Villini, virus, rigenerazione: sciabolate in Consiglio

Il Consiglio Comunale di Cassino. Dalle aree per i villini alle fototrappole. Dalla Rigenerazione Urbana ai Parcheggi. Colpi di fioretto e di sciabola proseguiti per sei ore. Ecco il resoconto.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Le Carnevalate di Franco Evangelista, le lezioni di Mario Abbruzzese, l’ironia al veleno di Enzo Salera: in sei ore di Consiglio comunale c’è stato tutto il meglio (del peggio, verrebbe da dire) della politica di Cassino. A partire da Salvatore Fontana, come sempre bastian contrario.

Ad accendere subito gli animi lunedì sera in assise sono state le interrogazioni per il presunto uso improprio dell’auto di servizio ed il rapporto tra la società Kelle Terre e l’amministrazione comunale di Cassino. Tra i firmatari dell’interrogazione anche l’ex sindaco Peppino Petrarcone che però non ha voluto lasciare le proprie impronte digitali contro il suo ex compagno Danilo Grossi, attuale ed ex assessore alla Cultura.

In ogni caso il sindaco Enzo Salera ha liquidato alla svelta le interrogazioni spiegando che il Consigliere ha utilizzato l’auto su delega del sindaco per attività amministrative: chi crede ci sia qualcosa di illecito può rivolgersi alla procura della Repubblica. “Trovo singolare che mentre 300 operai della Reno De Medici rischiano di perdere il posto di lavoro si trova il tempo di parlare dell’utilizzo dell’auto di servizio“.

Prima gli egiziani

Enzo Salera e Franco Evangelista

Poi è giunto in soccorso Franco Evangelista. Però il consigliere comunale leghista – dopo che il consigliere Paolo Iovine ha illustrato la mozione per impegnare anche il Comune di Cassino a chiedere la liberazione dello studente Patrick Zaki detenuto in Egitto – ha voluto inserire un ordine del giorno con il quale chiedere al sindaco la chiusura delle scuole causa coronavirus. “Prendiamo a cuore gli interessi degli egiziani, sarebbe il caso di farlo anche per gli italiani” la stoccata al curaro di Evangelista. Che ha quindi causato l’ira funesta di Enzo Salera: “Consigliere Evangelista, non faccia il leghista, non le fa onore. Lo sappiamo tutti che lei è un leghista per caso. Non scimmiotti Matteo Salvini e il suo slogan “Prima gli italiani”, al momento non c’è necessità di chiudere alcuna scuola“.

Evangelista non ci sta: “Ho capito, per voi prima gli egiziani e poi gli italiani. Lei, signor sindaco, ripete quello che dicono Conte e Zingaretti che continuano a rassicurarci intanto siamo i terzi al mondo per numero di contagiati“.

Abbruzzese: “Mi annoiate”

Mario Abbruzzese

Gli animi iniziano a surriscaldarsi, anche perchè si arriva al punto clou: i parcheggi a pagamento.

Si materializza in aula Mario Abbruzzese. Inizia dispensare consigli a piene mani. Senza dubbio alza il  livello della discussione, lo sa benissimo, sa che gli altri lo sanno ed a lui questo per ora basta: se ne compiace. Tant’è che dopo poco va via: “Io qui mi annoio, il livello è basso. Nessuno ha una visione strategica: nè maggioranza nè opposizione”.

Al sindaco Salera, Mario Abbruzzese rimprovera il “divide et impera” per mettere pace tra i commercianti. Poi, tra lo stupore dei suoi colleghi di minoranza aggiunge: “Sono stato io che nel 2001 ho portato le strisce blu a Cassino, cambiare il capitolato di appalto è oggi  è impossibile anche se la società sarebbe d’accordo, perchè altre società potrebbero far causa“.

Carlo Maria D’Alessandro, l’ex sindaco di centrodestra al quale tutti imputavano di essere solo un’ombra cinese generata da Mario Abbruzzese, stava seguendo lo streaming: c’è chi giura (senza portare le prove) che abbia lanciato il suo smartphone e iniziato a borbottare vedendosi ancora una volta sconfessato. Lui, a caratteri cubitali sui giornali in questi giorni aveva spiegato: “Il bando si può cambiare“. Intendendo che il Comune può intervenire e modificare, dopo l’applicazione, elementi chiave del bando: come l’assegnazione degli stalli, realizzare piste ciclabili, realizzare il piano del traffico ; tutto senza che la ditta abbia nulla a che pretendere. Si era anche impegnato a portare le prove. Per vedersi ora sbugiardato da Abbruzzese: indubbiamente un colpo sotto la cintura, quello rifilato all’ex sindaco.

A questo punto l’ex presidente del Consiglio regionale del Lazio, abituato a consessi ben più grandi e importanti, lascia i colleghi di opposizione Salvatore Fontana e Peppino Petrarcone a battibecchare con il sindaco. Dopo aver messo in guardia anche lui sulla necessità di adottare provvedimenti restrittivi a causa del coronavirus.

Fioretto e sciabola

Mario Abbruzzese parla con Peppino Petrarcone e Salvatore Fontana

Intanto Salvatore Fontana e Giuseppe Golini Petrarcone, forti anche del sostegno di tanti commercianti presenti in sala, iniziano a picchiare duro per quel che riguarda le strisce blu.

La risposta del sindaco Enzo Salera è fulminante: “Noi siamo disposti a confrontarci con tutti ma non con chi deve dimostrare di esistere in questa città a furia di post sui social. Non possiamo stare dietro a persone che invocavano le folle oceaniche per la protesta dei lumini contro le strisce blu: erano sette lumini e tre persone, meno di quelli che gli mettono il like su facebook. Chi si aspettava le sardine a Cassino a protestare contro le strisce blu ha portato tre persone, compresa qualche amica del cuore“.

Tra le fila della maggioranza parte qualche applauso. Il sindaco sta rivelando un aspetto rimasto in ombra durante tutti gli anni trascorsi come assessore e come consigliere d’opposizione: è un “animale da Consiglio“, sfodera la retorica più affilata e tagliente, zittisce con i documenti alla mano e stracciando le vesti. Fioretto e sciabola. Tant’è che adesso in maggioranza sperano che sempre più spesso le opposizioni presentino punti all’ordine del giorno: “Così Enzo li disintegra, si sfoga in Consiglio e sta più tranquillo quando incontra la gente comune”.

Fototrappole contro i furbetti

Il Consiglio ha poi dato il via libera all’uso delle fototrappole. Sono le telecamere che si azionano quando qualcuno ci passa davanti. Verranno utilizzate per incastrare gli incivili che abbandonano le buste dei rifiuti in strada, senza fare la raccolta differenziata.

Il consiglio comunale di ieri

Slitta invece alla prossima riunione di Consiglio il regolamento sui dehors, tema che nella scorsa consiliatura era costato l’assessorato all’ingegnere Tullio Di Zazzo.

Si passa al pacchetto urbanistico. Dando il via libera ad un provvedimento atteso da almeno quindici anni: riguarda le zone sulle quali è possibile costruire (o sono già stati costruiti) i villini a schiera. Quei terreni sono del Comune: consente ai cittadini di costruiti sopra una casa, a condizione che rientri in certi limiti: villini a schiera e non villoni. Ma c’è il problema della proprietà: ai cittadini non viene regalato il terreno, viene dato il diritto di superficie. Scaduto il quale, il Comune potrebbe riprendersi il terreno con tutto il villino sopra.

Il Comune ora ha compiuto un passo importante: ha deliberato la possibilità di trasformare il diritto di superficie (ti faccio costruire sul terreno comunale) in diritto di proprietà.

La Rigenerazione

Dopo tante interrogazioni si arriva finalmente alla rigenerazione urbana. Cioè quel pacchetto di provvedimenti quadro definiti dalla Regione Lazio che ogni Comune deve però modellare sul suo territorio in base alle proprie esigenze. La Regione ha messo la cornice (il quadro normativo) i Comuni mettono i provvedimenti all’interno di quel quadro. A cosa serve?  Consente di mettere mano al patrimonio edilizio esistente, riqualificare aree urbane degradate, ricucire tra loro zone edilizie creando così un complesso più armonico ed ordinato. In pratica, si prende un’area ormai vecchia, in abbandono e si autorizzano una serie di interventi edilizia capaci di rigenerarla e rivitalizzarla.

È un tema al quale è molto sensibile Salvatore Fontana. È la sua materia. Fa l’immobiliarista. Ha esperienza proprio nel ramo degli immobili di pregio. Così ancora una volta, lancia in resta, il consigliere Fontana contesta i metodi individuati per definire la cartografia cioè i posti dove si può rigenerare. E spiega che in tal modo si penalizzano le zone periferiche della città.

«Noi oggi votando questa norma togliamo al 90% delle zone agricole la possibilità di poter attuare la rigenerazione urbana. Accettiamo che la determina di un dirigente abbia più valenza di un voto dell’aula consiliare. La vostra è una scelta che danneggerà i cittadini delle zone agricole». Agita lo spettro di possibili ricorsi al tar da parte dei cittadini esclusi. Gli risponde l’assessore Riccardo Consales: «Abbiamo applicato la legge. E siamo stati coerenti con quanto deciso nella passata amministrazione di centrosinistra: decidemmo di porre un limite al consumo del suolo».

Leghisti… per caso

I consiglieri leghisti Michelina Bevilacqua e Franco Evangelista

Ma al momento del voto i “no” sono solo tre: Fontana stesso, Peppino Petrarcone e la leghista Michelina Bevilacqua. Ancora una volta la Lega mostra tutta la sua divisione. Il capogruppo Franco Evangelista nella dichiarazione di voto dice: “La mia amministrazione di centrodestra quando era al Governo della città è caduta per la rigenerazione urbana, questo lavoro propedeutico svolto finora invece non presenta nulla di anomalo, non posso non votare con la maggioranza“.

Michelina Bevilacqua è incredula. È il secondo colpo che deve assorbire in poco tempo. L’altro glielo aveva rifilato il sindaco Enzo Salera poco prima: o meglio, se l’era cercato. Aveva presentato una interrogazione sul turismo religioso. E fin qui nulla di male. E come ogni interrogazione, regola vuole che ci sia una domanda. Invece no. Bevilacqua ha illustrato una paginetta contenenti le norme che, a suo dire, farebbero sollevare le sorti del turismo in città.  Ma di domande nemmeno l’ombra.

Inserisca un punto interrogativo da qualche parte oppure ripresenti questo argomento sotto forma di mozione, in questo modo non saprei proprio cosa dirle” la lapidaria risposta del sindaco. Che, suo malgrado, dà ragione alla tesi che poco prima il consigliere Mario Abbruzzese aveva illustrato ai cronisti: “In quest’aula il livello è davvero molto basso, io vado a dormire“. Buonanotte!