Chi vince e chi perde al gioco di Ottaviani

Il vero unico vincitore della giunta Ottaviani è… Nicola Ottaviani. Ha mantenuto l’Urbanistica e deve ancora assegnare Trasporti e Pubblica Istruzione, agli assessori ha lasciato le briciole.

Ha imposto le donne ai gruppi consiliari, ha sostituito la rotazione con la staffetta per continuare a tenere tutti sulla corda. Il prossimo passo sarà quello di fare personalmente anche il Segretario Generale. Politica e burocrazia concentrate in un’unica mano. Un po’ come l’unificazione tra il potere temporale e quello spirituale. Un target da Papa Borgia.

In consiglio comunale ha una maggioranza esageratamente ampia, nella quale nessuno può imporre la linea. Sta valutando se lasciare o meno la licenza di alzare la mano.

Fabio Tagliaferri è riuscito a diventare vicesindaco, dopo aver detto che non si sarebbe ricandidato al consiglio comunale e che mai più sarebbe entrato in giunta. Ma un certo Matteo Renzi aveva giurato che sarebbe uscito dalla politica se avesse perso il referendum…

Fabio Tagliaferri ha centrato un traguardo personale, mentre il Polo Civico ha sbagliato tutto. Quando Debora Patrizi ha detto no all’ipotesi di diventare assessore, sarebbe bastato fare il nome di Valeria Morgia per trasformare un cartello elettorale in un gruppo. Invece Gianfranco Pizzutelli ha preferito cogliere una vittoria di Pirro. Il Polo Civico non c’è più.

Ha vinto Alfredo Pallone, coordinatore regionale di Alternativa Popolare: voleva Pasquale Cirillo assessore dall’inizio, non ha dovuto neppure fare lo sforzo di imporlo. Gli errori di Andrea Turriziani gli hanno spalancato le porte. Andrea Turriziani aveva una sola strada per evitare il trionfo di Pallone: convincere Francesco Trina ad entrare in giunta. Trina si è detto indisponibile a fare l’assessore cercando però di indicarlo lui: Andrea Turriziani o Daniele Zaccheddu. In questo modo i tre hanno vanificato politicamente i voti ottenuti.

Colpo grosso di Massimiliano Tagliaferri, che con Servizi Sociali e Ambiente può “volare” fino alla candidatura a sindaco dopo Ottaviani.

E’ finto fuorigioco Carlo Gagliardi, sacrificato da Carmine Tucci sull’altare di Rossella Testa. Anche lui ha ottenuto moltissimi voti, che però non avranno rappresentanza in giunta.

Festeggiano Adriano Piacentini e Riccardo Mastrangeli. Il primo diventerà presidente del consiglio comunale, carica che può permettergli la candidatura alla Camera. Il secondo è il vero alter ego di Ottaviani in giunta, destinato a prenderne il posto nel periodo di transizione qualora il sindaco decidesse di candidarsi alla Camera e alla Regione.

Sono stati segnalati a Chi l’ha Visto Noi con Salvini (inesistente) e Fratelli d’Italia, costretta ad accontentarsi della staffetta a futura memoria. Troppo poco.

Forza Italia ha un profilo di secondo piano in giunta. Si è imposta Cinzia Fabrizi e il partito nulla ha fatto per cercare di “piazzare” davvero Alessandra Mandarelli. La quale sta valutando il da farsi.

Fa buon viso a cattivo gioco Samuel Battaglini, leader di Forza Frosinone: negli accordi iniziali c’era un assessorato per lui. Invece nulla, è stato bypassato. Se glielo daranno, guiderà il Gabinetto del sindaco. Ridimensionato Gianpiero Fabrizi: una delusione difficile da digerire.

Anno domini 2017: lo zar Nicola II ha fatto la giunta. Ma la gente non conosce gli assessori.

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Foto: copyright A.S.Photo Andrea Sellari, tutti i diritti riservati all’autore

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