Veleni in Consiglio: «Eri sul patibolo ad inzuppare il pane»

Lo scontro dialettico in Consiglio Comunale a Boville Ernica. veleni e accuse su fatti accaduti otto anni fa. Protagonisti: l'attuale sindaco Perciballi e lo sfidante Di Cosimo. La difficile via del Pd per ricomporre l'unità.

L’apologia del sindaco Enzo Perciballi contro il suo detrattore: “Eri sul patibolo a intingere il pane”. E Memmo Di Cosimo a microfoni spenti: “Io, vittima delle fake news”.  A un anno dal voto ancora si cercano “motivi”  e “colpevoli”. I retroscena di un’elezione e una discussione tutt’altro che sopita. Se qualcuno proveniente da un’altra provincia avesse assistito l’altra sera alla seduta del Consiglio comunale avrebbe pensato che a Boville Ernica si è votato a maggio, poco più di un mese fa. Invece si è votato nel giugno del 2018.

Le vecchie ruggini

L’occasione per riaccendere vecchie polemiche, che solo apparentemente sembravano sopìte, è stata la dichiarazione di voto fatta l’altra sera dal primo cittadino Enzo Perciballi. Una presa di posizione fatta a nome di tutto il gruppo di maggioranza, per una delibera di Consiglio comunale che fissa i criteri con cui scrivere il bando per l’affidamento in gestione del Palazzo Asl.

Memmo Di Cosimo oggi è consigliere di opposizione. Ma fino a poco tempo fa è stato vicesindaco dell’Amministrazione guidata dal sindaco Piero Fabrizi. Un esecutivo al quale è subentrato un anno fa Perciballi con la sua maggioranza.

Una vicinanza ‘antica’ quella tra Di Cosimo e Fabrizi. Nel corso del Fabrizi I (2008 – 2013) in giunta c’era la moglie di Di Cosimo: assessore ai Servizi Sociali. E nello stesso esecutivo c’era l’attuale sindaco Enzo Perciballi: con le deleghe di vicesindaco e assessore all’Ambiente.

Sul patibolo ad inzuppare il pane

Ad innescare lo scontro in Consiglio è stata una critica politica di Memmo Di Cosimo al sindaco Enzo Perciballi. La replica del primo cittadino, nella sostanza è stata: tu oggi attacchi le nostre scelte ma prima non hai fatto niente. Ed ecco che improvvisamente, come estratta per magia da un cilindro, il sindaco riporta in auge una vicenda che risale a oltre 8 anni fa e che vide la sua revoca da vicesindaco e assessore all’Ambiente, da parte dell’allora primo cittadino Piero Fabrizi. Pesanti le accuse a Memmo Di Cosimo.

Lascia stare” le pesanti parole pronunciate dal sindaco Perciballi in Consiglio comunale verso Memmo Di CosimoDopo un mese mi hai fatto mettere al bando. Tu sei stato uno degli artefici della mia cacciata”. E ancora, con tono di voce più alto, a voler rafforzare il concetto: “Tu sei stato artefice della mia cacciata, eri sul patibolo ad inzuppare il pane e a battere il pugno, con 18 persone presenti, per decidere della cacciata. Boville invece non la pensa così”.

Un clima in cui lo spettatore ha avuto la sensazione di rivivere la più celebre “Apologia di Socrate” con un finale diverso: Socrate ha bevuto la cicuta, Perciballi è diventato sindaco. Questo si legge in quella sua frase “Boville non la pensa così”. 

Dai le risposte!

Poi la dichiarazione di voto. Nel frattempo le urla, incomprensibili, di Memmo Di Cosimo. Tra le quali però una cosa si è udita benissimo: “Dai le risposte!”.

Con il sindaco che ribatte: “Hai fatto il vicesindaco. Io le sto dando, sto facendo ciò che tu non hai fatto per molto tempo”.  

Per la cronaca: anche Memmo Di Cosimo fu costretto ad “uscire” a due anni  e mezzo del secondo mandato. Perché, dopo essersi dimesso da vicesindaco non venne eletto Presidente del Consiglio Comunale, come invece prevedevano gli accordi di rotazione. Gli vennero soltanto lasciate poche e insignificanti deleghe.

A microfoni spenti

 Poi le esternazioni dell’architetto Di Cosimo a microfoni spenti: “Io non sono l’artefice di nessuna cacciata. Sono vittima dello stesso metodo. Chiunque facesse ombra è stato messo da parte”.

Poi l’analisi del voto. Ancora. Ulteriormente. Dopo oltre un anno ancora si cerca di capire perché. “Sono stato vittima delle fake news” afferma Di Cosimo candidamente, sotto lo sguardo sbalordito dei suoi interlocutori. “Sono state fatte girare ad arte notizie false contro di me”.

Ed è a questo punto che scatta anche la teoria del complotto, secondo cui un gruppo ben individuato di “grandi elettori”, fra cui ex amministratori che in teoria avrebbero dovuto sostenere altre liste, in realtà avrebbero fatto votare il candidato che poi ha vinto, pur di ostacolare l’architetto Memmo Di Cosimo nella sua scalata a Palazzo Simoncelli. 

E in tutto ciò resta ancora un mistero quale sia stato il ruolo del Pd, visto che tre dei suoi tesserati erano candidati a sindaco: Enzo Perciballi poi eletto, Memmo Di Cosimo e Renato Genovesi. L’attuale compagine di governo si dice civica anche se è evidente che ci sia qualcuno vicino ai Dem.

Chissà se fra quattro anni, in vista delle prossime Amministrative, anche a Boville Ernica il Partito di Zingaretti riescirà a chiudere la stessa operazione brillantemente conclusa a Veroli qualche mese fa, permettendo a Simone Cretaro di stravincere con il ricongiungimento delle due anime del Pd che nel 2014 avevano invece corso separate.

Perché ciò accada a Boville qualcuno dovrebbe accettare di “fare il secondo” a qualcun altro. Fantapolitica probabilmente. 

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright