Qualcuno gioca sporco sulla pelle dei lavoratori ex Vdc

Il caso dei lavoratori di Vertenza Frusinate. E dello scaricabarile tra Regione e Governo. Nessuno si impegna per trovare una soluzione. E nemmeno per rispettare gli accordi sottoscritti con Cgil, Cisl, Uil e Ugl. L'onorevole Segneri (M5S) gli ha detto che...

Tra bottiglie di spumante, coriandoli e sorrisi, sullo sfondo della festa per l’Accordo di Programma (leggi qui Di Maio e Zingaretti firmano l’accordo: via all’Area di Crisi Complessa) e la resurrezione di Videocon (leggi qui È fatta: Videocon viene assegnata giovedì e tornerà a produrre) si aggira uno spettro.

È quello dei lavoratori che dentro la Vdc ci hanno lavorato, realizzando cinescopi e tv. Poi hanno perso il lavoro. Operai troppo in avanti con gli anni per essere riassorbiti da qualche parte, troppo giovani per riuscire ad agganciare la pensione. Non ci sono riusciti neanche con le Salvaguardie che hanno sfoltito centinaia di nomi dall’elenco, ottenendo la pensione grazie ai provvedimenti dei senatori Maria Spilabotte e Francesco Scalia, del deputato Nazzareno Pilozzi.

 

Quei lavoratori sono riuniti oggi in larga parte nel Comitato Vertenza Frusinate. E da 6 mesi sono senza un soldo: finita la Cassa Integrazione, finita anche la Mobilità. Perché?

Lo scorso 28 febbraio i sindacati firmano un accordo con la Regione Lazio che copriva, per un altro anno, i disoccupati che hanno lavorato in aziende, ora chiuse, dell’area di crisi complessa di Frosinone e Anagni. 

Ad oggi le risorse non sono sufficienti a coprire tutta la platea, circa 1.200 persone. La Regione prese l’impegno, messo a verbale sull’accordo sindacale, di reperire ulteriori risorse. Ma ad oggi ancora nulla.

 

La loro speranza era un provvedimento del Governo che coprisse ancora per un po’ la mobilità. Oppure che la Regione sbloccasse risorse per coprire l’anno e rispettare l’accordo con Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Insomma che qualcuno dei due risolvesse questo stato di cose. Problema riassunto  nell’interrogazione numero 3-00246 presentata in Senato nei giorni scorsi: non da un parlamentare eletto in provincia di Frosinone.

Chiedeva la senatrice Loredana De Petris (LeU) «Non sono state individuate le coperture necessarie alla proroga della mobilità e allo sblocco dell’iter relativo al pagamento delle precedenti annualità. In particolare, anche attraverso una dialettica con la Regione Lazio, il problema si è concentrato sulla mancanza di 5 milioni e mezzo di euro».

Ma che in realtà sono circa 13 milioni di euro.

 

 

Qualcuno sta giocando sporco sulla pelle dei lavoratori. Che sono presenti ad ogni convegno, ogni incontro: l’unico luogo nel quale sperare di avere aggiornamenti.

La doccia gelata è arrivata poche ore prima del doppio annuncio su Accordo di Programma e Vdc.

«Ho incontrato l’onorevole Enrica Segneri (M5S) – spiega Ginetto Rossi, portavoce di Vertenza Frusinatemi ha detto che è inutile che bussiamo a lei o agli altri parlamentari: perché l’accordo lo ha firmato la Regione Lazio e quindi compete alla Regione trovare le risorse».

L’onorevole Enrica Segneri non è una che parla a caso: fa parte della Commissione Lavoro.

Eppure, fino ad oggi, le risorse (detto più volgarmente: i soldi per pagare le mobilità) li aveva forniti il Governo.

Allora a cosa fa riferimento la parlamentare? È fuori discussione che immagini Nicola Zingaretti e tutti gli altri consiglieri regionali compresi quelli del M5S che vanno in giro con il cappello in mano a ‘trovare le risorse’ come prevede l’accordo. Il riferimento è alle somme che sono ferme all’Inps «A me così hanno detto – spiega ancora Rossi – sono soldi che vanno sbloccati con un provvedimento che, mi dicono, deve fare la Regione».

 

In altri tempi, sarebbe bastata una telefonata a risolvere la questione. Lo scaricabarile è un gioco che rischia di lasciare per strada troppe vittime. Il peggiore avvio per una fase di rinascita.