Una serie di laghetti per combattere la sete e pure la fame

Il piano per la creazione d'una serie di laghetti naturali. Per consentire alle falde nel Lazio di 'ricaricarsi'. E combattere la grande sete che poco alla volta sta arrivando anche nella nostra regione

La salvezza arriverà dal ‘piano dei laghetti‘. Sarà lui a garantire l’acqua per irrigare i campi, coltivare le cose da portare in tavola, sfidando la siccità che sta svuotando anche i corsi d’acqua del Lazio e combattendo la crisi alimentare aggravata dalla guerra in Ucraina.

Il piano nasce dal dialogo tra Coldiretti ed Anbi (l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica): il progetto è concreto e punta a realizzare piccoli bacini idrici naturali per produrre energia “green”, senza sprechi.

Piano Laghetti 

Il progetto consiste nella realizzazione di piccoli invasi: bacini d’accumulo, privi di cemento, completamente inseriti nel contesto ambientale e nel pieno rispetto della biodiversità. Con i laghetti si ricaricherà la falda, senza l’impiego di dighe e si potrà avere la possibilità di ricavarne energia pulita. ”È una strategia dai benefici immediati – evidenzia la presidente di Anbi Lazio Sonia Riccie dalla cui realizzazione dipendono iniziative per la produzione di energia green, con benefici per l’ambiente e per i contribuenti”.

Perché è così importante ed urgente quel piano? Nello scorso inverno è stato registrati un generale aumento delle temperature di 1°C, con un deficit idrico del 40%. Un grado di differenza che ha portato gli agricoltori a dover effettuare irrigazioni straordinarie, gravando sempre di più sulle riserve idriche locali che sono già in stato di grave emergenza.  

Senza un intervento immediato – ha ribadito Sonia Riccile prossime generazioni assisteranno alla desertificazione della nostra regione e dell’intera penisola”. (Leggi qui).

Parole d’ordine: sostenibilità e sinergia 

Le infrastrutture italiane e quelle laziali sono in affanno: il clima sta cambiando e l’acqua è sempre meno. Attualmente solo l’11% delle risorse reflue viene raccolto nei bacini, il restante 89% viene disperso. È per questo che quei laghetti sono indispensabili: per contrastare gli sprechi è necessaria una riserva idrica tale da ripristinare le falde acquifere. “Ne gioverebbe soprattutto la biodiversità del territorio laziale, fattore chiave per le produzioni agroalimentari locali” spiega il direttore delle Bonifiche del Lazio, Andrea Renna.

C’è lui dietro a molti dei progetti che sono stati avviati dall’Anbi nel territorio del Lazio.  “La crisi climatica, l’economia bellica, la spaventosa presa di coscienza di non essere una nazione autosufficiente ma che dipende, per tante risorse alimentari, da altre nazioni, sono istantanee violente. Dovremo saper trasformare tutto questo in opportunità di crescita sociale, ambientale ed economica. Possiamo farlo sfruttando progetti virtuosi ed efficienti come quello sui laghetti”.