Unicas, l’università che piace all’estero

L'inaugurazione del 44° Anno Accademico. Il rettore cita Galimberti: "Avanti perché qualcosa ci attrae”. Unicas tra le italiane più apprezzate dagli studenti esteri. I numeri. I nuovi corsi, le infrastrutture.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

I numeri dicono che è una delle italiane che piacciono di più agli studenti stranieri, tra le più attrattive, tanto da totalizzare numeri record. I numeri dicono anche che è una realtà il rilancio delle sue infrastrutture, lo sono i nuovi corsi di laurea. Non è un bilancio sull’anno appena concluso quello tracciato dal magnifico rettore dell’Università di Cassino Marco Dell’Isola. Perché guardano al futuro i numeri che ha illustrato questa mattina in Aula Magna, in occasione dell’inaugurazione del 44° Anno Accademico.

La relazione del Magnifico guarda al futuro. Non a caso cita il filosofo Umberto Galimberti: “Nella vita non si va avanti perché c’è qualcuno che ci spinge, ma piuttosto perché c’è qualcosa che ci attrae“. Dell’Isola spiega: “Noi vorremmo che la nostra Università restasse soprattutto un polo di attrazione per i nostri giovani. E che attraverso le nostre ricerche e i nostri corsi di studio essa fosse soprattutto stimolo alla conoscenza e non semplice custode del sapere“. 

La sala, gremita, applaude. 

Con il Covid alle spalle

È stata la cerimonia che ha visto il ritorno alla normalità. Come oggi, l’ultima volta era stato solo nel febbraio 2020: già eravamo dentro la pandemia ma non lo sapevamo. Nel 2021 e nel 2022 il virus ha imposto numeri limitati, mascherine e collegamenti a distanza. Questa volta l’Aula Magna si è potuta invece riempire: sold out e senza mascherine.

Ma il Covid è stato inevitabilmente al centro della relazione del rettore. Che ha evidenziato: “La pandemia ha lasciato un segno nascosto ma tangibile in tutti noi, soprattutto nei più giovani. L’Università deve farsi carico del disagio esistenziale che talvolta colpisce i propri studenti. Solo in questo modo possiamo elevarci dal semplice ruolo di formatori a quello di educatori”. Il riferimento, tra le righe, è al nervo scoperto sul quale ha puntato il dito nelle settimane scorse una studentessa dell’Università di Padova: concepiamo lo studio in maniera competitiva, non lo vediamo come un mezzo per apprendere e crescere. Per questo c’è chi non regge il ritmo e molla i libri o si toglie la vita.

Cassino ha alzato i livelli di attenzione. “Grazie alla collaborazione con la Asl di Frosinone e DiSCo Lazio, il CUDIR ha recentemente attivato uno sportello di ascolto e counseling. È pensato per offrire  consulenze psicologiche e mediche finalizzate alla prevenzione del disagio“.

I numeri

Il Magnifico ha poi snocciolato le cifre. Sono numeri che vedono primeggiare l’Unicas sullo scenario internazionale. Cassino piace all’estero. Perché non è un alveare, perché è a dimensione d’uomo, per i servizi che garantusce: e per il livello dei suoi corsi.

Attualmente sono iscritti alla nostra Università oltre mille studenti stranieri, con un aumento percentuale medio annuo di circa il 13,5%, il più alto tra tutti gli atenei italiani secondo Talents Venture. I nostri studenti di nazionalità turca, afgana, ucraina ci rendono cittadini del mondo. E testimoniano, con la loro presenza ed umanità, che terremoti, discriminazioni e guerre ci coinvolgono e toccano da vicino“.

Nella sostanza dei fatti l’Unicas è prima in Italia con un aumento del 13,5% annuo per quel che riguarda il tasso medio di crescita. È quarta tra gli atenei statali in Italia con circa il 13% per numero di studenti stranieri iscritti. A breve partiranno corsi in lingua inglese (due nuovi corsi di laurea triennale in Ingegneria ed Economia) . E saranno realizzate nuove residenze per l’housing universitario.

Corsi e infrastrutture

Per quel che riguarda i nuovi corsi di laurea, il rettore ha poi annunciato un’altra novità. “Nell’ottica della formazione dei futuri professionisti e degli insegnanti, la nostra Università ha capitalizzato la grande esperienza dei corsi di alta formazione sul sostegno. Dal prossimo anno accademico l’Università di Cassino ha proposto l’attivazione di un nuovo percorso formativo, abilitante all’insegnamento di “Scienza della formazione primaria”. Potenzierà quello già esistente in ambito pedagogico di “Scienza dell’educazione e della formazione“.

Novità in cantiere anche per quel che riguarda le infrastrutture: “Per il biennio 2022-23 l’Università di Cassino ha stanziato 1,5 milioni di euro destinati a cofinanziare la ristrutturazione, il miglioramento e la messa in sicurezza dei beni immobili dell’Università. L’approccio adottato in tema di miglioramento delle strutture e dei servizi – ha sottolineato Dell’Isola – porterà ad un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro per opere da avviare entro il 30 giugno 2023“.

In video c’è il ministro

Il video collegamento con il ministro

A tenere l’intervento in rappresentanza degli studenti è stato il loro rappresentante Francesco Ruggiero. Che tra le altre cose ha evidenziato: Abbiamo creato una società fondata su un modello di perfezione utopistica. In cui l’unico fattore fondamentale è performare. Ci chiedono di raggiungere obiettivi magistrali nel minor tempo possibile, pena l’esclusione. Perché l’ambito lavorativo impone restrizioni sempre più significative e dobbiamo assicurarci una nicchia nel “mondo dei grandi”.

Non è raro che questa continua corsa generi la competizione tra studenti e studentesse, il senso di inadeguatezza, l’idea di essere un fallimento. Così l’università rischia di trasformarsi in una fabbrica di esami e di schemi rigidi, mentre il rapporto con i nostri colleghi tende a costituire una fonte di disagio e non di raffronto positivo.

Ha apprezzato il ministro Annamaria Bernini. In video collegamento con l’aula magna dell’Unicas, ha spiegato: “Molto spesso quello che cerchiamo lo abbiamo in casa, dobbiamo solo accendere la luce. L’Università di Cassino che ha come motto ‘Sol per Noctem’ non può non avere un futuro luminoso, è un ateneo ricco di innovazione e forza formativa“. Sui segni lasciati dal Covid: “Non siete soli. Comprendo gli studenti che sentono la pesantezza dell’alienazione e della solitudine che il covid ha portato. Mi sento di ringraziare l’Unicas che ha sviluppato il prototipo per riuscire a reagire alla pandemia e continuando le attività“.

Poi si è rivolta direttamente agli studenti: “Nessuno deve sentirsi in competizione con gli altri. La prima competizione è solo con se stessi. L’università è un percorso, non un voto: è la preparazione alla vita”.

Poco condiviso

Polemiche hanno invece caratterizzato il discorso del rappresentante del personale Tecnico Amministrativo, letto da Pietro Alessio Palumbo: le altre sigle sindacali hanno lamentato la mancata condivisione.

A chiudere la giornata la relazione della professoressa Ivana Bruno e la lectio magistralis di Massimo Osanna, professore ordinario di Archeologia classica dell’Università di Napoli “Federico II” che ha tenuto una relazione su “Il Sistema Museale Nazionale tra digitalizzazione, accessibilità e sostenibilità“.