Violenza sulle donne: quando l’uomo non è uomo

Maltrattamenti, atti persecutori, violenza. Sono i reati spia. Oltre 50 nei primi tre mesi del 2021. L'anno scorso sono stati 330. La Provincia lancia il progetto Artemis per contrastare e prevenire i fenomeni legati alla violenza di genere

Alessio Brocco

In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo

Retaggi di un passato fatto a misura di uomo. Un passato che ancora è troppo presente. Anno 2021: la prepotenza dell’uomo sulla donna, che spesso sfocia in violenza, è un problema che ancora non è stato superato. E che fa il paio con una rivoluzione culturale che negli ultimi anni ha fatto passi in avanti. Ma senza mai decollare davvero.

La violenza di genere è una questione ancora aperta. E di difficile soluzione. Dentro ci sta tanta roba. Dalla psicologia alla patologia, da una mentalità incranchenita dagli anni a problemi di caratteri sociale, economico, culturale. Se è vero come è vero, ad esempio, che l’abbandono scolastico, ovvero coloro che lasciano gli studi precocemente, manifesta numeri ancora troppo alti. E se è vero che la differenza di trattamento economico sul posto di lavoro è ancora a livelli non più tollerabili (leggi anche Tutti sono uguali. Ma gli uomini sono più uguali delle donne).

Più di 50 reati spia in tre mesi

Il presidente della Provincia Antonio Pompeo con il prefetto Ignazio Portelli

Maltrattamenti, atti persecutori, violenza: sono i reati spia. Sono quelli che indicano l’andamento del fenomeno criminoso in un determinato territorio. È stato il prefetto di Frosinone Ignazio Portelli, durante il suo intervento nella presentazione del progetto della Provincia Artemis, a fornire alcuni dati.

Nel 2019 sono stati consumati 380 reati spia; nel 2020 sono stati 330 e nel 2021, fino al 31 marzo, 51. Inoltre, nel 2019 sono state ammonite 16 persone e 18 nel 2020. Dalla sola Polizia di Stato, nel 2020, sono state avviate 60 indagini giudiziarie e nei primi tre mesi di quest’anno le indagini sono già a quota 27″.

“È facile comprendere la necessità di un particolare impegno degli apparati pubblici e di un’attenta azione di prevenzione. In questi anni – ha evidenziato il prefetto Portelli – la Prefettura ha cercato di spronare a fare di più e meglio, a creare attività che devono diventare sinergia”. In questo quadro il prefetto ricorda che “sotto il profilo della tutela delle vittime da quasi tre anni la questura ha una struttura dedicata e attrezzata con personale specializzato”.

Partner, parenti, amici. La violenza si nasconde tra gli affetti. “Oltre venti anni fa ‐ ha proseguito Portelli ‐ uno studio del Censis chiarì per la prima volta che il luogo principale delle violenze andava individuato all’interno delle famiglie e comunque tra gli affetti più stretti. L’esperienza di questi anni ha confermato che la crisi del rapporto di coppia va ad incidere in maniera notevole sulla vita delle famiglie. Parlo di abusi sessuali, psicologici, o verbali. Parlo di disprezzo per la vittima, di promesse di cambiamento nei comportamenti non mantenute, di reati spia”.

Una nuova voce contro la violenza di genere

Una fase della presentazione del progetto Artemis

Adesso c’è una nuova voce contro la violenza di genere. Artemis che sta per Azioni in rete sul territorio di mediazione e inclusione sociale. Punta sulla competenza, sulla connessione e sulla capacità di fare rete, sul cambiamento.

Portelli sostiene l’iniziativa e lancia una nuova sfida. “Mi auguro che Artemis si affermi e che crescano le iniziative in tal senso. Sarebbe un grande risultato, e questo progetto potrà esserne un importante tassello, a vantaggio della nostra comunità, se un giorno non lontano si riuscisse a istituire una Casa delle Donne”.

Il progetto è già operativo sul territorio attraverso il lavoro che le figure professionali del Consorzio Intesa stanno svolgendo sul territorio. Offre ascolto, supporto e orientamento legale alle vittime che si rivolgono allo sportello presso una struttura protetta: un operatore risponde al numero verde 800980415 attivo 24 ore. Il percorso di accoglienza, di consulenza legale e di assistenza psicologica e assicurato alle vittime e anche ai minori coinvolti, attraverso progetti di accoglienza specifici, gli spazi Lilla, pensati e realizzati proprio per l’attenzione verso i più piccoli.

Un progetto aperto a tutti

Il presidente della Provincia Antonio Pompeo ha spiegato che Artemis rappresenta “un progetto di rete aperto a tutti: istituzioni, enti e associazioni. È un progetto che si affianca all’ottimo lavoro che già fanno sul territorio le associazioni e raccoglie l’appello dei Comuni, attraverso i Distretti sociosanitari. Nessuna competizione”.

Alessandra Sardellitti e Antonio Pompeo

Soddisfazione espressa anche dal consigliere provinciale Alessandra Sardellitti che parla di “passo in avanti nei fatti” e sottolinea l’importanza di promuovere campagne antiviolenza all’interno delle strutture scolastiche. Un percorso, in questo senso, Artemis e la Provincia lo hanno messo già in cantiere. Come spiega lo stesso consigliere.

“Un progetto – ha sottolineato – che promuoveremo nelle scuole attraverso campagne di sensibilizzazione con l’azienda speciale Frosinone Formazione e Lavoro, grazie all’impegno dell’amministratore Zoli”.

L’obiettivo di Artemis, inoltre, è quello dell’inserimento, o reinserimento, nel mondo del lavoro e attraverso intese con gli Ordini degli Avvocati di Frosinone e Cassino attraverso convenzioni che permettano di garantire la tutela legale, penale e civile, alle vittime di violenza, scegliendo tra professionisti specializzati.

La dottoressa Emanuela Piroli, portavoce istituzionale del progetto, ha acceso i riflettori sul fatto che l’anno della pandemia “ha aggravato una situazione già considerata difficile. L’isolamento, la convivenza forzata hanno reso le donne e i minori ancora più esposti alla violenza domesticaspecificando che “stiamo lavorando da settimane e gli incontri costruttivi che abbiamo avviato con i responsabili dei distretti sociosanitari ci fanno guardare con fiducia al futuro. La condivisione dei protocolli d’intesa e il primo passo verso un’azione di coordinamento che intendiamo realizzare anche con le associazioni. Il nostro contributo sarà quello di offrire una struttura di ascolto, di rete e coordinamento”.