Da Zeppieri a De Angelis: all’Asi meglio l’imprenditore o il politico?

Tutto cominciò con Arnaldo Zeppieri. Fu il primo imprenditore a prendere il timone del Consorzio Asi. Che fino a quel momento era stato in mano alla Politica. Che lo riprese con Francesco De Angelis. Meglio un industriale o un politico: l'eterno dilemma dell'Asi

Imprenditore o politico? E’ l’eterno dilemma ogni volta che si rinnovano gli organi degli enti intermedi. Come il Consorzio Asi, ma il discorso vale anche per il Cosilam, per la Saf e per altre realtà del genere.

All’Asi in particolare però in questi anni sono state anticipate situazione politiche importanti, ma anche manovre delle associazioni di categoria.

Per la verità le associazioni di categoria non si comportano in modo molto diverso dalla politica quando bisogna individuare i designati per i posti nei consigli di amministrazione o per la presidenza.

 

Zeppieri – Scalia – De Angelis

Al Consorzio per l’Area dello sviluppo industriale di Frosinone, però, le “battaglie” sono state sempre forti e di grande valenza.

A cominciare dall’elezione di Arnaldo Zeppieri, già presidente dell’allora Confindustria Frosinone e dell’Ance. In quell’occasione Francesco Scalia lo sostenne, arrivando a “spaccare” il Partito Democratico, nell’eterno duello con Francesco De Angelis. Tra i due ci fu un estenuante confronto al telefono mentre De Angelis raggiungeva Parigi per poi salire su un volo intercontinentale. Poco ci mancò che tardassero il volo da Parigi, in quanto nessuno riusciva a far capire al regional minister che era proprio arrivato il momento di staccare la conversazione con Scalia, per la sicurezza del decollo.

Il paradosso fu che successivamente ci fu maggiore feeling tra Zeppieri e De Angelis piuttosto che tra Zeppieri e Scalia. Si parlò allora di un imprenditore alla guida del Consorzio e Arnaldo Zeppieri in effetti aveva il sostegno di tutti: da Maurizio Stirpe a Marcello Pigliacelli.

 

Proia e il regista Pigliacelli

Dopo di lui venne l’epoca di Giovanni Proia, indiscusso numero uno della Cna provinciale. A condurre l’operazione fu Marcello Pigliacelli: l’attuale presidente della Camera di Commercio è formidabile quando si tratta di giocare sulla scacchiera delle alleanze e dei rapporti di forza.

Pigliacelli è stato protagonista anche nell’elezione di Francesco De Angelis la prima volta. Ieri poi (leggi qui A De Angelis la presidenza Asi, a Buschini il cerino acceso) il fatto che sia stato il coordinatore provinciale di Forza Italia Adriano Piacentini a proporre formalmente la conferma di Francesco De Angelis (numero uno del Pd) non è stata casuale. Nel linguaggio della politica ha voluto significare che c’era l’accordo sia sulla presidenza che sulla nomina di Gianfranco Pizzutelli nel consiglio di amministrazione. In quota Comune di Frosinone.

D’altronde la volta scorsa fu proprio l’asse di ferro con il sindaco Nicola Ottaviani a portare Francesco De Angelis sulla poltrona più alta del Consorzio Asi. All’operazione partecipò anche l’allora consigliere regionale degli “azzurri” Mario Abbruzzese. Francesco Scalia non sostenne De Angelis neppure in quella occasione.

 

La sintonia Pd – Forza Italia

Ieri Francesco De Angelis e Adriano Piacentini (e Nicola Ottaviani) hanno voluto far capire che la politica aveva trovato l’intesa. Più complesso il fronte degli imprenditori. All’assemblea dei soci erano uno accanto all’altro: Marcello Pigliacelli (presidente della Camera di Commercio), Giovanni Proia , Giovanni Turriziani (presidente di Unindustria Frosinone), Massimiliano Ricci (direttore di Unindustria Frosinone) e Alessandro Casinelli (presidente di Federlazio). Bastava osservare gli sguardi per capire la posta in palio. (guarda qui la fotografia: A De Angelis la presidenza Asi, a Buschini il cerino acceso).

Pure i leader delle associazioni di categoria si marcano a uomo, elaborano strategie e cercano di lasciare l’altro a mani vuote.

Imprenditore o politico? Negli enti intermedi i confini non si distinguono molto. Ecco perché avventurarsi in frasi del tipo “fuori la politica (o l’imprenditoria) dagli enti” rischia di trasformarsi in un discorso da prendere alla lettera. Che può valere per i politici (tutti) e per gli imprenditori (tutti).

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