Il Pd ed il caso Veroli: «Non siamo un tram, ci sono regole da rispettare»

Veroli ed il caso Lombardi. Cerquozzi: “Non siamo un tram dal quale si sale e si scende quando fa comodo". La strategia del Pd. "Sul territorio contano i risultati". La Cultura e la Lega: così è stato disinnescato Salvini

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il Partito Democratico non è un tram da cui scendere e salire quando fa comodo. Ci sono delle regole da rispettare”: non lascia spazio ai dubbi la capogruppo Dem in consiglio comunale a Veroli Francesca Cerquozzi. Netta e tagliente a proposito del passaggio di Egidio Lombardi al gruppo Misto. (leggi qui La rabbia di Lombardi: «Via da un Pd che non mi ha voluto») E sul futuro del Pd “occorre costruire un Partito progressista capace di proporre soluzione e attirare persone nuove”. E ancora: il suo rapporto con il sindaco Cretaro “fatto di lealtà e schiettezza”. Unità e gioco di squadra. Il ruolo della Cultura a Veroli, vista come sbocco economico per la città. Le riflessioni della consigliera delegata alla Cultura del Comune di Veroli sul suo Partito, sull’Amministrazione e sulle cose da fare. Francesca Cerquozzi, 31 anni e un curriculum politico pieno di esperienze:  lavora al Contact center Unar, dipartimento pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 2018 è stata candidata alla Camera dei deputati collegio uninominale Frosinone Nord. Prima era nella corrente di Nazareno Pilozzi, poi confluita in “Pensare democratico” con Francesco De Angelis e Mauro Buschini. Ma di idee, ne ha già tante di sue.

Da qualche settimana ha una delle deleghe strategiche del Comune di Veroli, quella alla Cultura. Incarico di retrovia o da linea del fronte?

Quando ci si candida, ci si mette a disposizione per qualunque tipo di incarico si venga ritenuti utili. Non esistono incarichi di retrovia o di prima linea. Ricordo a me stessa che nelle Feste de L’Unità o nelle Feste dell’Amicizia, spesso i deputati ed i consiglieri regionali servivano ai tavoli o stavano dietro al bancone a preparare panini e birra. Per il momento sono stata delegata dal sindaco, insieme alla consigliera Alessandra Cretaro, alla gestione e organizzazione degli eventi estivi e a seguire i progetti riguardanti l’ambito turistico-culturale. È un incarico che mi appassiona e che mi sta dando moltissime soddisfazioni. Grazie alle mie esperienze lavorative e accademiche credo di poter portare un piccolo contributo per dare un ulteriore slancio alle numerose iniziative del nostro Comune”.

Egidio Lombardi però ha una visione un po’ meno unitaria: lui nega ma si sostiene che abbia tolto il disturbo perché si dice che lei sia stata la favorita del Partito Democratico nelle scorse Comunali…

Si ho sentito anche io questa storiella dei favoritismi. Il voto di preferenza non lascia spazio a favoritismi e, tantomeno, a interpretazioni. Io ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuta, nel Pd e fuori. Si dicono sempre tante cose, poi la gente sceglie liberamente chi votare”.

Le stesse voci sostengono che ci sia una relazione fra la sua nomina a capogruppo consiliare e la decisione di passare al Gruppo Misto fatta dal suo collega consigliere Egidio Lombardi…

Sinceramente non so perché il dottor Lombardi abbia preso una decisione così netta e improvvisa dopo essersi candidato con la lista Pd e dopo che, proprio grazie alle scelte della lista, è subentrato in Consiglio comunale. Io ho sempre stimato Lombardi, sia come medico che come amministratore. Ma, a oggi, non riesco a comprendere le sue scelte. Se si crede in alcuni valori, se si hanno degli ideali e si sta in un Partito per convinzione, si devono rispettare anche delle regole. Il Pd non è una grande lista civica, tantomeno può essere un tram da cui si sale si scende a seconda della contingenza del momento o dell’interesse personale”.

L’operazione di “ricucitura” delle due anime del Pd fatta a Veroli, insieme alla popolarità del sindaco Simone Cretaro vi hanno permesso di stravincere. Sarà una pace duratura oppure è stata soltanto una operazione a scopi “elettorali”?

Il Pd a Veroli deve essere unito. Abbiamo in Consiglio comunale amministratori capaci, con una grande esperienza amministrativa alle spalle, che ogni giorno si impegnano per rappresentare le istanze dei cittadini in tutte le sedi. Bisogna partire da questo dato e continuare a lavorare tutti insieme sia per amministrare il Paese che per costruire, insieme al nostro segretario Toni Pironi e tutti i ragazzi del circolo di Veroli, un Partito progressista, ampio e articolato, capace di proporre soluzioni e capace di mobilitare nuove energie“. 

Prendendo come spunto l’episodio del dottor Lombardi, lei non pensa che da qui a cinque anni si debba costantemente lavorare per tenere vivo quel patto che ha portato le due correnti del Pd a prendere oltre tremila e 400 voti alle Comunali?

Certo, se il Pd sarà unito potremo raggiungere risultati ancora più soddisfacenti. La volontà da parte mia non manca. Con il segretario cercheremo di organizzare momenti di discussione su temi che ci stanno particolarmente a cuore come il sociale, l’ambiente, la sanità e soprattutto il lavoro”. 

A proposito del sindaco Cretaro, nella precedente consiliatura si dice ci sia stata qualche piccola incomprensione. Come sono oggi i vostri rapporti?

Non ho mai avuto incomprensioni con il sindaco Cretaro. Lui è il mio primo referente. Ci confrontiamo spesso, lavoriamo insieme e io cerco di imparare sempre qualcosa da lui. Poi caratterialmente siamo entrambi molto schietti e sinceri, quindi non ci mandiamo mai a dire le cose. Credo che la lealtà sia l’ingrediente necessario per ogni rapporto, che sia umano o politico. Essere leali significa accettare le differenze, smussare gli angoli, sopportarsi un po’ in nome di un bene più alto, di un progetto comune. La fedeltà implica, al contrario, un reciproco rapporto di potere: stiamo insieme, mi devi qualcosa. Preferisco di gran lunga la lealtà e credo che anche il mio sindaco la preferisca”.

Come delegata alla Cultura ha ereditato un ben preciso progetto messo in piedi da Cristina Verro e dalla stessa Amministrazione, di cui anche Francesca Cerquozzi faceva parte. Quanto è strategica la Cultura per lo sviluppo turistico della città di Veroli?

Le politiche culturali sono diventate il vettore identitario e l’elemento su cui  e con cui costruire l’immagine di Veroli e, allo steso tempo, possono essere anche il vero grande volano economico della nostra città. Bisogna dunque darsi da fare e portare sempre più qualità alle nostre manifestazioni. Stiamo lavorando a vari progetti anche per il prossimo inverno, ma ancora non voglio svelare nulla”.

Lei è dirigente provinciale del Pd, commissario del Partito ad Anagni, candidata all’uninominale per la Camera nelle scorse elezioni: come vede il futuro del suo partito sul territorio?

Il Pd sta tornando a essere un Partito inclusivo, aperto a tutte le forze civiche del centrosinistra. Un Partito che non negozia i valori fondamentali che lo hanno costituito ma che ricostruisce una rete di alleanze perché mescolare esperienze, storie e culture diverse all’interno di un grande gruppo è la nostra forza. Un Partito però che allo stesso tempo, con coraggio, decide di presentare il suo simbolo a ogni competizione e non ha timore di dare delle regole ai propri iscritti. Parliamo di unità, nelle assemblee, nelle federazioni. Ma poi quando si parla di candidature sembra che quella parola perda d’importanza. È su questo punto che va fatto un ulteriore salto di qualità“. 

Il Pd va organizzato nelle federazioni e nei circoli, con chiarezza e fermezza perché, a mio parere, solo così quella rivoluzione copernicana di cui tanto parliamo si potrà davvero attuare. A Frosinone, così come a Veroli, abbiamo una classe dirigente seria e competente che guiderà il Partito nei prossimi mesi e sicuramente saremo pronti per le sfide elettorali che ci attendono”.

Il Pd è un Partito dove c’è sempre qualcuno con la valigia pronta. Prima era Renzi, poi è stato il turno di Calenda, adesso il caso faraone rimette in movimento i trolley renziani. Tutto questo potrebbe stimolare conseguenze anche sul livello locale?

Non credo. Qui non si tratta di sostenere una personalità piuttosto che un’altra. Se si crede nei valori e negli ideali che sono alla base del Partito democratico è difficile decidere di abbandonare o pensare di fare scelte diverse”.

Alle ultime Comunali i vostri avversari hanno portato a Veroli Matteo Salvini ma non è bastato per vincere. Cosa vi ha consentito di disinnescare la Lega, presente sul territorio con un senatore e con un vice premier?  

Credo semplicemente che a livello locale contino e parlino i fatti. Veroli oggi è una città con una buona qualità della vita, Veroli è una cittàpulita, curata. È una città che investe sulla cultura, sul sociale. Veroli ha un bilancio comunale in ordine, anche grazie alla nostra capacità di rispondere ai bandi regionali e nazionali. E di fronte a tutto questo non c’è personalità o Ministro che tenga”.

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