Vincitori, sconfitti ma anche orfani delle Regionali

Sono scomodi. Per questo nessuno ne parla. I rifiuti sono gli orfani del dibattito regionale. I candidati evitano l'argomento, lanciano la palla in calcio d'angolo con il colpo delle frasi generiche. Ma Latina e Frosinone hanno urgenze serie.

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Vincitori ce ne saranno tanti. La sera del 13 febbraio tutti avranno vinto le elezioni Regionali, nessuno avrà perso. Ognuno avrà una spiegazione. Sul campo resteranno gli orfani di questa campagna elettorale. Che soprattutto in provincia di Latina e di Frosinone sono i rifiuti.

Stanno in un limbo della discussione politica. Accesissima fino all’avvio di campagna un mese fa, si è poi sospesa. Eppure il tema è centrale. Lo è perché sono le Regioni gli enti competenti per la programmazione generale. E lo è perché la Regione Lazio ha approvato in extremis di legislatura, sei mesi fa, la legge regionale sulla costituzione degli Egato (Enti di gestione degli ambiti territoriali ottimali). Ed è ancora la Regione a dover convocare la prima seduta degli Egato stessi, quella per la nomina dei vertici.

Dopo Frosinone il nulla

Mauro Buschini

Tutto si è fermato dopo la prima convocazione effettuata in extremis per la provincia di Frosinone. Viene eletto il presidente Mauro Buschini, come prevede l’accordo non dichiarato tra centrosinistra e centrodestra. Ma c’è aria di elezioni Regionali dietro l’angolo e gli Egato diventano oggetto di scontro. Il presidente reggente Daniele Leodori non vuole lasciare alibi per la polemica e congela tutto a dopo le elezioni. (Leggi qui: Egato: tutto rinviato ma Frosinone resta valida).

Nel frattempo, il presidente Buschini va avanti ed inizia il suo lavoro, il presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli reclama il suo Egato per poter risolvere il problema dei rifiuti. La sua, come tutte le altre province laziali, aspettano. (Leggi qui: Aridatece gli Egato).

Attendono una decisione sugli impianti di trattamento prima, di stoccaggio del secco residuo poi. Latina e Frosinone, tra le altre, hanno sulle spalle la responsabilità di individuare proprio il sito in cui realizzare la discarica. A Frosinone ha terminato il suo lavoro il Politecnico di Torino al quale l’allora presidente Antonio Pompeo aveva commissionato uno studio. Con il quale verificare quali fossero le aree idonee. Il risultato è all’esame del suo successore Luca Di Stefano.

Un Commissario invece se n’è occupato per la provincia di Latina. Ha individuato tre siti idonei. Gerardo Stefanelli attende la nomina del presidente dell’Egato di Latina per poter organizzare e decidere.

Due situazioni diverse

Gerardo Stefanelli e Luca Di Stefano

Frosinone ha avviato da anni il suo ciclo dei rifiuti. A Colfelice c’è lo stabilimento Saf per la lavorazione degli indifferenziati, recuperare le materie prime e trasformare il resto in combustibile per il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio. Fino ad un anno fa c’era la discarica provinciale di Roccasecca: esaurita con oltre un anno di anticipo perché la Ciociaria ha aiutato Roma a non collassare, accogliendone le immondizie.

Il territorio pontino è carente invece di capacità di stoccaggio del secco residuo, ovvero di tutto quanto rimane dopo il trattamento della residua parte di frazione non differenziata. Un dibattito che va avanti da anni, avviato quando in via Costa era presidente Carlo Medici e poi ereditato dal presidente attuale, Gerardo Stefanelli. (Leggi qui: Fortini: “Adesso vi svelo tutti i segreti degli Egato”).

Stefanelli che, appena eletto il 18 dicembre 2021, si trovò con l’ente commissariato proprio dalla Regione perché ancora non era stato individuato il sito. Ci pensò il commissario, Illuminato Bonsignore, a restringere il campo a tre siti in provincia: tutti ubicati ad Aprilia e Cisterna.

I ricorsi in piedi

Uno dei mezzi di Abc per la raccolta dei rifiuti a Latina

Individuazione contro la quale subito si scatenarono i ricorsi dei territori interessati. Ai ricorsi si sommarono poi le opportunità politiche, dato che nei mesi caddero Comuni come Latina e Terracina: andranno tutti al voto in primavera, insieme ad altre amministrazioni, tra cui la stessa Aprilia.

Latina, Terracina e Aprilia rappresentano i tre Comuni più grandi, più estesi della provincia e in tre sommano quasi metà della popolazione provinciale. (Leggi qui: Stefanelli: “La discarica? Non tocca a noi farla”).

Stefanelli riprende anche il dibattito di Medici nei confronti della Regione: non si può decidere il sito senza avere l’Egato. È l’Egato, ente sovraordinato rispetto ai Comuni, a doversi assumere questa responsabilità, serve la legge regionale. A luglio la Regione la approverà, dando il via al conto alla rovescia per la sua applicazione. Ma la Regione è in scadenza. Si sollevano le polemiche su ultime decisioni assunte in scadenza di legislatura. Meglio sospendere tutto, allora, meglio rinviare a dopo la campagna elettorale, meglio lasciare il cerino bollente a chi verrà dopo. I rifiuti diventano orfani per un mese.

I rifiuti orfani

Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica

Lo diventano anche in campagna elettorale. Una campagna strana, in cui i candidati governatori si concentrano su altri temi. Arrivano, in provincia di Latina, negli incontri organizzati dalle rappresentanze locali delle loro coalizioni, a ribattere l’uno contro l’altro a reciproche accuse in materia di Sanità o di infrastrutture. Poi, qualche accenno alla tutela della costa, allo sviluppo del turismo e delle imprese, e via, verso un altro appuntamento. E i rifiuti? Poco o nulla.

A volte i cronisti ci provano, a chiedere, ma le risposte sono vaghe, del tipo “sì, sono una priorità, le soluzioni le troveremo ma per prima cosa bisogna spingere sulla differenziata, bisogna produrre meno rifiuti“. E si, fin qui ci siamo, lo sappiamo da una ventina di anni. Lo dice l’Europa, lo ha capito da tempo anche l’Italia. Ma occorre tempo per adeguare la filiera: da un lato i produttori di beni, che devono avviarsi verso politiche più sostenibili, soprattutto negli imballaggi, dall’altro i cittadini che devono impegnarsi, nella società dei consumi, a consumare più responsabilmente, buttare di meno e differenziare di più.

Latina e Roccasecca nel limbo

Uno degli invasi della discarica di Roccasecca

In mezzo gli operatori del trattamento, con impianti sempre più tecnologici e avanzati. Ma intanto, da qualche parte il residuo andrà messo. Latina soffre ancora: Montello, Le Ferriere, Bainsizza, subiscono la ferita della servitù della discarica. Lo stesso accade a Roccasecca. In entrambi i casi la discarica è ormai chiusa, deve essere bonificata.

A Roccasecca era stato autorizzato l’ampliamento: il 5° invaso è già pronto ma la società Mad ha comunicato che non ha nessuna intenzione di continuare a gestire i rifiuti. Non fino a quando deve confrontarsi con una Regione che da un lato gli manda le immondizie e dall’altro gli dice che sta inquinando. Mad chiede di conoscere il dato di partenza dell’inquinamento, il livello 0 dal quale poter dire che è il suo impianto ad inquinare. Non gli rispondono. Non si sa mai, potrebbe sempre scattare un’emergenza romana. (Leggi qui: Il Tar blocca la bonifica Mad e bacchetta Provincia e Regione).

I candidati consiglieri regionali di una delle coalizioni in gara conducono la loro candidata governatore a visitare Montello: rassicura le popolazioni e garantisce l’impegno sul tema, qualora eletta. Ma l’impressione generale di questa campagna elettorale resta: i rifiuti appaiono un discorso scomodo, e il dibattito resta nel limbo.