Franchitto rompe il fronte. E scoppia la pace nella maggioranza

Venti di pace nell'amministrazione del sindaco Carlo Maria D'Alessandro. Sono maturati passando attraverso la rottura del fronte Fdi - Lega. Che ha costretto a rivedere le posizioni. Lo scontro sul dissesto.

Venti di pace nella ‘maggioranza’ che sostiene il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro. Tutti allineati e presenti in aula (leggi qui Ed il consiglio comunale su Acea fece un buco nell’acqua) i quattro consiglieri dissidenti che nei giorni scorsi avevano preteso più collegialità nelle scelte e nell’assegnazione degli incarichi. (leggi qui Scoppia la guerra dentro la maggioranza: ultimatum a D’Alessandro)

Cosa ha fatto spirare l’aria nuova? La manovra di recupero ha puntato sul consigliere Rosario Franchitto di Fratelli d’Italia. È stato lui a spaccare il fronte mercoledì nel corso di una riunione dei dissidenti.

A nome dei vertici provinciali di Fratelli d’Italia ha mutato pensiero dalla sera alla mattina. Spiegando, agli altri tre firmatari del documento che ha messo sulla graticola per qualche ora il sindaco “Io che ci guadagno nella guerra? Ogni Partito vada in trattativa singolarmente, se ritiene! Fratelli d’Italia sta bene così. Ci basta la condivisione futura delle decisioni. Presentate voi la lista della spesa. Io sono per il dissesto al contrario vostro“.

(Leggi qui il documento con le richieste dei quattro dissidenti: Il giallo dell’ultimatum fantasma: ecco tutte le richieste fatte al sindaco)

Un dissesto che Carlo Maria D’Alessandro sta agitando come uno spauracchio. E che in realtà non è proprio dietro l’angolo, a giudizio dei tecnici che hanno letto i documenti. (leggi qui Il dissesto: la pistola ad acqua del sindaco D’Alessandro)

La stretta di mano che ha suggellato la pace è avvenuta nel corso di un incontro tra il sindaco Carlo Maria D’Alessandro, il consigliere FdI Rosario Franchitto, la delegazione dei tre consiglieri della Lega.

La quadra è stata trovata sull’impegno di istituire una ‘cabina di regia’. Che di fatto (non) commissarierà il cencio magico, cioè il gruppo ristrettissimo del quale il sindaco si fida in maniera totale e con il quale condivide in maniera smart le sue scelte.

Prima della riunione con il sindaco è andato via l’avvocato Antonio Valente (FdI) per “esigenze di lavoro”.

Lui, in quella tregua, non crede. nemmeno un po’.

 

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