Vincenzo Savo e la riscossa del Pd di Frosinone

L'elezione di Vincenzo Savo in Provincia. Ed i segnali del Partito Democratico di Frosinone. Lo schema unitario. Il lavoro pet costruire il dopo Ottaviani

Sul suo nome c’è stata la convergenza di tutto il Circolo del Partito Democratico di Frosinone. È per questo che lo hanno indicato come capolista alle Provinciali. Poi, l’ala che fa riferimento al presidente della Provincia Antonio Pompeo, ha voluto un contrappeso sul quale contarsi. E in lista c’è finita anche Alessandra Sardellitti. Sono stati eletti entrambi. L’avvocato Vincenzo Savo è riuscito a mettere d’accordo tutti. Il che nel Pd di Frosinone è un problema: trasforma automaticamente in bersagli. Per i regolamenti di conti interni.

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Avvocato, è già un bersaglio? La sua collega Sardellitti ha preso più voti di lei che era il candidato unitario.

Voglio innanzitutto complimentarmi con tutti i nuovi eletti al Consiglio Provinciale in particolare con quelli delle Lista del PD Massimiliano Quadrini, Alessandra Sardellitti e Germano Caperna.  E voglio inoltre sottolineare il grande risultato del Partito Democratico del Capoluogo che è riuscito ad eleggere, per la prima volta, due Consiglieri Provinciali, segno inequivocabile che la città di Frosinone sta assumendo un ruolo assolutamente centrale nelle dinamiche amministrative e politiche della Provincia

Ci sono state esclusioni di peso: fuori il segretario provinciale Alfieri e Tommasina Raponi, indicata dal capogruppo regionale Buschini.

Non parlerei di esclusioni. Evidenzierei il ruolo avuto da ciascuno per far scattare il quorum. Il Pd ha sostanzialmente confermato i numeri della volta scorsa. All’appello sono mancati i voti di Cassino che questa volta non ha potuto partecipare e vale un consigliere, inoltre non è scattato il seggio con i resti ma quella è una lotteria. Quindi ritengo che un pensiero doveroso debba andare anche agli altri candidati all’interno della Lista del PD che per una manciata di voti non sono entrati in Consiglio e che hanno contribuito in maniera determinante a far si che la nostra lista fosse di gran lunga la più votata con oltre il 31% dei voti complessivi.  

Il voto alle Provinciali rivela lo stato di salute del Pd a Frosinone.

C’è un Partito che dialoga, si confronta, discute. E poi tenta una sintesi. Personalmente sono molto soddisfatto per il risultato ottenuto dal Pd e per quello personale. È il frutto di oltre 4000 voti ponderati (4094 per l’esattezza) con il fondamentale apporto di ben 6 colleghi Consiglieri Comunali di Frosinone che mi hanno reso il più votato dell’opposizione (solo Igino Guglielmi, della maggioranza, ha preso un voto in più a Frosinone, 7) e che hanno assicurato lo scatto determinante per la mia elezione.

Parole ecumeniche ma Savo fa parte di un’ala precisa del Partito

Messa così sembra quasi che nel Pd esista una divisione tra bande. Invece siamo tanti, ciascuno con la sua intelligenza e sensibilità. Questo porta alla aggregazione su una o più sfumature. Si chiama dialettica interna, si chiama democrazia. Premesso questo, faccio parte di Pensare Democratico, la componente che ha ai vertici Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. La mia elezione è solo l’ennesimo successo dopo l’incredibile risultato ottenuto alle primarie del PD, poco più di un mese fa, sulla città di Frosinone. Non dimentichiamo che il gruppo di Frosinone guidato da Angelo Pizzutelli e che ha sostenuto la lista Piazza Grande per Zingaretti, haaveva ottenuto 835 voti sui complessivi 1063 espressi a favore di Nicola Zingaretti.

C’è il rischio di un’anatra zoppa in Provincia: Zingaretti ci ha governato alla grande. Pompeo?

Sono sicuro che assieme agli altri eletti del PD lavoreremo duramente a fianco del Presidente Pompeo per migliorare la condizione della nostra Provincia e per costruire un ponte tra i cittadini e l’Ente Provinciale.