismo.