Virus fuori controllo, Ciociaria zona arancione

Esplode il numero dei contagi in provincia di Frosinone. Scatta la zona Arancione dalla mezzanotte tra domenica e lunedì. Situazione seria: occupati già tre quarti dei posti letto

Il virus è ad un passo dal finire fuori controllo in provincia di Frosinone. O si blocca subito o sarà emergenza. La relazione dello Spallanzani non ha dubbi: se continuiamo così le strutture sanitarie rischiano di collassare. Troppi contagi, troppi casi gravi, troppa gente sta riempiendo gli ospedali e le Terapie Intensive iniziano a raggiungere il livello di guardia. C’è una sola soluzione: chiudere. Non tutto. Fascia Arancione per tutta la Ciociaria. Il provvedimento è stato preso in serata dalla Regione Lazio.

La relazione dello Spallanzani

 Alla base della decisione ci sono i numeri, analizzati dallo Spallanzani. I dati sono quelli rilevati dalla Asl di Frosinone attraverso le notifiche al Sistema di Sorveglianza Regionale.

Il Servizio di Sorveglianza Regionale sulle Malattie Infettive ha fatto scattare l’allarme dopo avere esaminato le cifre della settimana dal 15 al 21 febbraio; monitorando la situazione ed aggiornandola fino al 24 febbraio

È il periodo che ha determinato la zona rossa prima a Torrice e poi a Monte San Giovanni Campano. Nella sola giornata di sabato sono stati registrati 241 nuovi positivi, il tasso di positività è risalito al 17% ed è stato registrato un altro morto. Dll’inizio della pandemia in provincia di Frosinone è stata superata quota 21.000 positivi. Ma è un dato a rendere l’idea della situazione: 3.305 casi sono stati registrati nel solo mese di febbraio. E c’è un dato che deve far riflettere: in Ciociaria la possibilità di contrarre il virus in un gruppo di 100 persone è del 43%.

I contagi sono aumentati. Troppo. hanno superato la fatidica soglia Rt1, significa che ogni persona infetta ne contagia più di una. Lo riassume la tabella qui sotto: siamo stati sempre sopra 1 mentre l’indice Rt nel Lazio era sempre più basso, compreso tra 0.9 e -0.97. In altre parole, il problema è la provincia di Frosinone. 

 Tabella. 1 Principali indicatori epidemiologici 

È accaduto qualcosa che all’improvviso ha fatto esplodere i contagi. L’aumento rispetto alla settimana precedente è addirittura del 33.8%. Per gli appassionati alle statistiche c’è un’incidenza in aumento del 32,8%. È proprio questo dato a dire che il problema è in Ciociaria: perché l’incidenza aumenta proprio mentre nel Lazio è in diminuzione, seppure leggera. (Leggi anche Con teste così non si poteva vincere la guerra al Covid).

Il virus e le varianti 

Ci sono i primi casi di di varianti inglese e brasiliana. Ai laboratori dello Spallanzani hanno individuato un caso di Variante Inglese a Torrice, un caso di Variante Brasiliana a Cassino ed uno a San Giovanni Incarico, più altri due ad Alatri.  

Le varianti rilevate dal Seresmi

A rendere la situazione grave sono i comportamenti delle persone: ci sono assembramenti come se nulla fosse, non si mantengono le distanze, i casi sono infinitamente più che nella prima ondata di un anno fa. La dimostrazione? La Asl di Frosinone ha moltiplicato le Terapie Intensive ed i posti letto, ci sono interi Covid Hospital ma sono già tutti occupati al 74%.

In pratica tre quarti dei posti sono occupati e ci sono cluster attivi In strutture socioassistenziali. 

Tutto questo colloca la provincia di Frosinone nella fascia a rischio Medio – Alto. In Regione non hanno perso tempo: alle 00:01 di lunedì 1 marzo siamo tutti in zona Arancione. per ora. 

I limiti nella zona Arancione

Foto: Marco Cremonesi / Imagoeconomica

In zona arancione gli spostamenti sono consentiti solo all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22. Gli spostamenti fuori dal proprio Comune o dalla propria Regione vanno giustificati e sono consentiti solo per motivi di lavoro, salute o necessità. Serve l’autocertificazione.

In tutta Italia resta il divieto di uscita notturna dalle 22 alle 5.

E chi si trovava fuori casa allo scoccare della mezzanotte tra domenica e lunedì? È sempre permesso il rientro alla propria abitazione, tranne che per le seconde case fuori dalla regione.

Nelle zone arancioni, chi vive in un Comune fino a 5mila abitanti può spostarsi liberamente, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri ma non può andare a Frosinone. Sono consentite, solo nel territorio comunale, le visite ad amici e parenti, una sola volta al giorno, e con il limite massimo di due persone (esclusi i minori di 14 anni).

Bar, ristoranti e negozi

Foto: Imagoeconomica / Sergio Oliverio

In zona arancione bar e ristoranti possono aprire solo per effettuare servizio d’asporto o consegna a domicilio. L’asporto dai bar sarà possibile fino alle 18. 

Si può entrare nei bar e nei ristoranti solo per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per l’asporto. Non è consentito il consumo in prossimità dei locali.

I negozi al dettaglio sono aperti. I centri commerciali possono restare aperti dal lunedì al venerdì, e devono chiudere nei weekend, nei festivi e prefestivi. L’apertura dei negozi è consentita fino alle 21.