I verbali sono validi, gli impianti idrici di Cassino ora sono di Acea

Il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro torna sottacqua. Il riaffiorare dai flutti come la Venere di Botticelli (leggi qui il precedente) è stato solo momentaneo. Ad affondarlo – e questa volta in maniera quasi definitiva – è il Consiglio di Stato.

I giudici hanno respinto il ricorso con cui il Comune di Cassino aveva impugnato il verbale firmato dal commissario prefettizio Ernesto Raio attraverso il quale gli acquedotti di Cassino venivano consegnati ad Acea in quanto gestore idrico unico provinciale. (leggi qui il precedente)

Nella motivazione, il Consiglio di Stato spiega che «Non ci sono apprezzabili vizi ictu oculi ». Tradotto, significa che non c’è a prima vista la prova di un pregiudizio grave, immediato ed irreparabile a danno del Comune. Cosa significa a prima vista? Significa che la richiesta esaminata ieri puntava alla sospensione del verbale (e quindi della consegna degli acquedotti) in attesa di entrare nel merito della questione con tutta calma. Ma per i magistrati non c’erano le condizioni per concedere quella misura cautelare.

Inoltre, il Consiglio di Stato dice che «gli atti sono stati posti in essere quale commissario attuativo dell’esecuzione». Che significa: siamo stati noi giudici del Consiglio di Stato ad ordinare che il prefetto nominasse un commissario per procedere alla consegna degli acquedotti comunali ad Acea, attuando così una precedente sentenza alla quale il Comune non aveva ottemperato.

Non solo. I giudici hanno condannato il Comune anche al pagamento dell’avvocato di Acea: duemila euro per il disturbo.

Nel pomeriggio il presidente ed amministratore delegato di Acea Paolo Saccani telefonerà al sindaco Carlo Maria D’Alessandro per dirgli che manderà qualcuno di lì a poco per prendere le chiavi degli impianti. Ai quali, se volesse, da questo momento potrebbe anche rompere i lucchetti e sostituirli, essendo pienamente nella disponibilità di Acea.

Resta da chiarire ora il caos che si sta generando sulle riparazioni: forse a causa della novità, il Comune sta incontrando delle difficoltà nel rilasciare ad Acea le autorizzazioni che di volta in volta devono essere firmate, per permettere i lavori sulle strade nelle quali c’è la rottura di una condotta. E così i tempi di riparazione si stanno dilatando. Misteri idraulici.