Utero in affitto e l’amore delle nostre balie

L'utero in affitto ora è oggetto di divisione politica. Questa fu terra di balie: non affittarono il loro latte. Ma amarono i figli che allattavano, come se fossero i loro

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Sono laico, non ho mai saputo bene quale è il bene e quale il male. Su dio mi scervello ma lui la Grazia di convincermi non me l’ha mai fatta e va avanti così. Si parla di utero in affitto, di tecnologie della procreazione: il futuro è sempre bello ma sempre sul solco di farsi mostruoso.

Mi pongo mille domande e le risposte non tengono il passo. Quindi questa mia non è una presa di posizione ma un storia che mi viene da… dalle radici. Sì, le radici che scopri in certe circostanze della vita  quando gli altri hanno o non ricordi. O altre radici, altri valori.

Mia nonna era come Giunone, femmina a forma di femmina: seno generoso. Sì, seno generoso perché dalle mie parti nel Lazio che comincia a dimenticare Roma andando a sud e va verso il vulcano, verso il Vesuvio, verso la Magna Grecia nella città nuova, le donne sono così. Anzi, la nostra non è una patria ma una matria, per via di loro, le nostre donne: tanto madri di essere madri moltiplicate. Ci dicono ciociaria per via dei calzari, ma noi siamo una madreria una terra di madri.

Le chiamavano balie

Foto: Boris Gonzalez © Pixabay

Le chiamavano balie. I signori romani le cercavano per dare latte ai bimbi di mamme che ne avevano poco. O che era meglio non allattare. (leggi qui: Agata, l’ultima mamma ‘in affitto’ che allattò i benestanti).

Donne di città che non avevano la fortuna di questo posto scelto da Dio per metterci i “pensieri” nelle abbazie per evitare di poterli dimenticare. Balie, donne generose che davano ai figli che venivano da lontano il nutrimento per farsi uomini e donne e… Non li dimenticavano, e non li potevano dimenticare. Poi loro, uomini e donne fatte, tornavano a salutare chi per un poco. Ma il poco è tutto, gli avevano dato vita. 

Fratelli di latte erano con i figli di quelle donne. Ma erano anche figli loro, perché quel bimbo al seno per mesi e mesi è grazia di Dio per sempre. E tutti figli per sempre.

La tecnologia sul solco del mostruoso

L’ho ricordato oggi che la tecnologia consente di fare cose incredibili, prima impossibili: puoi cambiare la notte con il giorno, cambiare l’uomo in donna, far nascere i bimbi da una cellula che diventa mille.

Non so se questo è giusto o no. So che ci sono state donne che hanno dato latte ai bimbi e li hanno sentiti figli loro. Non diedero in affitto il seno “li amarono come figli“.

Ora non so se l’utero in affitto è cosa giusta o meno. So che dal dare il latte è nato amore, bimbi sani e le balie erano madri. E quei bimbi sani anche loro figli.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright