Vertenza Frusinate, tante scintille ed un’altra lettera inutile

Le scintille al Tavolo del lavoro riunito in Provincia. Le responsabilità che tutti cercano di evitare. Il pd si riscopre forza di opposizione. Ed il M5S va in affanno. L'inutile lettera e l'utile sostanza del Sindacato. Chi vince e chi perde davvero

Non è vero che è filato tutto liscio. Non è vero che sono stati fatti passi in avanti. Anzi è proprio un falso. La riunione tenuta ieri in Provincia per discutere della Mobilità in deroga ai lavoratori ciociari ha visto un feroce scontro politico. Con il Movimento 5 Stelle che va in evidente difficoltà nel momento in cui è forza di governo ed ha il compito di portare risposte. E con ciò che è rimasto del Pd che agita ancora la coda e batte un colpo.

Presenti e assenti

Questa volta i parlamentari ed i consiglieri regionali sono andati all’appuntamento nel palazzo della Provincia. Non è finita come la volta scorsa: all’inizio del mese solo i senatori Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia) e Gianfranco Rufa (Lega) erano presenti. (leggi qui 7 parlamentari, 4 consiglieri regionali: solo 2 si presentano in Provincia al Tavolo sul Lavoro).

Ieri invece il Movimento 5 Stelle si è presentato in massa. Hanno risposto all’appello i deputati Luca Frusone ed Enrica Segneri, il consigliere regionale Loreto Marcelli; assente solo l’onorevole Ilaria Fontana che marca ancora una volta le distanze dal resto del gruppo, la frattura interna non si è ancora ricomposta. Presente il senatore Massimo Ruspandini (FdI).

Il Partito Democratico schiera il capogruppo alla Pisana Mauro Buschini, reduce dalle trattative che hanno portato all’approvazione del Collegato.

Questa volta manca la Lega.

 

Scriviamo una lettera

Il tema sul tavolo è semplice: alcune centinaia di lavoratori della provincia di Frosinone non hanno ancora ricevuto i soldi per la Mobilità dello scorso anno, inoltre sta per scadere la Mobilità in Deroga nelle aree di crisi complessa.

la volta scorsa ci si era lasciati con l’impegno di scrivere una lettera. La cosa più odiosa di questi tavoli è che puntualmente si concludano tutti allo stesso modo: “Scriviamo una lettera“. In Germania usano da anni il telefono, in Svezia si affidano alle mail, noi andiamo ancora con le lettere e sprechiamo tempo per dire che bisogna scriverla. Mai che a queste riunioni si presentasse uno con una lettera già scritta. Da correggere tutti insieme. Così da aprire lo smartphone e condividerla con i presenti. E una volta siglata sia possibile farla partire.

 Il passo successivo poi è sempre lo stesso: adesso ci impegniamo a fare in modo che leggano la lettera. E anche questa volta, avverte il Comunicato finale «I parlamentari presenti hanno preso l’impegno di favorire la proroga degli ammortizzatori sociali per il 2019 attraverso un apposito intervento legislativo. Per quanto riguarda, invece, il pagamento delle annualità precedenti, la Regione Lazio ha comunicato di aver adempiuto all’ istruttoria delle domande della seconda finestra e di essere in attesa dell’autorizzazione ministeriale per i pagamenti».

 

Scintille in Provincia

Ad accendere l’incendio dentro Palazzo Iacobucci è l’ex deputato Nazzareno Pilozzi (Pd). nella scorsa legislatura era alla Camera dei Deputati. È uno dei padri di due della Salvaguardie. Cioè i provvedimenti che hanno consentito ai lavoratori ex Videocon (ma anche altri) di agganciare la pensione.

Ora è in Regione Lazio, come capo della segreteria politica del capogruppo Dem Mauro Buschini. E la normativa la conosce a menadito.

C’è un rapido scambio di opinioni tra i due. E Buschini parte all’attacco.

Guarda i deputati a 5 Stelle e mette in fila i punti:

  1. Il ministro Luigi Di Maio ci autorizzi a spendere i soldi 2018 sulla mobilità in deroga e noi paghiamo tutti.
  2. Il Pd non ha parlamentari, li ha il M5S e la Lega: presentino una norma per finanziare il 2019. Non è difficile: i campani hanno già ottenuto.

 

L’onorevole Enrica Segneri non apprezza che le si assegnino i compitini da fare a casa. E con la sua verve grillina difende il governo. Interpreta l’affondo di Mauro Buschini come un attacco (ed ha ragione: lo è). Stizzita dice che il ministero farà tutto.

Buschini annota sul suo iPhone: “Segneri non indica date e non dice che lei presenterà l’emendamento, verificare nei prossimi giorni“.

 

I numeri sono questi

A sgomberare dalla politica lo scenario è stato il segretario generale provinciale della Cisl Enrico Coppotelli.

Spiega che ad oggi sono state quesi tutte pagate le 168 domande di mobilità in deroga scadute nel periodo gennaio – aprile.
Dice che le successive 588 domande, presentate lo scorso mese di giugno, sono state lavorate venerdì dalla Regione Lazio. «Ed ora si attende il via libera da parte del Ministero del Lavoro, per la trasmissione all’Inps che provvederà al pagamento. Il prossimo 1 ottobre inoltreremo le successive domande di mobilità e stessa cosa faremo il primo dicembre».

Ora il nodo da sciogliere è quelle delle terza e quarta finestra: servono i soldi.

Coppotelli conferma quanto detta de Buschini. Già lo scorso 22 febbraio (in carica il Governo Gentiloni, non quello attuale) «venne presentata al Governo una memoria di Giunta dove si chiedeva lo sblocco delle risorse residue degli anni 2014-2016 sugli Ammortizzatori sociali in deroga che vanta la Regione Lazio».

Il sindacato ha ribadito che l’Accordo di Programma per la reindustrializzazione dell’area di crisi complessa ha bisogno di tempo. Le proposte per investire nella zona ci sono, ma ci sono tempi troppo lunghi per arrivare alla sostanza.

Altro tema è la proroga della mobilità per l’anno 2019. È su questo punto che i parlamentari ciociari devono presentare un emendamento alla legge di Bilancio per prorogare un altro anno la mobilità per i disoccupati dell’area di crisi.

Nella Prima Repubblica, a riunione in corso, sarebbe uscito dalla stanza un assistente, avrebbe telefonato al Gruppo, sarebbe rientrato dopo pochi minuti con un fax da passare al suo deputato. Che avrebbe potuto dire: “Ecco l’emendamento“.

Altrettanto pragmatico Enrico Coppotelli: mentre molti dei presenti sono ancora con la bocca aperta e finalmente hanno capito il problema, lui annuncia che ha chiesto un nuovo incontro al Sottosegretario al Ministero del lavoro Claudio Durigon (Lega) con il quale si sta individuando una possibile strada.

 

Chi vince e chi perde

Ora i lavoratori di Vertenza Frusinate sono a casa più tranquilli. Con una nuova lettera, la promessa che verrà fatta leggere. Ma nessuna data certo entro la quale qualcuno farà qualcosa.

Enrico Coppotelli si porta la consapevolezza che in materia di lavoro, con questa politica, il sindacato è tornato ad essere centrale: almeno ha competenza.

Il presidente della Provincia Antonio Pompeo porta a casa un altro risultato: si è inventato un ruolo operativo per una Provincia che in realtà non ha uno straccio di competenza sulla Cassa Integrazione né sulla mobilità.  Ha riunito chi governa il territorio. E ancora una volta ha dimostrato che la competenza è la loro, sono loro ad avere la responsabilità di fare qualcosa. Magari un po’ di più di una lettera.