Vincere alla Provincia per puntare al Parlamento e alla Regione

Perché il voto ponderato degli amministratori locali può rappresentare il lasciapassare per una candidatura a Palazzo Madama o a Montecitorio. I leader locali devono dimostrare a quelli romani di avere molti amministratori dalla loro parte. E faranno di tutto

Cosa c’entrano le prossime elezioni provinciali con le candidature parlamentari e regionali? Tutto. Perché renderanno chiaro ai leader romani di tutti i Partiti la consistenza delle truppe dei big locali. Alla Provincia votano sindaci e consiglieri dei 91 Comuni: saranno loro ad eleggere i 12 consiglieri provinciali, attraverso il meccanismo del voto ponderato.  I vari Comuni sono divisi in fasce e quelli più grandi hanno un coefficiente maggiore rispetto agli altri.

Intanto non sarà facile fare le liste perché le richieste sono maggiori rispetto ai posti a disposizione. Ma non c’è alternativa.

I muscoli tra i banchi della Provincia

Stefania Furtivo
Stefania Furtivo

Dicevamo del legame diretto e stretto con le future candidature al Parlamento e alla Regione. Massimo Ruspandini, senatore e commissario di Fratelli d’Italia, vuole dimostrare che il suo Partito ha più amministratori degli altri, specialmente nei Comuni più piccoli.

Punta ad essere il primo per voti ponderati e consiglieri eletti, in modo da far capire a Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida che ha le “truppe” necessarie per meritare la ricandidatura a Palazzo Madama. D’altronde Fratelli d’Italia indica già ben tre consiglieri provinciali: Daniele Maura e Stefania Furtivo sono fedelissimi di Ruspandini, Rossana Carnevale invece appare maggiormente orientata verso l’area di Alessandro Foglietta.

Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone e coordinatore provinciale della Lega, punterà tutto sui grandi centri, dove il Carroccio ha molti amministratori. Anche lui è sicuro di avere la maggioranza dei voti ponderati e degli eletti.

Certamente dovrà tenere conto anche delle indicazioni di Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi, Gianfranco Rufa e Pasquale Ciacciarelli, ma se centra l’obiettivo, allora Matteo Salvini avrà chiaro il quadro della Ciociaria. E potrà regolarsi sulle future candidature, compresa quella di Nicola Ottaviani.

Forza Italia ed i due posti uscenti

Gioacchino Ferdinandi e Gianluca Quadrini

Forza Italia si gioca tutto. Lo sa bene il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone. I tre sub commissari non possono sbagliare. E proprio i voti ponderati faranno capire bene chi tra loro ha più amministratori.

Le Provinciali saranno anche l’occasione per una riordino interno: al momento i due consiglieri uscenti Gianluca Quadrini e Gioacchino Ferdinandi non sono in sintonia con il nuovo gruppo dirigente, Quadrini è ad un passo dal salire sul carroccio della Lega.

Infine il Pd: Francesco De Angelis e Antonio Pompeo (presidente della Provincia) non hanno alternative all’unità. Mauro Buschini e Sara Battisti dovranno giocarsi la loro partita. Ma tutti insieme devono dimostrare che il Pd è ancora nelle condizioni di poter portare alla Provincia 4 consiglieri. Il che rappresenterebbe un biglietto da visita importante per le candidature al Senato, alla Camera e alla Regione.

Lo spazio per tutti potrebbe esserci. Ma non possono essere commessi errori. Nemmeno uno.