Volturno in rosa (Nunc est bibendum)

Un anno in rosa. Anche per i vini. Perché i buoni vini nascono e si evolvono grazie ad un sano equilibrio uomo/donna. Ecco i segreti vi Volturno in rosa

Marco Stanzione

Non invitatemi mai a bere...

Che il 2019 sia stato fin’ora un anno in rosa è un fatto acclarato. La Nazionale femminile di calcio ci ha fatto emozionare e, sebbene non siano andate oltre i quarti di finale, hanno acceso i riflettori sulle enormi potenzialità della disciplina al femminile. L’attualità e la cronaca ci riportano esempi di donne con i cosiddetti attributi, che alzano la testa, che manifestano contro la violenza,  che salgono ai vertici dell’unione Europea e  che prendono decisioni coraggiose già sapendo di essere sbranate dall’opinione pubblica pronta con la bava alla bocca.

Al di là del legittimo pensiero, nel bene o nel male questi sono fatti, e sono stra felice di aver dato nella mia rubrica un enorme spazio al gentil sesso. Nessuna discriminante, il fatto è che molto spesso, quasi sempre, le cose migliori (nel nostro caso i vini) nascono e si evolvono grazie ad un sano equilibrio uomo/donna.

Di esempi ne ho portati tanti, penso al viticoltori  Damiano Ciolli (leggi qui Damiano Ciolli: quattro generazioni tra i vigneti per fare Silene e Cirsium) e agli studi sull’enologia della moglie, penso a Maria Ernesta Berucci che ha messo faccia e nome per la sua azienda (leggi qui Berucci, quando il Cesanese si sposa con l’arte), penso a Patrizia Patini e al suo grande contributo alla diffusione della cultura del vino in ciociaria (leggi qui Cabernet di Atina, vent’anni di eccellenza). Oppure alla cantiniera sannita Eleonora Morone e alla sua enologa Anna Della Porta. (leggi qui xUna donna in cantina… e tre vini straordinari).

Ed è proprio dall’enologa Anna Della Porta che voglio partire per parlarvi di “Volturno in Rosa” una splendida iniziativa proprio da lei organizzata  per presentare tre vini che ha fatto nascere per tre aziende diverse. Presenti all’evento oltre ovviamente le aziende in questione anche colleghi e giornalisti blasonati, sommelier, enologi, sindaci dei comuni interessati e addetti ai lavori.

Come suggerisce il nome si tratta di tre rosati che rappresentano tre differenti aree del Volturno casertano. Anna è un’enologa che ha ormai diversi anni di esperienza alle spalle, si è formata professionalmente in Toscana ma nelle terre del Volturno ci è nata e cresciuta, con i vini fatti in cantina insieme al padre a Castel Campagnano ha contribuito quasi due decadi fa a far nascere un rinnovato interesse per i vitigni autoctoni come il Pallagrello e il Casavecchia. Ma i rosati sono un mondo a parte, ci vuole pazienza e coraggio per puntarci in maniera decisa.

Se ci fate caso quando andate a visitare un’azienda vi presentano i rossi, i bianchi e poi c’è la fatidica frase: “Ah poi abbiamo fatto anche un po’ di rosato quest’anno…” e quando te lo dicono hanno tutti la stessa faccia: evasiva, timida, distaccata. È un vero peccato perché i rosati se fatti bene, piacciono molto, sono immediati, duttili e trasversali. D’estate poi, che ve lo dico a fare, una ventata di svago e freschezza. Giusto dunque puntarci e giusto colorare di rosa il territorio del Volturno.

Ma andiamo nel dettaglio, Nunc Est Bibendum! 

Tenuta Donna Maria

Sita in Castel Campagnano, Donna Maria è un’azienda molto giovane ma con le idee ben chiare: nati nel 2015 hanno deciso di puntare si sul territorio coltivando Pallagrello bianco, ma anche di riservare qualche chicca come Merlot, Aleatico e Primitivo che comunque nell’area trovano facile asilo.

Il Rosato che ci viene presentato è proprio da uve Merlot ed è un vino che sorprende per eleganza ed immediatezza, al calice si presenta di un rosato appena accennato, frutto della vinificazione in bianco, al naso si riconoscono appena le note di frutta rossa tipiche del Merlot ed emergono invece i sentori di frutta bianca

Fresco e abbastanza sapido, spiccata mineralità, piacevolissimo da gustare con pietanze di pesce come per esempio una spigola al forno, o piatti di  carne bianca non particolarmente impegnativi. 

La Masserie 

La Masserie è un’azienda che si trova a Bellona, ci avviciniamo alla zona di Capua, ed i 5 ettari coltivati sono a 50 metri sul livello del mare. L’azienda, certificata Bio, nasce nel 2005, prima vendemmia 2007 e vinifica in purezza i vitigni classici della zona: Pallagrello bianco, Pallagrello nero e Casavecchia. Il Rosato di Casavecchia Veritas è completamente diverso dal predecessore e lo si vede già dal colore: rosso cerasuolo, maggiore la consistenza. Al naso i sentori di frutta di bosco sono più marcati, in bocca è più intenso e di buon corpo.

Sorprende la persistenza, e cresce assaggio dopo assaggio, dopo diversi minuti persistono al palato i sentori di amarena, ribes, more e trova il suo perfetto equilibrio. Perfetto da sorseggiare come aperitivo, oppure con piatti di pesce, primi leggeri, formaggi semi stagionati. Anche fior di latte, o una pizza Margherita. 

Tenuta Santa Monica 

L’azienda nasce a Castel Campagnano nel 2016 ed è l’azienda più piccola delle tre, un ettaro e produzione di circa 4000 bottiglie. Il rosato di Casavecchia Donna Pupa è l’ultimo nato della cantina, e come si suol dire in questi casi “buona la prima”.

Donna Pupa infatti ha qualità da vendere, corposo ma elegante, intenso ed equilibrato. Ha un pregio enorme, la pronta beva. Va giù che è un piacere e la bottiglia si finisce in tempi brevissimi, lascia in bocca una piacevole salivazione ed ha un ampio range di possibilità di abbinamenti: sicuramente possiamo accompagnarlo con un bella selezione di formaggi, anche stagionati, primi piatti di carne o addirittura una bella zuppa di pesce. Le alternative sono tante ma Donna Pupa ha una duttilità sorprendente. 

Volturno in rosa è stata l’occasione per degustare in compagnia questi vini ma anche per parlare del territorio, delle sue possibilità e di pianificare occasioni di rilancio ulteriore per la viticoltura della provincia di Caserta. La qualità c’è sicuramente, la volontà pure. Quello che posso auspicare è una ulteriore dose di coraggio; Pallagrello e Casavecchia sono affermati ed hanno un loro mercato, Volturno in Rosa ha dimostrato che questo territorio è capace di produrre anche rosati di qualità, basta crederci. Anna ci ha creduto e la sua scommessa è vinta in partenza.

Consiglio di degustare i rosati del Volturno con “Pink” degli Aerosmith in sottofondo, coloriamo la nostra estate di rosa! 

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