Volete un po’ di Bitcoin? Chiedeteli a Bpc

La nuova frontiera della Banca Popolare del Cassinate è indicata tra i documenti del Bilancio presentato nei giorni scorsi. Bpc sbarca nel FinTech. Tecnofinanza per gli investitori del nuovo millennio. Con le radici ben piantate nel presente

Sta lì, nascosto tra i fogli pieni di numeri e grafici, esattamente dove deve stare: nella pagine del Bilancio appena presentato. Il dato è riassunto in poche frasi. Ma rappresenta una svolta enorme. Perché sta a significare che Banca Popolare del Cassinate è sbarcata nell’infinita galassia della Tecnofinanza. O, se preferite i termini più moderni e che fanno cool, Bpc ha messo un piede nel Fintech.

Lo si scopre sfogliando le pagine fornitye ai soci in occasione dell’assemblea tenuta lo scorso 28 giugno. È quella che ha dovuto prendere atto dei conti: ancora una volta tenendosi a distanza, per via delle norme anti contagio.

Benvenuti nel Fintech 

Foto: Tima Miroshnichenko / Pexels

Cos’è il Fintech. Una specie di fantascienza della finanza. È il virtuale in un mondo dannatamente concreto perché fatto di soldi, valute, beni. Che vengono scambiati, stando a distanza, come siamo abituati a vedere guardando la Borsa ed i suoi operatori. Il Fintech è la fornitura di prodotti e servizi finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Fintech è la gestione delle analisi dei rischi e l’immediata decisione su come operare: investire o disinvestire, affidandosi ad una batteria di computer che valuta tenendo conto di migliaia di fonti e dati. È la valuta elettronica che tanto fa impazzire i Governi tradizionali perché abbatte il loro controllo e supera le loro barriere. Insomma, se volete un po’ di Bitcoin alla Popolare del Cassinate non vi prenderanno per matti.

È una delle nuove frontiere che ha voluto sondare il presidente Vincenzo Formisano. Fedele all’insegnamento del compianto presidente storico Donato Formisano: “la formica quando vuole morire mette le ali“. Proprio per questo Bpc resta solidamente nel suo settore storico: la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito. E poi, intorno, sviluppa una serie di nuove attività, sonda i nuovi mercati, risponde alle esigenze finanziarie di un territorio che sa confrontarsi anche con le nuove sfide. Il ramo del Fintech nasce così.

I numeri di Bpc

Il Direttore Generale della Banca Popolare del Cassinate Roberto Caramanica

L’assemblea dell’altro giorno ha preso atto dei numeri. La pandemia? La banca ha retto. Anzi, ha contribuito ad evitare che molte attività del territorio saltassero.

I risultati operativi si traducoino in numeri chiari. Il patrimonio netto al 31/12/2020, si attesta a 105.460 milioni. Ci sono poi alcuni numeri chiave che vengono presi in considerazione dagli organismi di vigilanza per comprendere se un istituto sia solido o meno. È il rapporto tra i fondi propri e le attività ponderate per il rischio: per i feticisti della finanza: il CET 1 Capital Ratio, coincidente con il Tier 1 ratio e il Total Capital Ratio,  è risultato pari al 20,81. E per noi comuni mortali: che accidenti significa? Che Vincenzo Formisano ed i suoi soci possono stare sereni: l’indice sta ben al di sopra dei requisiti richiesti dalla normativa. Ma sta andando bene o male? Gli indici sono in crescita rispetto al 2019. (Leggi qui Quegli operai e pensionati che hanno una banca).

Una banca vive spostando soldi. Guadagna sui soldi che sposta. Più ne muove e più è in attività. I numeri dicono che al 31 dicembre 2020, le masse intermediate hanno avuto un incremento significativo.

In soldoni? Complessivamente la raccolta ha superato il miliardo di euro, con una crescita del 12% circa (897 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Bpc ha continuato a dare soldi, tanti, anche durante il Covid: i crediti verso la clientela sono cresciuti  di oltre il 22%, raggiungendo quote vicine ai 529 milioni di euro (433 milioni di euro al 31 dicembre 2019). È il dato con cui si comprende che Bpc è rimasta vicina al territorio sostenendone lo sviluppo e la crescita.

Il vice presidente della BPC Nicola Toti

Quanto ci ha guadagnato? Il risultato lordo d’esercizio cresce dello 0,94%, attestandosi a 14,191 milioni di euro circa (14,058 milioni a fine 2019), mentre quello netto si è attestato a 9,258 milioni di euro, in ascesa di circa 0,720 milioni (+8,42%) rispetto al dato di chiusura dell’esercizio precedente. 

Il resto, lo porteranno le nuove frontiere della finanza.