Posti di lavoro in cambio del voto. E dopo le elezioni, tutti a casa. Operai in caserma

Voto di scambio: è l'ipotesi sulla quale sta lavorando la procura della Repubblica di Cassino. Che ha disposto l'interrogatorio di alcuni lavoratori: assunti poco prima delle elezioni a Piedimonte San Germano. E licenziati dopo il voto. Circolano nomi molto noti. Non solo in città

Nomi eccellenti. Sono quelli di amministratori comunali e di imprenditori. Ma anche politici di grido dalla dimensione tutt’altro che locale. Talmente grandi che la Procura della Repubblica di Cassino ha ordinato di spostare fuori dal suo territorio gli accertamenti: per discrezione e riservatezza.

Sono i carabinieri del Comando Provinciale di Frosinone ad occuparsi delle indagini: delegate personalmente dal sostituto procuratore Alfredo Mattei al colonnello comandante Fabio Cagnazzo.

L’ipotesi di reato è la violazione dell’articolo 86 del decreto 570. Tradotto dal linguaggio giuridico: “Voto di scambio“. È il reato nel quale incorre chiunque, pur di ottenere il voto, promette o concede qualunque genere di utilità, bene o servizio.

Nel caso che la Procura della Repubblica ed i carabinieri di Cassino stanno verificando, in cambio dei voti per le elezioni comunali di Piedimonte San Germano sarebbero stati concessi posti di lavoro. Assumendo una serie di persone la settimana precedente il voto. E licenziandole però subito dopo la proclamazione dei risultati.

Ipotesi, per il momento. Per verificarle, il colonnello Fabio Cagnazzo in queste ore ha ricevuto negli uffici del comando provinciale di Frosinone mezza dozzina di persone residenti a Piedimonte San Germano. Tutte risultano assunte dalla stessa ditta nei giorni immediatamente precedenti le scorse elezioni comunali. E licenziate dopo una decina di giorni, a risultati ormai acquisiti.

I carabinieri hanno domandato a tutti se effettivamente avessero lavorato in quell’azienda, per quanto tempo, chi li aveva contattati, come erano stati selezionati. Perché proprio loro. E soprattutto: hanno dovuto dare il loro voto in cambio di quell’assunzione? Le risposte sono coperte dal segreto.

Ma un dettaglio rivela che l’indagine non è ai primi passi. Infatti, quei lavoratori erano già stati ascoltati a Cassino: come ‘persone informate sui fatti’. Questa volta sono stati presi a verbale a Frosinone in presenza di un avvocato: li hanno accompagnati i legali dello studio Salera & Salera di Cassino. C’erano gli avvocati Paolo Marandola, Coriolano Cuozzo e direttamente il fondatore dello studio, Sandro Salera. Significa che nel corso della prima deposizione hanno tentato di coprire qualcuno? O hanno tentato di incastrare qualcuno?

L’indagine è una costola di quella che ha portato a scoprire i segni lasciati sulle schede elettorali di Piedimonte San Germano: non per rendere riconoscibili le preferenze ma – è il sospetto – per inquinare il risultato ed impugnarlo.

Maggioranza o opposizione? Centrosinistra o centrodestra? Chi è sospettato di avere organizzato le assunzioni? E la ditta è del posto o di fuori?

Aggiungere dettagli significherebbe inquinare le indagini. Che procedono spedite.

.