Vento di proporzionale, perché adesso si può

Il cambio di legge elettorale sarebbe gradito a Cinque Stelle, Forza Italia, ma anche a pezzi importanti del Pd e della Lega. Consentirebbe a tutti di essere alleati restando separati in casa. E in provincia di Frosinone potrebbero concorrere tutti i big. Basterebbe introdurre la preferenza.

Si torna a parlare di legge elettorale nei corridoi di Camera e Senato. E si fa strada il “proporzionale”. Rispetto al “maggioritario” e al Rosatellum. Enrico Letta è stato accolto da una standing ovation da parte del gruppo parlamentare del Pd a Montecitorio. Ma, oltre all’esito delle amministrative, si è parlato pure di legge elettorale.

La situazione sembra essere cambiata di molto. E il Corriere della Sera l’aveva già intuito. Scrivendo: “Ma le cose cambiano. E qualche settimana fa nella barberia di Montecitorio, discutendo con un dirigente del Pd,il ministro Di Maio si è mostrato ottimista: «Se Salvini perderà male le Amministrative, si ravvederà e aprirà al proporzionale». Che per il ministro grillino, certo non contiano, rappresenterebbe l’oasi nel deserto.

L’oasi e le divisioni

Piazza Montecitorio

L’oasi in realtà è ambita anche dai centristi, da un pezzo di Forza Italia e dalla maggioranza del gruppo parlamentare del Pd, quell’area riformista che teme di venir cancellata nelle liste alle prossime elezioni dal nuovo Segretario e perciò chiede pubblicamente con il ministro Lorenzo Guerini l’impegno del Partito per un cambio di legge elettorale. 

Tanto basta per capire quanto siano divisi tra loro (e al loro interno) i dem e i cinquestelle: al confronto Salvini e Giorgetti sono una cosa sola.

Finora Letta — sostenitore del maggioritario — ha fatto orecchie da mercante agli appelli, malgrado la Direzione del Pd avesse deliberato ai tempi di Zingaretti la necessità di tornare al proporzionale per «bilanciare il sistema» dopo il taglio dei parlamentari. Quasi fosse un’emergenza democratica”.

Proporzionale conviene a tutti

Adesso però le cose stanno cambiando. Il proporzionale sta benissimo ai Cinque Stelle ma anche a Forza Italia. E ci sono settori del Pd importanti che guardano a questo tipo di impostazione. Perfino la Lega potrebbe starci. Oltre che naturalmente ai piccoli Partiti. Il proporzionale toglierebbe a tutti l’obbligo di alleanze forzate e complicate da tenere.

Foto: Vincenzo Livieri / Imagoeconomica

Nel centrodestra, per esempio, se ne parlerà nel corso del vertice tra i leader adesso che Silvio Berlusconi è sceso a Roma. Nei territori il proporzionale sarebbe la soluzione migliore. Per fare un esempio, nella Lega Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi, Nicola Ottaviani e Gianfranco Rufa potrebbero trovare posto nelle liste contemporaneamente. Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia), non avrebbe bisogno dell’intesa con tutto il centrodestra. Forza Italia metterebbe i suoi. E così via, anche nei Cinque Stelle: Ilaria Fontana, Enrica Segneri, Luca Frusone. Poi il Pd: Francesco De Angelis, Sara Battisti, Mauro Buschini, Antonio Pompeo.

Magari si tratterebbe di aggiungere le preferenze, in modo da definire anche una sana competizione interna. Ma si può fare. E con il proporzionale potrebbe tornare decisivo il Centro.