L’anatema del vescovo contro l’ecotassa che mette a rischio il futuro di Fca

FOTO: COPYRIGHT MICHELE DI LONARDO

Il vescovo di Cassino Gerardo Antonazzo contro i tempi dell'ecotassa. "Condanna un vecchio che è ancora necessario". Chiede di "Rivedere il provvedimento". Confindustria convoca un tavolo. Le reazioni della politica.

 

Nel pieno della grande crisi degli anni scorsi aveva tuonato contro le grandi imprese, scagliandosi contro i signori del turbocapitalismo. Ora Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino, impugna di nuovo il pastorale e lo brandisce contro l’Ecotassa che rischia di mettere in crisi lo stabilimento Fiat Cassino Plant.

Un provvedimento «inopportuno» che introduce «un ulteriore balzello sull’attuale, considerato che i motori diesel e benzina sono ancora necessari e di utilizzo di massa, che per ciò stesso non sono nemmeno definibili “vecchio”».

Il vescovo non dice che l’Ecotassa e gli Ecobonus siano sbagliati. Ma sottolinea che arrivano nel momento sbagliato: perché a novembre Fca ha annunciato il passaggio della produzione di Cassino Plant ai motori elettrici, Giulia e Stelvio nelle versioni plug-in saranno disponibili nel 2020, nel frattempo verrà costruita la rete di colonnine per le ricariche che oggi non esiste.

Allarmato per lo stabilimento

Don Gerardo sottolinea come la tutela dell’ambiente costituisca una priorità a livello mondiale. Cita l’enciclica di Papa Francesco “Laudato Si”. Ma avverte che «In termini di tutela dell’ambiente, l’introduzione dell’ecotassa rischia di perseguire effetti contrari a quelli auspicati dai promotori, rallentando il processo di rinnovamento dell’attuale parco-auto». Con molto realismo, il vescovo Antonazzo evidenzia che gli attuali modelli Euro 6 ed Euro 6 bis «sono nettamente meno inquinanti dei modelli» che li hanno preceduti e che «ancora massicciamente percorrono le strade e per rinnovare i quali quantomeno non dovrebbero essere incrementati i costi di sostituzione».

Soprattutto, il vescovo è allarmato per le possibili «negative ripercussioni sui livelli occupazionali, e conseguentemente sociali, dei territori che ospitano gli insediamenti industriali FCA, ed in particolare di quello ciociaro».

Monsignor Antonazzo ricorda che per tanti “il lavoro” è stato ed è il lavoro della fabbrica. E che l’economia della fabbrica è stata un frutto diretto dell’umanesimo civile che ha generato una grande officina cooperativa da cui è rinata un’Italia nuova e più moderna, fondata sul lavoro e ogni giorno rifondata dai lavoratori, compreso quel lavoratore che viene definito imprenditore.

«Richiamando il concetto di responsabilità quale elemento fondante del senso morale, e quindi della Dottrina sociale della Chiesa, auspico pertanto che così come preannunciato circa la “tassa sulla bontà”, anche sull’ecotassa sia possibile un ripensamento da parte del Governo e del Parlamento».

Confindustria: tavolo nazionale

Dopo il segnale lanciato sabato scorso dal vice presidente nazionale degli industriali italiani Maurizio Stirpe, Confindustria si mobilita e prepara un tavolo nazionale sull’automotive. Lo ha annunciato il presidente dell’Unione Industriale di Torino Dario Gallina, a margine della presentazione della Fiera A&T. «Faremo di tutto perché non vengano messi in discussione gli investimenti di Fca, ma anzi ci siano le condizioni per aumentarli».

Il presidente ha detto che «Ci mancava solo la stranezza del bonus malus per un settore che in Italia rappresenta una grossa parte del Pil. Minare la produzione italiana non è una buona idea in un momento in cui si registra un forte calo. Capisco andare verso le vetture meno inquinanti ma bisogna farlo in modo intelligente».

Gli industriali chiedono che si affronti il tema della trasformazione del settore senza colpire quello che si fa oggi. Perché «Puntare in modo ideologico su una misura come l’ecotassa senza tenere conto delle ricadute sarebbe drammatico».

Tavolo Gerardi – Durigon

L’annuncio arrivato da Detroit scuote i parlamentari locali, finora rimasti in silenzio. (leggi qui Le supposte dell’onorevole sono arrivate: sono per gli operai Fca). Francesca Gerardi (Lega) ha avuto oggi un confronto serrato con il sottosegretario Claudio Durigon, hanno contattato gli interlocutori nazionali di Fca. C’è un’ipotesi di lavoro.

L’onorevole Enrica Segneri (M5S) rompe il silenzio postando un articolo del Fatto Quotidiano nel quale ci si domanda se questa retromarcia non sia dovuta invece al calo delle vendite. Interventi: zero.

Le reazioni politiche

Il mondo politico nazionale reagisce. Di fronte ai rischi per gli stabilimenti Fca in Italia il vicepresidente della Camera dei deputati Mara Carfagna (Forza Italia) parla di ‘apprendisti stregoni’ al governo.

Spiega che «Gli interessi della Fiat non sono necessariamente gli interessi dell’Italia, ma era inevitabile che la cosiddetta ecotassa avrebbe cambiato i piani di investimento in Italia della Fca. Un investimento di 5 miliardi di euro in un triennio che ora rischia di essere ridimensionato, a danno dell’economia nazionale e del lavoro italiano. Tutto perché al governo abbiamo degli apprendisti stregoni che pensano che mettere una tassa sulle automobili a benzina e diesel risolva magicamente il problema dell’inquinamento delle nostre città».

L’esponente azzurro contesta il metodo usato dal Governo. Non ha dialogato con i sindacati, non si è confrontata con gli industriali. «Le grandi innovazioni tecnologiche si realizzano insieme all’industria, non contro. Se bastasse mettere una tassa sulle automobili per promuovere l’automobile elettrica, nel mondo avremmo già elettrificato tutto il trasporto su strada».

Polverini: sciagura per lavoro

Vede nero l’ex governatore del Lazio Renata Polverini. È convinta che le dichiarazioni rilasciate ieri a Detroit da Mike Manley (leggi qui Fca punta sugli Usa. A Detroit annuncia «In Italia c’è l’ecotassa, rivediamo il piano di investimenti») siano solo «il primo passo di una clamorosa retromarcia che l’ex FIAT si appresta a fare nel nostro Paese rispetto al piano di investimenti di 5 miliardi annunciato dall’azienda soltanto il 29 novembre scorso».

Accusa il governo di essere «incompetente su tutto».

Opinione molto simile a quella di Silvia Fregolent, capogruppo del Pd in commissione Finanze della Camera. «L’annuncio di Fca sulla revisione del piano di investimenti in Italia dopo l’introduzione dell’ecotassa è la limpida testimonianza dei danni che può creare un governo dilettante ed incompetente anche quando interviene su temi condivisibili».

Maurizio Gasparri non ha dubbi: dice che il principio base del Governo Conte è «Cancella lavoro. Con il decreto falsamente chiamato ‘dignità’ hanno bloccato il rinnovo di migliaia e migliaia di contratti, con le norme sulle automobili stanno mettendo in fuga la FCA, che oggi è una multinazionale e che in un secondo può spostare investimenti e occupazione dall’Italia in un altro Paese».

Per Gasparri «Sono degli sventurati che vogliono bloccare cantieri e opere pubbliche dicendo no alla Tav e ad altri investimenti. Che spaventano le aziende e che quindi causeranno soltanto disoccupazione e miseria».

La petizione di Ciacciarelli

Il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli ha lanciato una petizione online, nella quale si chiede che il Governo riveda il provvedimento dell’ecotassa che – scrive il presidente della Commissione Cultura del Lazio – rischia di minare lo sviluppo economico ed occupazionale del Paese e della Provincia di Frosinone. 

A proposito di Regione, il capogruppo Pd in regione Lazio Mauro Buschini dice che “il provvedimento del governo gialloverde votato al buio anche dai parlamentari eletti in provincia di Frosinone rischia di mettere in ginocchio un comportato fondamentale del nostro territorio, auspichiamo ancora in un ripensamento”.

Ora assumetevi la responsabilità

La Fim Cisl di Frosinone parla di insipienza della politica. Esprime sconcerto per l’assenza dei parlamentari eletti in provincia di Frosinone, del tutto assenti a questo dibattito.

Il sindacato chiede che il governo «torni immediatamente sui propri passi e riveda un provvedimento sciagurato che rischia di distruggere la nostra industria dell’auto e con essa migliaia di posti di lavoro».

Anche per Fim Cisl, il problema non è l’ecotassa ma i tempi nei quali si sta attuando il provvedimento. «Il governo deve capire che la transizione verso l’elettrico è da gestire in maniera graduale investendo nell’ecosistema, infrastrutture per garantire occupazione e una mobilità sostenibile per la salute e l’ambiente».

A Frosinone dicono che «Così come è stata scritta “l’ecotassa” è un suicidio di Stato dell’industria automobilistica italiana».

Il Pd torna davanti ai cancelli

L’annuncio di una rimodulazione dei 5 miliardi di investimenti riesce a far tornare il Pd davanti ai cancelli dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano.

La Federazione Pd parla di una «legge di bilancio scellerata di questo governo che contiene il provvedimento dell’Ecotassa che sta causando un ripensamento sui programmi di investimento sul nostro territorio da parte di FCA. 5 miliardi di euro previsti per lo stabilimento di Cassino stanno andando in fumo come dichiarato dal AD Manley causando un aumento della produzione negli Usa a discapito del nostro territorio. L’appello è alla mobilitazione».