Il vescovo Brandolini: «Il Bambinello è una setta, sospettai subito interessi illeciti»

Padre Luca Brandolini, nel 2000 è letteralmente saltato dalla sedia nel suo ufficio di vescovo della diocesi di Sora – Aquino – Pontecorvo: aveva ben chiaro che il gruppo di preghiera nato intorno al Bambinello di Gallinaro stava prendendo una deriva. Lo aveva intuito dalla relazione periodica che gli veniva presentata da don Alberto Mariani, il parroco che aveva messo a ‘vigilare’ quotidianamente su quanto accadeva ed «al fine di prevenire ogni seme di fanatismo e di contaminazione». (Leggi qui il precedente con tutta la storia) Lo ha intervistato “La Fede Quotidiana” il progetto editoriale per il web diretto da Michele M. Ippolito che ha l’obiettivo di far circolare notizie in lingua italiana sul mondo cattolico.

A Bruno Volpe, padre Luca Brandolini ha detto «Giusta la scomunica».

Eccellenza lei si ha osservato per molto tempo il caso dei seguaci del Bambinello di Gallinaro, che cosa può dire?
«Ho vissuto in prima persona questa situazione. Infatti, sono stato vescovo per sedici anni di quella diocesi, dal 1993. Per quel che riguarda i messaggi della presunta veggente Giuseppina Norcia, ho ritenuto opportuno, non essendo stato convinto della bontà della cosa, istituire una apposita commissione e ho interessato la Congregazione per la Dottrina della Fede. Devo dire che almeno in uno stato inziale le posizioni della Norcia non erano oltranziste ed in contrasto con la dottrina cattolica, ma pensavo che fosse possibile un rientro alla normalità».

E allora?
«Poco alla volta il flusso dei fedeli è aumentato e costoro, sulla scorta dei messagi, hanno voluto un luogo di culto ad hoc che ho negato. Il fenomeno è aumentato. Un paio di volte mi sono infiltrato in incognito mimetizzandomi tra i seguaci e mi sono rafforzato nella mia idea, anche se la presunta veggente dava spazi di un ritorno alla normalità. Il peggio è arrivato dopo».

Quando?
«Alla morte della Norcia, sua figlia ha sposato un certo Samuele, mi sembra un ex seminarista del parmense, e la situazione è precipitata. Costui non si è dimostrato insensibile ad avviare attività di natura commerciale ed ha sostenuto di avere delle rivelazioni private».

Insomma, le cose sono peggiorate col signor Samuele…
«La presunta veggente era fuori strada, ma tutto sommato, la situazione poteva forse essere recuperata. Le cose sono definitivamente cambiate in peggio con questo signor Samuele che ha rivendicato, come una discendenza, il ruolo di continuatore della preseunta veggente. Ovviamente assieme ai messaggi, come dicevo, si univano discutibili iniziative di natura commerciale».

Ritiene giusta la scomunica?
«Ineccepibile, era ed è una vera setta contraria alla dottrina cattolica che strumentalizza il sacro per finalità non appropriate, con messagi contrari alla fede cattolica. Penso che quello del Papa sia un avvertimento e ammonimento generale ad ogni tipo di veggenti, prevenendo forme di predicazione ingiusta e la ricerca di utili personali».

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