Unità del Pd? La prima risposta a Fardelli è un no

Segnali di pace, respinti. Non sarà unitario il prossimo congresso del Partito Democratico di Cassino. La proposta di avviare la ricostruzione del Circolo lanciata ieri sera da Giuseppe Golini Petrarcone e da Marino Fardelli (leggi qui) incassa il no convinto di Salvatore Fontana.

«Il nostro candidato alla Segreteria politica è Armando Russo. E non intendiamo fare accordi con chi dialoga con il centrodestra»: a sbattere la porta è Fontana. Che per essere ancora più chiaro, di fronte all’ipotesi di una mission affidata al presidente provinciale del Pd Domenico Alfieri annuncia già la risposta: «Quando vorranno parlare, parleremo. E gli diremo no. No ad un congresso unitario: è impensabile dal momento che siamo distinti e distanti su tutto».

In questo modo, Salvatore Fontana fa il gioco che Marino Fardelli sperava facesse. Dire no e assumersi la responsabilità politica della mancata ricomposizione. Auto isolarsi. Legittimare la seconda tappa della manovra. E cioè avviare il confronto con Francesco Mosillo: l’altra ala del Pd con la quale un anno fa si consumò la rottura sul nome da candidare a sindaco di Cassino.

Il piano sul quale pone il dibattito politico Fardelli è il futuro. «Tra quattro anni – ha detto Marino Fardelli – dovremo tornare alle urne per eleggere il sindaco: iniziamo a domandarci se vogliamo arrivarci spaccati come oggi o uniti come avremmo dovuto. Qualsiasi sia il risultato, il confronto va avviato oggi». 

Il piano sul quale sposta l’asse Fontana è il presente. «Le comPrimo nounali sono talmente lontane…  Quattro anni sono un’eternità in politica. La verità è che la prima tappa sono le elezioni Regionali. E sono quelle a stare tanto a cuore a Marino Fardelli. Noi diciamo no a chi dialoga con il centrodestra. La nostra area di dialogo naturale è quella di Pisapia, delle associazioni. Ed è lì che costruiremo il nostro consenso».

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