Vent’anni di Frosinone, un fenomeno da studiare

La notte del 1 maggio 2023 verrà ricordata come quella del trionfo ma anche delle lacrime e della sofferenza. Al culmine di un percorso fantastico. Angelozzi disse al suo arrivo: "In 2 anni e mezzo mi piacerebbe tornare in A...". Con il presidente Maurizio Stirpe sono ben 6 le promozioni ottenute, 3 nella massima serie in 7 anni, 2 in Serie B e 1 in Serie C1. Oltre a 3 partecipazioni ai playoff. Non c'è nulla di episodico

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Lacrime di sofferenza e di gioia. Mescolate alla pioggia liberatrice e in fondo ad una giornata autunnale arriva sul primo binario del campionato di Serie B il trionfo. Dell’umiltà e della maturità. Il Frosinone si prende il gusto di battere sul tempo anche la corazzata Napoli che rimanda di settimana in settimana il taglio del nastro tricolore in serie A. Ma soprattutto smentisce le Cassandre che lo volevano in fase calante, ripreso, sorpassato da questa o quell’avversaria, in difficoltà.

Il Frosinone sapeva di regalare inchiostro e parole per ‘gufate’ di ogni tipo. Ma nel frattempo lavorava per chiudere in bellezza un campionato che lo vede primo dalla 10ma di andata. E così lunedì sera- in coda alla 35ma Giornata – il Leone la zampata l’ha piazzata al momento giusto. Ha saputo soffrire al cospetto di una Reggina affatto arrendevole, ha avuto pazienza, ha incassato qualche colpo senza cedere mai di un millimetro. (Leggi qui: Il Giudizio Universale della promozione: è stato un dominio totale. E qui: Scacco alla Reggina, il Frosinone è in Serie A).

Borrelli in elevazione

Il colpo di testa di Borrelli (4 reti per lui in poco meno di 500’ totali nella stagione) – il bomber di scorta che ha saputo stare al suo posto – ha aperto la strada a tre mesi dall’ultimo gol della punta napoletana. Il bis firmato da Insigne jr. su rigore (ottava rete stagionale, record eguagliato), quindi la superiorità numerica. Un po’ di nervosismo tra gli amaranto che non mollano e si rifanno sotto in avvio di ripreso con Hernani. E per chiudere i giochi, sotto il diluvio, l’innesco dell’asse Mazzitelli-Caso per il sigillo finale.

Il “tridente” Grosso-Stirpe-Angelozzi

E’ il Frosinone di Fabio Grosso, campione del mondo (anche) di umiltà, capacità e serietà. E’ il Frosinone che il presidente Maurizio Stirpe ha voluto fortemente in questo percorso di rinnovamento partito tre stagioni fa. Il Frosinone che ha seguito passo dopo passo con attenzione certosina e che, in un momento drammaticamente doloroso della famiglia per la scomparsa del fratello Curzio, gli ha saputo regalare un lampo di gioia.

Guido Angelozzi e Maurizio Stirpe

E il Frosinone che il direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi ha costruito in perfetto equilibrio tra bilancio e sostanza tecnica. Al suo arrivo confidò: “Nel giro di 2 anni e mezzo mi piacerebbe vincere. C’è tanto da fare, non prima”. Lo ha fatto in perfetta sintonia con le sue parole, togliendosi qualche soddisfazione…

Quando le vittorie non arrivano casualmente

L’attaccante Caso in azione nella partita con la Reggina

Miglior attacco del campionato con 54 reti, miglior difesa con 21 gol subìti, maggior numero di partite senza subire reti (20). E poi: primi in classifica con 71 punti a 3 giornate dal termine, primi a tagliare il traguardo della promozione in serie A. Un gruppo di ragazzi di belle speranze valorizzati, gli esperti che hanno messo gli ‘anni’ a disposizione: è innegabile che ora l’obiettivo deve essere quello di arrivare primi al gong del 19 maggio.

Il Frosinone di Longo andò in serie A dai playoff con 72 punti, quello di Marino ottenne 74 punti che gli valsero solo i playoff e l’uscita in semifinale. Ma entrambi quei campionati erano a 22 squadre. Quello di Stellone fu promosso da secondo con 71 punti e sempre in un torneo a 22 squadre. Il Frosinone di Grosso è già nella storia delle 3 promozioni nella massima serie.

A proposito di promozioni, è la sesta nei 20 anni di presidenza di Maurizio Stirpe, media di una ogni poco più di 3 anni: nel 2003-’04 il ritorno in C1 dopo 18 anni di assenza, nel 2005-’06 la prima promozione in serie B (ai playoff battuto il Grosseto di Allegri), nel 2013-’14 il ritorno tra i Cadetti dopo 2 anni di Lega Pro (battuto ai playoff il Lecce), nel 2014-’15 la prima volta in serie A, nel 2017-’18 la seconda promozione (in finale playoff superato il Palermo) e infine quella del 1 maggio 2023. Il tutto condito da una finale di Coppa Italia di Lega Pro persa con lo Spezia, una semifinale playoff per la B (persa con il Mantova nel 2004-’05), una semifinale playoff per la serie A (persa con il Carpi nel maggio 2016-’17 all’ultimo minuto) e una finale playoff per la serie A (persa con lo Spezia nell’agosto 2019-’20 col brivido).

Il fenomeno Frosinone da studiare

L’invasione di campo dopo la vittoria di lunedì sera

In una città di 46.000 abitanti nella quale il calcio è il riscatto. Il Frosinone è sicuramente un fenomeno da studiare sui libri. Non è episodico, al contrario ha un dna strutturale riconoscibile e riconducibile direttamente alla conduzione manageriale di un’azienda. Questo dna il Frosinone se lo porterà dietro nella prossima esperienza in serie A. Rafforzato dagli anticorpi sviluppati nelle due passate stagioni nella massima serie. E a tal riguardo il direttore dell’Area Tecnica, Guido Angelozzi, in una recente intervista di qualche giorno fa disse: “La Serie A per me è ‘un altro sport’ rispetto alla B, l’ho fatta qualche anno fa e posso dire che è un campionato duro”. Ma ci sarà tutto il tempo per parlare e disegnare strategie e organico.

Genoa vicino al traguardo, Bari fermato in casa

Alberto Gilardino

Tra domenica e lunedi pomeriggio si erano giocate 9 partite. Il Bari doveva vincere in casa col Cittadella che a sua volta non poteva perdere: ne è uscito l’1-1 figlio dei gol di Benedetti e Maestrello, i veneti reclamano per un tocco di Cheddira su Antonucci in area ma sia l’arbitro che il Var hanno spento le velleità della squadra di Gorini che resta nei playout (38). Galletti a -6 dal Genoa (67), bloccato sul pari 0-0 dal Sudtirol (54) alla sua 12.a gara positiva. Altoatesini a +2 sul Parma (52) che dilapida il doppio vantaggio in casa del Benevento (32) che agguanta il 2-2 con un gran gol di Acampora dopo la rete di Ciano e sfiora il 3-2 con Pettinari nel finale.

L’ex canarino Zampano oggi al Venezia

Ducali pressati dal Cagliari (51) che batte 2-1 la Ternana (43) in casa mentre il Pisa (46), perde 2-1 sul campo dell’Ascoli che forma il terzetto completato dalla Reggina a quota 46. Il Palermo (45) resta un’incompiuta, solo 1-1 a Como con i lariani che pareggiano la rete iniziale di Buttaro con un gol di Cerri su rigore. Crolla il Modena (44) che si fa umiliare (5-0) a Venezia: quaterna di Pohjanpalo e rete di Zampano, lagunari a -1 dai playoff. Pari inutile tra Perugia e Spal (1-1) che restano rispettivamente terz’ultima e penultima mentre il Brescia batte in casa (2-1) il Cosenza e ad oggi giocherebbe il playout con il Cosenza. Gastaldello ha trovato la quadra? Tutto da scoprire, come la classifica che potrebbe riservare sorprese dopo l’ultimo deferimento della Reggina. Finale al veleno in serie B e non se ne sentiva il bisogno.

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