Vuoi una casa? Picchia tua moglie. Ma in realtà è un progetto serio

Foto © AG IchnusaPapers

La proposta di legge regionale del Lazio che prevede una casa per i maltrattanti le donne. Per il centrodestra: "Picchia tua moglie ti daranno una casa". Nessun refuso. Ma l'evoluzione di un progetto europeo. Che la Asl sta già sperimentando in provincia di Frosinone. Con buoni risultati. Marcelli: "Fino ad oggi fuggivano le donne portando via i figli: puntiamo a tenerle in casa ed a spostare i mariti”

Camilla de Tourtrissac

Tagliacucitrice con gusto

La proposta porta la firma di Loreto Marcelli, silenzioso consigliere regionale del Lazio a 5 Stelle, eletto in provincia di Frosinone. Baffo da sparviero, occhio seduttore, l’esponente grillino è dotato anche di una profonda sensibilità d’animo. Capace di consentirgli il superamento di tutti gli schemi. E poter dire legittimamente che “Nessuno deve toccare Caino”. Anche si ha massacrato di botte la moglie.

Roberta Lombardi, sullo sfondo a destra Loreto Marcelli © Imagoeconomica, Stefano Carofei

È la chiave di lettura data oggi dal quotidiano Il Tempo che ha aperto il giornale con una notizia dedicata a quella proposta. Che ha ottenuto anche la firma di approvazione della capogruppo Roberta Lombardi. Ed è ora all’esame del Consiglio regionale del Lazio.

Il direttore del quotidiano Il Tempo, Franco Bechis spiega nel sommario immediatamente sotto al titolo: Una risoluzione prevede di assegnare alloggi ai familiari che riempono di botte consorti o compagne. L’opposizione protesta: è una follia. Così saranno penalizzati i mariti che si separano con civiltà.

La penna di Bechis

L’idea che nessuno debba toccare Caino, lanciata poche ore dopo il monologo capolavoro di Rula Jebreal nella prima serata del Festival di Sanremo contro la violenza sulle donne ha stuzzicato il direttore Bechis. Che ha voluto dedicare la sua penna ad un’iniziativa così coraggiosa. (leggi qui I protagonisti del giorno. Top e Flop del 5 febbraio 2020).

Scrive Franco Bechis. “L’idea è da lasciare senza fiato. La Regione Lazio sta pensando di offrire una casa a chi riempe di botte la propria consorte e viene costretto da provvedimenti giudiziari ad abbandonare il tetto nuziale. (…) Un testo folle. Dove si ricorda che giustamente quando un marito prende a pugni calci o legnate la consorte non dovrebbe più abitare sotto lo stesso tetto. E che lo stesso codice rosso prevede «l’allontanamento d’urgenza dei maltrattanti dalle rispettive case familiari». Ma in Regione Lazio si ha sempre il cuore tenero per i disgraziati, e così si pensa di prevedere «alloggi temporanei da destinare, nella fase di gestione dell’emergenza, ai maltrattanti che non dispongono di immediate soluzioni abitative alternative nella propria autonoma disponibilità». Una sorte di incomprensibile premio a chi fa violenza sulle donne dietro le mura domestiche. (…).

E quella di Chiara

Chiara Colosimo Foto: © Imagoeconomica, Daniele Stefanini

Meno poetica e più pragmatica la consigliera regionale del Lazio Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia).

In mattinata, in apertura dei lavori in Regione, ha commentato. Dicendo: “La risoluzione a firma dei consiglieri del M5S Loreto Marcelli e Roberta Lombardi che chiede di destinare degli alloggi a chi fa violenza sulla propria moglie è talmente vergognosa e priva di una logica morale da lasciare senza fiato. Ci auguriamo che la Giunta Zingaretti non perda neanche tempo a discuture su questa follia, ma pensi piuttosto a politiche abitative di sostegno ai tanti padri separati o alle madri in difficoltà che hanno davvero bisogno di un aiuto concreto da parte della Regione”.

Prosegue incalzando. “Ai colleghi consiglieri del M5S suggerisco inoltre una verifica delle loro capacità di scrittura perché si fa davvero fatica a credere che possano sostenere una roba del genere“.

Chiara Colosimo innesca così un atroce dubbio: ma vuoi vedere che a Marcelli gli è scappata una ‘n’ di troppo e nel testo i maltrattati sono diventati maltrattanti?

L’interpretazione autentica

Invece no. Nessun errore. Il testo è proprio quello. Ma non prevede alcuna casa da assegnare agli uomini che commettono violenza nei confronti del proprio partner.

A spiegarlo sono la capogruppo Roberta Lombardi ed il consigliere Loreto Marcelli. Che nel pomeriggio spiegano: la loro risoluzione chiede l’istituzione di Centri di Trattamento dei soggetti Maltrattanti.

In pratica? Lo prevedono le norme nazionali sul ‘Codice Rosso’: allontanamento d’urgenza degli uomini dall’abitazione famigliare, sistemazione temporanea “per tutelare le donne vittime di violenze e gli eventuali figli minorenni, prima che sia troppo tardi. Avviare percorsi riabilitativi in un’ottica integrata all’interno di una più ampia Rete Regionale Antiviolenza”.

Il primo nucleo c’è

Il direttore Fernando Ferrauti della Asl

Un primo nucleo di quel progetto esiste già. Lo si sta sperimentando proprio nella Asl di Frosinone: fa parte di un progetto Europeo ed è un test pilota. Prevede un percorso psicologico per insegnare agli uomini violenti come gestire la rabbia, riconoscere l’insorgere dell’istinto violento, dominarlo.

Ci è capitato – spiega il professor Fernando Ferrauti, responsabile del Dipartimento Asl che ha sviluppato il progetto – che alcuni soggetti sottoposti a misure di prevenzione, come il divieto di avvicinamento, ci abbiano contattato. E abbiano chiesto, su base volontaria, di essere curati ed aiutati a gestire queste loro reazioni. Il progetto ci sta riservando molte soddisfazioni”.

La proposta di Marcelli e Lombardi in pratica amplifica quel lavoro. E inserisce l’elemento della “sistemazione temporanea del maltrattante“. Perché? “Perché i fatti ci dicono che oggi – spiega Loreto Marcelli sono le donne ed i bambini a dove scappare di casa per sfuggire al marito violento. Noi vogliamo fare in modo che restino nell’ambiente domestico e ad uscire sia chi deve essere sottoposto al percorso di recupero”.

La polemica politica

Ma il caso ha finito per diventare il pretesto per l’ennesima polemica politica.

Spiace molto constatare – dice Roberta Lombardicome persino una proposta su una materia così delicata come la violenza sulle donne, e i relativi rischi sui figli coinvolti, diventi oggetto di becera e strumentale polemica politica. Invece poteva essere colta come un’opportunità di confronto e dialogo tra le varie forze politiche per un percorso di condivisione su cui, speravamo, potesse esserci una convergenza per trovare delle soluzioni concrete alla violenza sulle donne in un’ottica di prevenzione”. 

Sara Battisti

ùCon una frecciatina anche per Chiara Colosimo, visto che la nella Regione Marche è stata approvata una proposta simile a firma della capogruppo FdI. «Ci spiace constatare che evidentemente per alcune forze politiche esiste una insolita ‘geografia’ di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Una scelta di cui dovranno rendere conto alle tante donne vittime di violenza”.

Sull’argomento è intervenuta anche la consigliera regionale Sara Battisti (Pd). Che ha definito “Fuori luogo la strumentalizzazione in merito alla risoluzione di Marcelli sui Centri di Trattamento dei maltrattanti. Si tratta di una proposta di buon senso e sulla quale si deve aprire un dialogo serio tra le forze politiche. Il taglia e cuci fatto dal centrodestra, invece, ha posto alla ribalta dei media la risoluzione attribuendole un significato completamente distorto al mero fine sensazionalistico e propagandistico“.