Verso la candidatura di Petrarcone: le primarie non servono più

La riunione del Pd in serata ha lasciato emergere uno scenario che porta alla candidatura unitaria di Peppino Petrarcone. Le primarie a questo punto non sono necessarie. la conferma dopo i prossimi incontri. Nel centrodestra è Ciacciarelli a proporre le Primarie. Ma Lega e FdI sono gelidi

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Non c’è bisogno di elezioni Primarie: il candidato unitario del centrosinistra a Cassino ad oggi è l’avvocato Giuseppe Golini Petrarcone. Sarà lui a guidare lo schieramento delle liste di Partito e civiche che si contrapporrà ai candidati sindaco del centrodestra. Legato da un patto con l’altra anima del Pd che fa riferimento a Francesco Mosillo. Non farà parte dell’alleanza il vice presidente della Provincia Massimiliano Mignanelli.

È lo scenario che si è delineato in serata nel corso del confronto avvenuto nel Circolo Pd di Cassino. Dovrà essere confermato anche dal prossimo incontro, allargato alle forze civiche: sono state convocate per domani; mercoledì sarà la volta di una riflessione con i 7 consiglieri che hanno firmato le dimissioni. Infine, se lo scenario non verrà modificato, dovrà essere ufficializzato da un documento politico finale unitario.

La sottile strada verso l’Unità

A convocare la riunione di questo pomeriggio è stato il Segretario cittadino Dem Marino Fardelli per mettere tutti di fronte ad una decisione: Primarie per individuare il candidato sindaco unitario? Oppure ognuno per i fatti suoi, come avvenne quasi tre anni fa quando la città venne regalata al Centrodestra di Carlo Maria D’Alessandro?

Nella sede del Partito c’era gente. Tanta gente. Tutte le sensibilità del Pd. C’era l’ex sindaco Peppino Petrarcone e c’era l’avvocato Sarah Grieco la possibile candidata dell’area Mosillo; c’era Salvatore Fontana che ogni volta riesce ad eleggere almeno un Consigliere. C’erano consiglieri uscenti (unica assente Barbara Di Rollo ma per problemi di lavoro) ed ex, dirigenti in carica e del passato. Mai vista tanta gente in quella Sezione.

C’era soprattutto voglia di rivincita, dopo un’elezione persa nonostante tre anni fa ci fossero i numeri per vincerla. C’era la consapevolezza che l’elettorato oggi non perdona e ti fa passare in poco tempo dal 40% al 18% senza nemmeno perdere tempo a spiegarti perché se ne va.

C’era la consapevolezza che una sottile strada da percorrere esiste. E porta all’unità. Ma non bisogna commettere errori.

Le primarie? Così non servono

Nel comunicato finale si parla di «un’ampia discussione ed interessanti e responsabili riflessioni da parte degli intervenuti».

Al di là dell’asciutto comunicato burocratico, buono al massimo per un colonnino a fondo pagina della Pravda, i fatti sono stati ben più interessanti. Con Giuseppe Golini Petrarcone che non ha reclamato la candidatura per diritto dinastico ma ha compiuto un’analisi politica. Ha spiegato che i tempi sono ristretti, non c’è spazio per la creazione di una squadra fatta da personaggi nuovi e soprattutto non c’è tempo per farla conoscere agli elettori in maniera compiuta. Ha evidenziato che la situazione amministrativa lasciata dall’amministrazione D’Alessandro è drammatica: occorre mettere in campo chi conosce a fondo ogni aspetto.

Per questo ha avanzato la propria candidatura. Ed ha sollecitato tutti i consiglieri uscenti del centrosinistra a ricandidarsi perché è indispensabile alla città l’esperienza che hanno maturato in questi due anni e otto mesi di Aula, documenti studiati, determine controllate, contestazioni sollevate.

Il passaggio chiave è stato quello di Sarah Grieco. Se avesse imposto la sua candidatura, avrebbe obbligato Marino Fardelli ad imboccare la via delle Primarie con cui chiedere ai cittadini chi dei due volessero come candidato.

È soprattutto a lei che fa riferimento il comunicato finale quando parla di “responsabili riflessioni“. L’analisi dell’avvocato Grieco ha toccato gli errori del passato e quelli da evitare nel presente. Ha parlato di “responsabilità” nei confronti della città. E di “egoismi” che vanno messi da parte. Concludendo con una frase che significa: sono pronta rinunciare alle mie aspirazioni di candidarmi a sindaco ma all’interno di un progetto che sia davvero unitario.

Ora resta da vedere se Fardelli sarà capace di mettere a punto quel progetto “davvero unitario“. Con il quale scatterebbe l’appoggio delle truppe mosilliane. Che ora sono alla finestra.

Così le primarie rischiano di non essere più necessarie. Non essendo stata avanzata nessun altra candidatura questa sera, l’unica in campo è solo quella di Petrarcone. Resta da vedere cosa diranno domani i civici: se vorranno avanzare una loro candidatura e andare alle Primarie. O se valuteranno positivamente la possibilità di convergere sull’ex sindaco.

Decide Cassino

La provocazione di mettere tutti di fronte alle Primarie ha avuto l’effetto di accelerare i tempi del dibattito. Ed il confronto che oggi ne è seguito ha avuto l’effetto di tagliare fuori dalla discussione i livelli provinciali: su Cassino sta decidendo Cassino.

Con un solo dubbio: la posizione di Massimiliano Mignanelli. Che è vice presidente della Provincia, considerato politicamente vicinissimo all’ala del presidente Antonio Pompeo. Non c’è rischio di contrapposizione con l’altra anima Dem, quella guidata da Francesco De Angelis: perché anche Peppino Petrarcone viene inquadrato nell’orbita di Pompeo.

Difficilmente sarà possibile comporre un quadro unitario che comprenda anche Mignanelli. Il vice presidente non è iscritto al Pd, non lo è mai stato, proviene da una matrice culturale centrista che è contigua al mondo Dem ma se ne tiene orgogliosamente a distanza. Il suo elettorato avrebbe difficoltà a seguirlo in un’operazione che lo veda accanto al Pd.

Primarie a destra: no grazie

Se il Pd rinuncia alle Primarie è il centrodestra che potrebbe convocarle per trovare una soluzione unitaria.

A lanciare la proposta è stato il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli di Forza Italia, che ha preso il timone delle operazioni dopo la decisione annunciata da Mario Abbruzzese di concentrarsi sulle prossime Europee nel Lazio. (leggi qui Mario Abbruzzese molla: «Sindaco e alleanze? Non sono più materia mia»)

In teoria dovrebbe essere il coordinatore cittadino Dino Secondino a condurre le danze. Ma è uno dei dissidenti che hanno firmato con l’opposizione, determinando la caduta del sindaco Carlo Maria D’Alessandro. E sulla sua testa, come su quella della capogruppo Rossella Chiusaroli e del presidente di Commissione Gianluca Tartaglia pende la richiesta di espulsione presentata in mattinata ai Probiviri nazionali (leggi qui Bomba Piacentini:«Accordi tra destra e sinistra dietro al risultato delle Provinciali»).

La Lega e Fratelli d’Italia non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ma il gelo è paragonabile a quello del Circolo Polare Artico.

Per otto mesi i tre Partiti sono stati l’uno contro l’altro, la caduta dell’amministrazione è avvenuta soprattutto per quel motivo. Mettersi insieme adesso, così, sarebbe difficile da spiegare alla città. Soprattutto di fronte alle aspirazioni dell’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro di partecipare al confronto.

Un confronto al quale non parteciperà l’imprenditore Marco Ciamarra. (leggi qui Il piano per fare pulizia etnica dentro Forza Italia a Cassino). Tornato da un viaggio di lavoro ha fatto sapere di essere lusingato dall’ipotesi di un suo impegno. Ma di non potere: troppo impegno, impossibile conciliare lavoro e amministrazione.

Il Commissario è al lavoro

Intanto, il commissario prefettizio Benedetto Basile si è già messo al lavoro. Nelle ore scorse ha incontrato i capigruppo dell’amministrazione uscente: incontri cadenzati, 15 minuti per ciascuno. Poi ha fatto il punto con i sub commissari Antonio Orecchio e Pierino Malandrucco.

Ai primi posti ci sono il bilancio stabilmente riequilibrato dopo la dichiarazione di dissesto: i commissari hanno ricevuto la copia già messa a punto dal sindaco decaduto ma la riesamineranno riga per riga e cifra per cifra. «Riceverà la dovuta priorità» hanno assicurato

In agenda sono stati messi i lavori bloccati al cimitero di via San Bartolomeo, le manutenzioni scolastiche, il piano del traffico, le buche da riparare lungo le strade. Infine sono state approfondite le questioni relative al progetto di sicurezza ed all’isola ecologica.

«Il commissario prefettizio – assicurano dal municipio – nel porre la massima attenzione a quanto prospettato, ha rassicurato gli interlocutori della particolare considerazione che la gestione commissariale avrà al riguardo».