Vallecorsa e quella classe che salta: “Così ci rubate il futuro”

Salta una classe della Scuola Media. Vallecorsa non si rassegna alla soppressione. E chiede una deroga. Per quello che rappresenta la fine di un servizio fondamentale in un comune montano

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

Una Prima classe che non si forma all’interno di un istituto scolastico di una città, rappresenta l’inizio del de profundis per quel Comune. È il segnale concreto dello spopolamento: niente cicogne, niente bambini, spazi vuoti che si dilatano, un’intera generazione che non c’è e non ci sarà.

Un problema che non tutti riescono a comprendere: perché non sono solo i bambini a mancare. Mancheranno tra qualche anno i ragazzi, non ci saranno uomini e donne tra trent’anni.

Ci si arrabbia e ci si straccia le vesti quando chiude l’edicola, l’ultimo panettiere, o il negozio di alimentari. Per una scuola invece si fanno spallucce. Perché si pensa ai bambini di oggi, non ad un’intera generazione che sta venendo a mancare.

A Vallecorsa invece il comune ha deciso di alzare le barricate e dire no. Non per una mera questione di difesa dello status quo. L’assessore alla pubblica istruzione, Francesca Sacchetti ne ha fatto una questione di principio. Ha sottolineato che è una questione che riguarda non solo Vallecorsa. Ma tutti i piccoli Comuni. E nella provincia di Frosinone sono tantissimi.

NOVE? TROPPO POCHI PER VALLECORSA

Foto: Vince Paolo Gerace © Imagoeconomica

Il problema relativo all’anno scolastico che inizia a settembre è molto semplice: gli iscritti sono nove. Troppo pochi per i parametri ministeriali, troppo pochi per impiegare risorse all’avvio di un nuovo ciclo.

Una situazione che però a Vallecorsa è temporanea. Perché il prossimo sarà un anno ponte: “Con il sindaco Ferracci – spiega l’assessore Sacchetti – abbiamo richiesto una deroga per l’anno scolastico 2023-2024 dal momento che nei prossimi anni non avremo questo problema: le iscrizioni sono numerose”. Il comune di Vallecorsa, nell’istanza spedita all’Ufficio Scolastico, si è appellato anche al suo status di comune montano: “In questo caso, – spiega ancora l’Assessore Sacchetti – un diritto, quello all’istruzione di nove bambini non può essere calpestato da una norma che non guarda oltre”.

Sì, ma cosa significa guardare oltre? Il discorso che fanno da Vallecorsa è di sistema: l’inverno demografico nel quale è caduta l’Italia non lascia adito a troppe interpretazioni, perché i bambini sono sempre meno e le prime ricadute sono visibili proprio nelle formazioni delle classi scolastiche. Non vedere formata una Prima Media rappresenta una sconfitta per tutti. Non solo per quei nove bimbi che norme alla mano dovranno spostarsi di chilometri, con conseguenti disagi per le famiglie, ma soprattutto per loro stessi. 

SEMPRE MENO BIMBI, MA NIENTE CONTROMISURE

Secondo i calcoli che nei mesi scorsi aveva presentato il Ministro dell’Istruzione Bianchi, al 2026 in Italia ci saranno un milione e quattrocentomila studenti in meno. Nei mesi scorsi tanto avevano fatto discutere i casi di piccoli borghi dell’Appennino marchigiano, con interi sindaci che si erano appellati anche al Presidente della Repubblica. E le parole che arrivavano dagli amministratori locali erano sempre le stesse: “Vi riempite la bocca dell’importanza dei piccoli borghi e poi le azioni vanno in senso contrario“.

È evidente che chiudere una classe, chiudere una scuola, va a minare il comune delle sue radici, ma anche del suo futuro. Il tutto in un contesto che già ha visto dai primi anni 2000 la politica degli accorpamenti, degli istituti comprensivi e di una razionalizzazione a cui non sono seguite politiche utili a fronteggiare il problema. Ma solo altri provvedimenti che a cascata portano alle chiusure.

Un problema che a Vallecorsa è ancor più paradossale, perché numeri alla mano riguarderebbe soltanto un anno scolastico e quindi far saltare una prima media, significa a cascata poi non averne una seconda ed una terza. 

NON É SOLO VALLECORSA

Francesca Sacchetti (Foto: Andrea Sellari © A.S. Photo)

Vogliamo farci portavoce di un problema che non riguarda solo Vallecorsa, ma tanti piccoli Comuni“. La linea del comune è chiara, perché svuotare un centro come Vallecorsa dei servizi essenziali equivale a favorirne lo spopolamento. Non si parla di una di quelle micro realtà da 300 abitanti, che tanto già patiscono in termini di servizi, ma di un comune di 2400 abitanti circa, che ha la fortuna di avere una Scuola Media all’interno di una struttura moderna, rispetto a quelle che sono le condizioni che si trovano di solito all’interno della provincia di Frosinone.

Non possiamo permettere che i piccoli Comuni vengano svuotati e si contribuisca al loro spopolamento, non è questa la soluzione. E’ lo Stato che deve venirci incontro e non noi che ci adattiamo a queste norme fatte con il pallottoliere“. Sacchetti ed il sindaco Ferracci non si fermeranno all’istanza di deroga. Hanno anche richiesto un incontro al Ministero dell’Istruzione, ponendosi come capofila di una serie di amministratori locali, per chiedere che la norma possa essere modificata.

Essa – continua ancora la Sacchetti – penalizza solo noi piccoli centri, come se non ci fossero anche altre difficoltà. Sono davvero incazzata, vogliono farci chiudere senza i mezzi necessari per garantire servizi ai cittadini?

VINCEREMO LA BATTAGLIA

Francesca Sacchetti (Foto: Andrea Sellari © A.S. Photo)

La certezza è che la battaglia non si ferma qui e si unisce ad altre che Vallecorsa sta combattendo, perché la scuola è un aspetto, ma ce ne sono altri, come ad esempio la mancanza di un distributore di carburante. Anche qui si sta cercando di trovare la quadra, ma per ora il servizio non c’è ed anche qui, per fare rifornimento, ci sono chilometri da fare.

Siamo in trincea, noi non molliamo, dobbiamo vincere questa battaglia per i bambini, le famiglie, per il futuro di Vallecorsa e di tutti i piccoli borghi d’Italia” commenta l’assessore Sacchetti. Perché al de profundis di una classe che non si forma, non ci si può rassegnare. Perché il vociare dei bimbi che entrano ed escono da scuola, è una musica che in ogni singolo Comune deve essere presente. Specie in quelli che ne hanno le potenzialità.